Tesla PowerWall: l’accumulo per il fotovoltaico

Tesla Powerball - accumulo elettrico domestico agli ioni di litio
Tesla Powerball – accumulo elettrico domestico agli ioni di litio

Come avrai notato non mi soffermo spesso a parlare nello specifico di un prodotto (perché i prodotti vanno e vengono molto velocemente, a differenza dei concetti che possono invece rimanere attuali per anni). Oggi però farò uno strappo alla regola semplicemente perché sono un fan del mondo Tesla e di quello che Elon Musk sta facendo per la mobilità sostenibile e per il risparmio energetico. Parleremo quindi del Tesla PowerWall.

In sintesi il PowerWall è un accumulo che permette di immagazzinare l’energia prodotta dall’impianto (e non autoconsumata) per utilizzarla quando voglio o ne ho bisogno.

Ma perché la tecnologia sta andando in questa direzione? Perché l’installazione di un impianto fotovoltaico è alla portata di ogni famiglia che abbia un tetto di proprietà (qui se non ci credi ti spiego perché). Pertanto, se da un lato ad una maggiore presenza di impianti corrisponde una maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili, dall’altro, gli incentivi (che in passato hanno drogato il mercato) per la vendita della corrente in eccesso scendono. Pertanto, il maggior risparmio lo si ha autoconsumando il più possibile e quindi cercando di acquistare il meno possibile dalla rete (per approfondire questo argomento puoi leggere qui ed anche qui).

Il picco di produzione di un impianto fotovoltaico ed i picchi di consumo spesso non coincidono. Con l'accumulo si sopperisce a questo sfasamento temporale tra "domanda ed offerta energetica"
Il picco di produzione di un impianto fotovoltaico ed i picchi di consumo spesso non coincidono. Con l’accumulo si sopperisce a questo sfasamento temporale tra “domanda ed offerta energetica”

Oggi un impianto fotovoltaico tradizionale è sempre conveniente ed a differenza di quanto si possa credere, se si ha almeno un consumo medio/basso (100 euro a bimestre tanto per fare un esempio), conviene più oggi rispetto al periodo in cui era incentivato. A questo si aggiunge la possibilità che ci viene data dalla tecnologia e che va ad eliminare quello che è sempre stato il maggior limite di un impianto fotovoltaico (e cioè avere energia solo di giorno). La batteria (o accumulo) infatti, permette di accumulare l’energia prodotta e utilizzarla quando serve anzichè vendere l’eccesso di autoproduzione sul mercato (qui trovi spiegato cosa succede attualmente con l’energia prodotta ma non autoconsumata).

marchio teslaEd ecco che arriviamo a Tesla, una delle società leader nelle energie rinnovabili. Tesla è infatti e senza dubbio, la prima azienda al mondo ad essere riuscita a creare una vettura esteticamente simile alle macchine tradizionali, ma spinta da un motore elettrico il quale ha un’autonomia di ben 500 km e con prestazioni da super car.

Dopo aver raggiunto questo difficile ed ambito traguardo, questa società che fa della sua mission l’uso delle fonti energetiche rinnovabili, ha deciso di sfruttare le proprie conoscenze utilizzate per “dare autonomia” ai propri mezzi,  per commercializzare un accumulatore per fotovoltaico domestico, la Tesla Powerwall appunto.

Elon Musk presentazione del PowerWall di Tesla
Elon Musk presentazione del PowerWall di Tesla

In teoria, installando la giusta quantità di Tesla Powerwall e possibilmente il giusto quantitativo di pannelli fotovoltaici, il consumo di energia elettrica dalla rete potrebbe venire del tutto azzerato (è un caso estremo, visti i costi non è quello che conviene fare oggi…). L’allacciamento resterebbe sempre presente per compensare eventuali picchi di consumo, (e per pagare il canone rai… 😉 )

tesla power wall. Un'opera d'arte
tesla power wall. Un’opera d’arte

Esteticamente il powerwall si presenta con un design moderno, (ho dei clienti che lo hanno voluto installare in soggiorno su una parete dedicata, come fosse un’opera d’arte) Non per nulla Tesla nel mondo delle auto resta un marchio tendenzialmente votato al lusso, e la sua Tesla Powerwall non poteva essere da meno.

