Novembre 2019 molto nuvoloso/piovoso in Pianura Padana
C’è poco da dire, erano anni che non si registrava un novembre così poco soleggiato. Perché non è stato solo un mese piovoso. Anche nelle giornate in cui non ha piovuto il cielo in tutto il nord Italia è stato prevalentemente nuvoloso. Pertanto ne ha risentito la produzione fotovoltaica in tutto il nord Italia.
Per il mese di novembre salgono a 48 gli impianti fotovoltaici con sistema d’accumulo (Powerwall) monitorati. E si evidenzia ancora il netto maggiore rendimento invernale degli impianti installati su tetti molto pendenti. (A breve in merito presenterò un progetto di fotovoltaico in facciata sud per migliorare il rendimento invernale degli impianti in pompa di calore).
Sono molteplici gli accumuli in fase di allaccio (assieme al fotovoltaico) nel mese di dicembre. Pertanto da gennaio 2020 avremo un campione statistico ancora maggiore per affinare ancora di più le analisi sui rendimenti del fotovoltaico con accumulo
Ho volutamente aspettato a pubblicare questo articolo per non creare confusione ai miei clienti veneti. Ma poiché il 31 luglio si è chiusa ufficialmente la possibilità di presentare la domanda per il contributo regionale veneto, oggi parliamo del bando lombardo.
PER LE BATTERIE INSTALLATE PRIMA DELL’8 LUGLIO 2019
In realtà la prima parte del Bando è già in corso ed interessa chi ha già provveduto ad installare la batteria in data antecedente all’8 luglio (possono essere finanziati gli accumuli installati dal 1 gennaio 2018 a patto ovviamente che non abbiano già goduto di medesimo incentivo regionale).
PER LE BATTERIE INSTALLATE DOPO IL GIORNO 8 LUGLIO 2019 O NON ANCORA INSTALLATE
Per chi vuole installare un sistema d’accumulo o lo ha installato dopo il giorno 8 luglio 2019, i giochi si aprono il giorno 9 settembre alle ore 10. A partire da quel giorno e da quell’ora infatti sarà possibile caricare on line la documentazione necessaria per la richiesta di contributo. In questo articolo vi farò una sintesi del bando che potete leggere con tutte le sue specifiche a questo indirizzo.
CHI PUO’ PARTECIPARE?
Al bando possono partecipare i privati cittadini residenti in Lombardia in possesso di un impianto fotovoltaico (o che installeranno un impianto fotovoltaico congiuntamente al sistema d’accumulo).
QUALI SONO LE RISORSE MESSE A DISPOSIZIONE DALLA REGIONE?
3.438.241,95 euro, elevabili a 4.460.000,00 euro (qualora il bilancio regionale lo permettesse)
QUANTO VIENE EROGATO PER OGNI BATTERIA?
Il contributo è a fondo perduto e copre fino al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di un sistema di accumulo, fino ad un massimo di 3.000,00 euro. L’erogazione del contributo in un’unica quota a seguito della rendicontazione delle spese sostenute.
QUALE DOCUMENTAZIONE E’ NECESSARIA PER PARTECIPARE AL BANDO?
1) scheda tecnica del sistema di accumulo (riportante le caratteristiche indicate al paragrafo B.6); 2) preventivo, dettagliato in voci di costo, per l’acquisto e l’installazione del sistema di accumulo; 3) dichiarazione del produttore del sistema di accumulo sui parametri tecnici N, DOD ed E (in aggiunta al punto 1 se la scheda tecnica non li riporta come indicato al paragrafo B.6). [NB: tutta questa documentazione ai miei clienti la fornisco io già pronta nel formato corretto per il caricamento on line]
CONTATTI DELLA REGIONE LOMBARDIA PER DUBBI O CHIARIMENTI
– Numero verde per informazioni sul Bando: 800 318 318
– Numero verde per l’assistenza su Bandi online: 800 131 151
LE FAQ (FREQUENTLY ASKED QUESTION) – ossia le domande più frequenti
1)A quanto ammonta il contributo per installare un sistema di accumulo? Il contributo massimo erogabile è di 3.000 euro ed è dato dalla somma di due quote: la prima, in percentuale, è legata al rapporto costo/efficienza del sistema di accumulo, la seconda quota, anch’essa percentuale, è data dal costo dell’installazione del sistema di accumulo.
