Questo articolo è dedicato a chi ha già un impianto fotovoltaico da qualche anno e desidera ammodernarlo per farlo rendere addirittura più di quello che rendeva da nuovo.
Il termine “Revamping” è un termine inglese usato in terminologia ferroviaria per indicare interventi di ristrutturazione generale su materiale rotabile come locomotori e carrozze passeggeri, con interessamento di tutti gli impianti del mezzo e con interventi strutturali sulla cassa atti a modificarne anche l’aspetto esteriore (fonte Wikipedia). Il termine è stato recentemente mutuato in ambito fotovoltaico.
Il GSE conferma che è possibile modificare o “upgradare” gli impianti esistenti al fine di mantenere l’efficienza dell’impianto fotovoltaico, anche per gli impianti incentivati con il Conto Energia purché non si aumenti la potenza nominale
Infatti, nel corso della propria vita utile un impianto fotovoltaico in Conto Energia può richiedere interventi ordinari o straordinari finalizzati a conservarne o ripristinarne la funzionalità e l’efficienza. In caso di degrado dei componenti attivi (pannelli o inverter) o di scelte progettuali inadeguate (sistemi mono stringa che non hanno tenuto conto di ombreggiamenti precedentemente esistenti e non valutati, odi quelli nati successivamente all’installazione), può rendersi necessario un intervento di ripristino od ottimizzazione delle prestazioni e dei benefici economici derivanti.
Le domande che ora ti faccio sono le seguenti.
- Hai già un impianto fotovoltaico?
- Lo hai già da qualche anno e vorresti che rendesse di più?
- Hai mai sentito parlare del REVAMPING fotovoltaico ?
Queste invece sono le risposte che avrai proseguendo a leggere l’articolo. Ma in cosa consiste il revamping fotovoltaico? E quando conviene? Quanto costa? Perché dovrei pensare di farlo?
Gli esempi che ti farò qui saranno inerenti ai piccoli impianti residenziali. Questo perché se posso avere un vantaggio anche per i piccoli impianti, di sicuro posso riproporre il medesimo progetto anche su impianti più grandi aumentandone il vantaggio.
L’anno scorso sono stato contattato da Andrea che abita nella provincia di Verona. Aveva già da anni un impianto fotovoltaico fatto con un’azienda che oggi non è più sul mercato. Mi dice che da qualche settimana l’inverter non da segni di vita. Mi chiede come sia possibile risolvere il problema. Effettuiamo un sopralluogo e l’inverter effettivamente è andato. Un medesimo modello sul mercato non è più disponibile e quelli simili non sono aggiornati alla normativa CEI 021. Pertanto cosa possiamo fare?
1)mettere un nuovo inverter. Pagare prodotto, lavoro, pratica di cambio inverter al gse, al tutto aggiungere l’iva al 22% (e mettercela via).
2)Possiamo utilizzare il revamping fotovoltaico. Andiamo cioè a migliorare l’impianto esistente. La potenza nominale rimane ovviamente la stessa ma andiamo ad installare un inverter solaredge con ottimizzatori di potenza. Questo intervento, sicuramente più costoso del precedente in pratica mi costerà come l’altro ma mi darà un impianto decisamente più performante (nel suo caso abbiamo visto un aumento di produzione che va dal 12 al 14%). E perché mi costerà uguale? Perché l’iva sarà al 10%. Perché potrò detrarlo fiscalmente al 50% grazie al revamping.
Inoltre avrò un sistema di monitoraggio ed un controllo singolo su ogni pannello.
L’inverter che abbiamo installato è inoltre già predisposto per fungere da colonnina di ricarica per una eventuale necessita di ricaricare un’auto elettrica
Con Andrea abbiamo anche proceduto contemporaneamente all’installazione di un Tesla Powerwall2 per poter immagazzinare l’energia non auto consumata dal proprio impianto.