Alcuni dati tecnici: (rilevabili anche dalla scheda tecnica). Peso pari a 100 Kg e dimensioni di 1300 mm x 860 mm x 180 mm, e vanta una capacità di accumulo di 6,6 kWh.

scheda tecnica powerwall tesla
scheda tecnica powerwall tesla

Non ha controindicazioni o particolari posizioni per l’installazione. Viene inoltre dotato di un sistema di sicurezza con controllo termico del liquido, per prevenire il rischio di incendi e può essere installata anche all’esterno,in quanto sopporta temperatura da -20 a +50 gradi centigradi.

Tesla garantisce le sue batterie per 10 anni, ma presumibilmente la loro durata media arriverà tranquillamente a 20 anni, ovviamente con una normale obsolescenza e perdita di prestazioni.

Una Tesla model S ed un sistema di accumulo Powerwall
Una Tesla model S ed un sistema di accumulo Powerwall

Il mio compito oggi era trasmetterti la voglia di approfondire l’argomento per arrivare a dire. Sì anche io posso permettermi un prodotto top di gamma che si ripaga con il risparmio e con gli incentivi (detrazione fiscale) per far risparmiare la mia famiglia, per non essere schiavo dei costi energetici e per avere una casa sostenibile che non inquina e che produce da sola le risorse di cui ha bisogno, per la luce, per il caldo, per il freddo… e perché no, anche per la mobilità!”

Spero di poterti quindi dare il benvenuto nel mondo delle energie rinnovabili. E, se hai bisogno di una consulenza gratuita, leggi qui e poi contattami.

 

Fotovoltaico con accumulo

monitoraggio
come migliorare il rendimento del proprio impianto fotovoltaico? Facendolo funzionare anche di notte

Recentemente (come già scritto qui…) ho iniziato a proporre ai miei clienti (vecchi e nuovi) un sistema d’accumulo molto interessante.

Nello stesso post ho anche spiegato il motivo per il quale adesso credo sia un’operazione da fare.

  1. sono cambiate le regole dello scambio sul posto e non risulta essere più così interessante come fino a pochi mesi fa
  2. ho trovato un prodotto innovativo, sicuro, testato e con una qualità eccelsa

Bene, prima di procedere premetto che le analisi che qui trovate si basano sul modello di accumulo che io presento ai miei clienti. (altre marche, altre tecnologie, altre “qualità” daranno risultati diversi e non sta a me dire se migliori o meno. Fatto è che io dopo tanto cercare ho scelto questa tipologia di prodotto. Punto).

Molti di voi che sono arrivati su questa pagina e che stanno pensando alle batterie diranno, “ho un impianto che produce di giorno e sono a posto, ora mi serve qualcosa per non comperare energia dalla rete nemmeno la sera”.

Vi voglio dimostrare perché questo pensiero è corretto ma riduttivo.  Quando sarete in fondo al mio post avrete capito che

Energia totale prodotta dall'impianto fotovoltaico (allaccio 11/14)
Fig. 1 – Energia totale prodotta dall’impianto fotovoltaico (allaccio 11/14)
  1. l’accumulo per il fotovoltaico non si limita ad essere utile la sera
  2. l’accumulo per il fotovoltaico in alcuni casi può essere utile anche di giorno
  3. l’accumulo per il fotovoltaico ci permette di non dover sempre essere con la “spina in mano” e con lo sguardo rivolto all’insù per vedere quante nuvole ci sono in cielo o quanto è forte l’irraggiamento del nostro “amico sole” e quindi di conseguenza quando utilizzare la nostra energia

Vediamo un esempio reale di un mio cliente con sistema di monitoraggio sul suo impianto fotovoltaico. Come vediamo (fig. 1) ha prodotto quasi 3000 kW/h da novembre 2014 ad oggi. Il dato subito evidente inoltre è che fino ad ora ha immesso in rete e quindi non ha utilizzato il 76,52% dell’energia prodotta.