2) Perché la dotazione non è stata separata tra gli accumuli già installati (tipologia A) e quelli da installare (tipologia B)? Non c’è il rischio che si esauriscano subito le risorse prima che la tipologia B possa presentare domanda? No. È prevista una dotazione per il 2019 e una per il 2020. In fase di assestamento (a fine luglio 2019) si potrebbe utilizzare un ulteriore milione di euro per il 2019. Come indicato al paragrafo C.4 del bando in caso di esaurimento della dotazione 2019 i contributi saranno erogati nel 2020.
3)Se ho più impianti fotovoltaici posso avere più contributi? No. Ogni soggetto può presentare una sola domanda, corrispondente ad un sistema di accumulo a servizio di un impianto fotovoltaico.
4)Voglio installare l’impianto fotovoltaico insieme al sistema di accumulo: ho diritto all’incentivo? Sì, ma il contributo è previsto per il solo sistema di accumulo, indipendentemente dal fatto che sia a servizio di un impianto fotovoltaico esistente o di nuova installazione. Il costo dell’impianto fotovoltaico, infatti, non è una spesa ammissibile.
5)Chi può presentare la domanda? Chi è il “titolare” dell’impianto fotovoltaico? La domanda di contributo deve essere presentata dal soggetto responsabile dell’impianto fotovoltaico (è indicato nel regolamento di esercizio1) che è anche il soggetto a cui è intestato il punto di connessione (POD) ossia il contratto di fornitura dell’energia elettrica collegato all’impianto fotovoltaico. Il codice POD è sempre riportato sia nel regolamento di esercizio sia nella bolletta di fornitura dell’energia elettrica.
6)L’incentivo vale solo per i sistemi di accumulo a servizio degli impianti fotovoltaici situati in Lombardia? Sì. La misura di incentivazione è destinata ai sistemi di accumulo intestati a cittadini lombardi installati esclusivamente sul territorio regionale lombardo.
7)Gli impianti a isola, non collegati alla rete di distribuzione dell’energia elettrica, possono accedere al contributo? Sì. L’incentivo è erogato per il sistema di accumulo, indipendentemente dal fatto che l’impianto fotovoltaico che produce l’energia elettrica da accumulare sia connesso alla rete di distribuzione oppure sia un impianto a isola.
8)Quali sono i documenti da presentare per partecipare al bando? La documentazione obbligatoria è differente per sistemi di accumulo già installati e sistemi di accumulo non ancora installati. Nel primo caso (tipologia A) è la seguente:
scheda tecnica del sistema di accumulo (riportante le caratteristiche indicate al paragrafo B.6 del Bando);
fattura, dettagliata in voci di costo, per l’acquisto e l’installazione del sistema di accumulo;
quietanze di pagamento della fattura (ricevute dei bonifici);
regolamento di esercizio stipulato con il distributore di energia elettrica (esclusi gli impianti a isola);
dichiarazione di conformità alla regola dell’arte rilasciata dall’installatore.
Se la scheda tecnica non riporta i dati richiesti, così come indicati al paragrafo B.6 del Bando, è necessario allegare una dichiarazione del produttore del sistema di accumulosui parametri tecnici N, DOD ed E, in aggiunta alla scheda tecnica.
Se nella fattura è indicata un’unica voce che raggruppa i costi dell’accumulo e dell’installazione è obbligatorio allegare una dichiarazione del fornitoredel sistema di accumulo sulla suddivisione dell’importo complessivo nei singoli costi.
Per i sistemi di accumulo non ancora installati (tipologia B) i documenti da allegare alla domanda sono i seguenti:
scheda tecnica del sistema di accumulo (riportante le caratteristiche indicate al paragrafo B.6 del Bando);
preventivo, dettagliato in voci di costo, per l’acquisto e l’installazione del sistema di accumulo.
Inoltre, come per la tipologia A, se la scheda tecnica non riporta i dati richiesti del paragrafo B.6 è necessario allegare una dichiarazione del produttore del sistema di accumulosui parametri tecnici N, DOD ed E, in aggiunta alla scheda tecnica.
9)Che cosa si intende per “firma digitale”, “firma elettronica qualificata” e “firma elettronica avanzata”? Nella pratica, per firmare un documento digitalmente con la carta dei servizi (CRS o CNS) è necessario utilizzare un lettore collegato al PC e inserirvi la carta CRS o CNS unitamente al codice PIN. La legge che disciplina la firma elettronica è il “Codice dell’amministrazione digitale” (Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82). Attualmente la legge italiana prevede 4 tipologie di firma elettronica:
firma elettronica generica (chiamata anche nella prassi firma elettronica “semplice”): l’insieme dei dati in forma elettronica, allegati oppure connessi tramite associazione logica ad altri dati elettronici, utilizzati come metodo di identificazione informatica.
firma elettronica avanzata: insieme di dati in forma elettronica allegati oppure connessi a un documento informatico che consentono l’identificazione del firmatario del documento e garantiscono la connessione univoca al firmatario, creati con mezzi sui quali il firmatario può conservare un controllo esclusivo, collegati ai dati ai quali detta firma si riferisce in modo da consentire di rilevare se i dati stessi siano stati successivamente modificati.
firma elettronica qualificata: un particolare tipo di firma elettronica avanzata che sia basata su un certificato qualificato rilasciato da un certificatore accreditato e realizzata mediante un dispositivo sicuro per la creazione della firma.
firma digitale: un particolare tipo di firma elettronica qualificata basata su un sistema di chiavi crittografiche, una pubblica e una privata, correlate tra loro, che consente al titolare tramite la chiave privata e al destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici.
La firma digitale rappresenta l’equivalente elettronico della tradizionale firma autografa su carta ed è il risultato di una procedura informatica – detta validazione – che garantisce l’autenticità e l’integrità di documenti informatici.
Per generare una firma digitale è necessario utilizzare una coppia di chiavi digitali asimmetriche attribuite in maniera univoca ad un soggetto, detto titolare. La chiave privata è conosciuta solo dal titolare ed è usata per generare la firma digitale da apporre al documento. Viceversa, la chiave da rendere pubblica è usata per verificare l’autenticità della firma. Questo metodo è conosciuto come crittografia a doppia chiave e garantisce la piena sicurezza visto che la chiave pubblica non può essere utilizzata per ricostruire la chiave privata.
10)Qual è l’importo della marca da bollo da pagare per presentare la domanda? L’imposta di bollo per tutte le istanze rivolte alla Pubblica Amministrazione ha un importo di euro 16,00(DPR 642/72 aggiornato con Legge 71 del 24/6/2013).
11)Ho partecipato al bando compilando la domanda di contributo entro la scadenza indicata nel bando. Quando verrò informato se la domanda è stata accolta o no? Le domande presentate nel periodo di apertura del bando sono esaminate secondo l’ordine di arrivo al protocollo regionale attraverso Bandi online. Le istruttorie vengono svolte entro 60 giorni dalla data di protocollo assegnando via via i contributi alle pratiche esaminate fino al completo utilizzo della dotazione finanziaria del bando. All’esaurimento della disponibilità del bando verrà data notizia su Bandi onlinee sul portale di Regione Lombardia – Sezione Bandi: le pratiche presenti nel sistema che hanno un numero di protocollo successivo all’ultima pratica finanziata sono poste in una lista di attesa. Le pratiche della lista di attesa saranno esaminate in caso di rinuncia o riduzione degli importi dei contributi già assegnati oppure in caso di rifinanziamento del bando.
12)Sono stato ammesso e finanziato. Come devo procedere per ottenere il contributo a me assegnato? Nel caso di sistemi di accumulo già installati (tipologia A) l’istruttoria di assegnazione del contributo si chiude direttamente con l’erogazione dell’importo assegnato sul conto corrente indicato nella domanda. Per le pratiche della tipologia B la procedura da seguire è, invece, quella indicata al paragrafo C.6 del Bando, ovvero la seguente: entro sei mesi dal provvedimento di assegnazione del contributo, e dopo avere installato il sistema di accumulo, il soggetto beneficiario accede alla sua pratica nel sistema Bandi onlinee inserisce i seguenti documenti:
fattura, dettagliata in voci di costo, per l’acquisto e l’installazione del sistema di accumulo;
quietanze di pagamento della fattura (ricevute dei bonifici);
regolamento di esercizio2stipulato con il distributore di energia elettrica (esclusi gli impianti a isola);
dichiarazione di conformità alla regola dell’arte rilasciata dall’installatore3.