Energia totale consumata dalla famiglia dell'esempio dal momento in cui p stato installato l'impianto fotovoltaico (allaccio 11/14)
Fig. 2 – Energia totale consumata dalla famiglia dell’esempio dal momento in cui p stato installato l’impianto fotovoltaico (allaccio 11/14)

Vediamo ora quali sono stati i consumi di questa famiglia (fig. 2)

Si evince subito che il consumo giornaliero in F1, cioè la fascia più dispendiosa si è molto ridotto e si attesta u un misero 2,44% (se ti interessa capire cosa sono, a cosa servono e come si leggono i dati delle fasce F1-F2-F3 clicca qui).

Quindi il risultato ottenuto è un buon autoconsumo (50,37%) perchè significa che quando ci dovrebbe essere luce (cioè di giorno), abbiamo comperato pochissima energia . Le note dolenti invece sono quelle inerenti l’energia prelevata di sera e di notte oltre che nel week end e cioè F2 ed F3. Infatti nonostante l’energia prodotta sia più del doppio rispetto a quella consumata, il 47,19% dell’energia che viene utilizzata la sera viene comunque acquistata (ad un prezzo agevoltato è vero, perchè ho lo scambio sul posto). Quindi la pago meno ma la pago. E questo è fastidioso perchè devo ripagare l’energia che mi sono già prodotto da solo.

picco solare
Fig. 3 – Grafico di produzione di un impianto fotovoltaico e curva di consumo energetico con acquisto dalla rete. E se potessimo mettere in cassaforte quel picco ed utilizzarlo a piacere?

In soldoni cosa significa questo? Significa che con l’impianto fotovoltaico ho ridotto di molto i consumi, in termini di quantità di oltre il 50% ed in termini economici (nel costo totale della bolletta e non guardando solo ai Kw), di un 65%. Posso fare meglio? Posso fare di più? Posso permettermi di vedermi arrivare bollette da pochi pochissimi euro? YES ! Posso arrivare in pratica al 100% di autoconsumo e quindi diciamo ad un 95% di risparmio economico. Come? Sfruttando meglio l’energia che produco, immagazzinandola ed utilizzandola quando non ne ho. Ma vediamo: quando mi serve energia ma non ne ho e quindi la compero?

  • la sera
  • di notte
  • quando c’è brutto tempo
  • quando le ore di sole sono meno e quindi l’impianto forzatamente produce meno (l’inverno) (fig.3)
  • quando per qualsiasi motivo anche di giorno ho bisogno di maggiore potenza rispetto a quella che mi sta dando l’impianto fotovoltaico
  • quando ci sono black out e tutti sono senza energia

In tutti questi casi se ho immagazzinato energia, posso utilizzarla senza acquistarla, e quindi gratis (fig. 3)!!!

Per farvi capire cosa intendo vi mostro l’andamento energetico (fig. 4 – per ingrandire basta cliccarci sopra) dei consumi e dell’impianto (visto sopra) in una giornata di febbraio (12 febbraio 2015).

Fig. 4 - 12 febbraio 2015 Un esempio di produzione in una giornata invernale
Fig. 4 – 12 febbraio 2015 Un esempio di produzione in una giornata invernale

Si evince che le ore di sole sono minori rispetto alla primavera ed all’estate (ma questo lo sapevate anche senza che ve lo dicessi io). Nonostante questo l’impianto fa sì il suo lavoro ma la percentuale di autoconsumo è inferiore rispetto a quella che per forza acquisto dalla rete. Bene, se avessi immagazzinato l’energia non avrei avuto questo problema e mi sarei consumato l’energia pulita da me prodotta anche nei mesi invernali! Vi pare poco?

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