Si ricorda che le spese ammissibili sono esclusivamente quelle sostenute dal soggetto beneficiario, quindi la fattura e le quietanze di pagamento devono essere intestate (o cointestate) al soggetto beneficiario. Se nella fattura è indicata un’unica voce di costo che raggruppa accumulo e installazione è obbligatorio allegare anche una dichiarazione del fornitoredel sistema di accumulo sulla suddivisione dell’importo complessivo nei singoli costi. La procedura così descritta sarà disponibile online per ogni pratica solo dopo il provvedimento di assegnazione del contributo. A seguito dell’invio della rendicontazione l’Ufficio effettuerà l’istruttoria entro il termine di 60 giorni: l’esito sarà trasmesso al beneficiario e si procederà all’erogazione del contributo.
13)Come posso fornire l’IBAN per l’accredito del contributo? In fase di compilazione della domanda di contributo il sistema richiederà di compilare in un apposito campo i riferimenti bancari/postali necessari per l’erogazione del contributo.
14)Che cosa si intende per “quietanza di pagamento”? Rappresenta il giustificativo dell’avvenuto pagamento dell’importo fatturato. Ad esempio: copia della ricevuta del bonifico bancario riportante il CRO(codice riferimento operazione) o CRI(codice riferimento interno).
15)Il produttore del sistema di accumulo ha deciso di mettere fuori produzione la batteria per cui mi è stato assegnato il contributo. È possibile variare il prodotto in sede di rendicontazione? Il contributo è assegnato sulla base delle caratteristiche tecniche del sistema di accumulo riportate nella scheda tecnica allegata alla domanda: in casi del tutto eccezionali di impossibilità di confermare l’intervento con il prodotto previsto in fase di domanda, solo per oggettive motivazioni, adeguatamente documentate, legate alla messa fuori produzione del prodotto oppure a modifiche normative che ne impediscono l’installazione secondo la configurazione presentata, è ammessa la sostituzione del sistema di accumulo esclusivamente con un prodotto dalle prestazioni analoghe (ovvero stesso numero di cicli e DOD) o superiori. Se si verificasse una delle casistiche suddette il soggetto beneficiario deve comunicare via mail alla casella [email protected] l’intenzione di sostituire il sistema di accumulo su cui è stato calcolato il contributo, allegando la nuova scheda tecnica e i nuovi costi. Gli Uffici procederanno con una nuova istruttoria di valutazione che potrà confermare o rideterminare al ribasso l’importo del contributo assegnato (paragrafo C.7 del Bando).
16)Come deve essere la fattura per rendicontare correttamente le spese? La fattura deve essere obbligatoriamente intestata o cointestata al soggetto beneficiario del contributo, essere dettagliata per voci di costo e, se possibile, riportare il numero di riferimento della pratica (ID) nel bando. È quindi necessario che le spese siano suddivise nelle diverse voci, ovvero costo del sistema di accumulo, costo dell’installazione e IVA. Le fatture riportanti le diverse voci di costo possono essere rappresentate da più documenti: è possibile infatti che l’acquisto sia fatto da un fornitore e l’installazione sia eseguita da un altro soggetto (due fatture distinte) oppure l’acquisto e l’installazione siano riferiti ad un solo fornitore (fattura unica). È anche possibile che vi siano più fatture emesse in tempi diversi a seconda dello stato di avanzamento lavori (domanda n. 16); in ogni caso le fatture devono essere inserite in Bandi onlinecon un unico file in formato pdf.
17)Sono possibili fatturazioni e pagamenti differiti (acconto, saldo) al posto di un’unica fattura e un unico pagamento? Sì. È possibile l’emissione di fatture in tempi diversi secondo l’avanzamento dei lavori e quindi relative, ad esempio, alla firma del contratto, ad acconti, inizio lavori, saldo fine lavori. Le fatture devono riportare in ogni caso la suddivisione della spesa nelle singole voci di costo (acquisto e installazione) esattamente come per la fattura unica. Il pagamento dell’intervento può essere fatto in un’unica soluzione o in più rate; anche per le quietanze di pagamento l’inserimento in Bandi onlinedeve avvenire con un unico file in formato pdf come per le fatture.
18)Ho installato un nuovo impianto fotovoltaico con sistema di accumulo integrato ma il regolamento di esercizio potrebbe venire rilasciato oltre la scadenza del bando (sei mesi dalla data di assegnazione del contributo). Come posso completare la rendicontazione? Il regolamento di esercizio è un allegato obbligatorio. In mancanza di esso, e solo in caso di nuovo impianto fotovoltaico installato insieme all’accumulo, si può allegare la domanda di connessione alla rete insieme agli altri allegati della rendicontazione: in tal caso la pratica verrà posta in stato di “integrazione” e i termini istruttori della pratica saranno sospesi fino all’invio del documento obbligatorio. Si evidenzia che il regolamento è indispensabile ai fini dell’erogazione del contributo, perché permette di verificare l’ubicazione dell’impianto fotovoltaico e chi ne è il soggetto responsabile.
19)Ho installato il sistema di accumulo sull’impianto fotovoltaico già esistente. Il regolamento di esercizio del fotovoltaico, ai fini della rendicontazione, deve essere aggiornato con l’accumulo? No. Il regolamento di esercizio da inserire in rendicontazione non deve necessariamente essere la versione aggiornata con il sistema di accumulo. Per gli impianti fotovoltaici esistenti, a cui vengono connessi i sistemi di accumulo incentivati dal bando regionale, il regolamento di esercizio può essere anche nella versione precedente all’inserimento dell’accumulo.
20)Il mio sistema di accumulo è ad isola, quindi non necessita del regolamento di esercizio, dove indico nella sezione di rendicontazione, questa informazione? Se l’impianto a isola non è già stato segnalato in fase di domanda, al momento di allegare il regolamento di esercizio comparirà una nota esplicativa che inviterà a segnalare che l’impianto è ad isola.
21)Dopo quanto tempo dall’assegnazione il contributo viene liquidato? Il contributo viene erogato solo dopo la rendicontazione su Bandi onlinedelle spese sostenute, da effettuarsi entro sei mesi dalla data del provvedimento di assegnazione. Nell’istruttoria si esamina la documentazione presentata online e l’esame si conclude entro 60 giorni con un provvedimento di erogazione o diniego, comunicato al richiedente.
22)Ho un nuovo conto corrente bancario: come faccio a comunicarlo? È sufficiente una comunicazionevia mail alla casella dedicata: [email protected]. Ogni variazione (indirizzo, numero di telefono, codice IBAN, etc.) o richiesta di chiarimenti va comunicata alla casella di posta elettronica dedicata al bando Accumulo.
Se sei curioso inoltre di vedere i risultati che si possono ottenere con un sistema d’accumulo (le tabelle si riferiscono tutte ad impianti fotovoltaici che hanno abbinato un accumulo Tesla Powerwall2) puoi cliccare sui seguenti link e vedere mese per mese quali risultati di autosufficienza energetica si possono ottenere grazie ad un “polmone energetico” così ampio maggio, giugno, luglioagosto, settembre , ottobre , novembre, e dicembre (2018), gennaiofebbraio marzoaprilemaggiogiugno (2019)
Se vuoi sapere, vedere e sentire dalla voce dei miei clienti come si sono trovati con la mia consulenza e quali risultati hanno ottenuto grazie all’impianto realizzato puoi cliccare qui e vedere le video interviste.
Per ogni altra informazione, per un preventivo specifico e per avere la documentazione per partecipare al bando questi sono i miei contatti.
Oggi andiamo ad analizzare nel concreto tutti i pro e contro dei sistemi di accumulo per fotovoltaico. In particolare ti darò alcune chiare indicazioni sui miti e sui falsi miti che aleggiano su questo mondo tanto vasto e quindi anche tanto eterogeneo. Resta inteso, come riprenderò più volte nel corso dei 10 punti elencati sotto, che ogni casa, ogni famiglia ed ogni azienda hanno una situazione energetica ed economica a sè. Pertanto è sempre necessaria una consulenza specifica prima di capire meglio quale sia la soluzione migliore. Quando si parla di sistemi di accumulo per fotovoltaico infatti è indispensabile scegliere il prodotto che permette di raggiungere il massimo risultato in termini di autoconsumo. Ovviamente poi, al fine di valutare correttamente il rientro economico dell’investimento si deve tenere conto della durata (che è diverso dalla sola garanzia) e del costo di ammortamento dell’investimento. Dopo aver analizzato questi dati ci si può rendere conto dell’economicità nonché della fattibilità di un progetto di aggiunta di una batteria ad un impianto esistente o di realizzazione congiunta di un fotovoltaico con accumulo.
1) Conviene a tutti installare un impianto fotovoltaico con accumulo?
No, ci sono alcune situazioni nelle quali un sistema di accumulo allunga i tempi di ammortamento dell’impianto. Il calcolo specifico va fatto tenendo conto dei consumi e delle abitudini famigliari. Identico discorso anche per chi ha già un impianto fotovoltaico e desidera mettere un sistema d’accumulo. Non sempre è conveniente. Per chi ha un impianto fotovoltaico il calcolo è piuttosto semplice, basta “leggere” i due contatori e vedere la differenza tra produzione ed immissione. La differenza è l’autoconsumo. In base a quello si vede quanta energia si immette in rete e pertanto si può sapere quanto si potrebbe risparmiare tenendosela accumulata. In questo articolo trovi delle simulazioni per capire (in questo caso con il Tesla Powerwall 2)quanto risparmio sia possibile ottenere
2) Quanto posso risparmiare con un accumulo fotovoltaico?
Dipende. Con un corretto dimensionamento si può raggiungere anche l’85% di autoconsumo. Collegando un accumulo ai pannelli fotovoltaici puoi immagazzinare tutta l’elettricità prodotta durante le ore di irraggiamento, che non viene immediatamente utilizzata dalla rete domestica, evitando così che vada immessa in rete. Questo ti permette di sfruttare al massimo il rendimento dei pannelli e di avere sempre a disposizione una scorta di energia, da usare quando l’impianto è fermo, ad esempio la sera o la notte o di giorno in caso di maltempo. Diciamo che la batteria funge da polmone. Il polmone è tanto più ampio quanta più energia riesco a mettere da parte. Ovviamente va calcolato correttamente il dimensionamento della batteria per avere sempre il corretto rapporto costo/beneficio. In questo articolo trovi un esempio (quello di Eugenio) e di quello che riesce ad ottenere con il suo impianto
3) Quale marca di accumulo scegliere?
Ci sono diverse tipologie di accumulo al litio per fotovoltaico (le altre tecnologie non le considero nemmeno). L’ideale è trovare un consulente “libero” che ti possa consigliare l’accumulo giusto per il tuo impianto e che non sia “legato mani e piedi” con uno o un altro fornitore. Personalmente tratto tutti i tipi di accumulo a litio ed in ogni circostanza mi sforzo di analizzare sempre da zero la situazione del cliente che mi chiede consulenza. Personalmente amo poter scegliere e pertanto non prenderei mai un accumulo da chi me ne può proporre solo uno (a meno che non abbia già deciso a priori di installare proprio quella marca). In questo articolo trovi un minimo confronto tra quelli che sono gli accumuli più conosciuti.
4) Le batterie degli accumuli per sistemi fotovoltaici sono pericolose?
Le batterie al litio sono realizzate con ioni di litio, un materiale assolutamente sicuro. E’ importante come sempre affidarsi a professionisti che sanno come e dove installare l’accumulo, che sanno intervenire in caso di necessità di assistenza e che possibilmente abbiano adeguata esperienza e che non siano cioè alle prime armi. A nessuno piace fare da cavia no? 😉
5) Quando ho finito di ammortare il costo dell’accumulo è ora di cambiare la batteria?
Assolutamente no. Se il consulente che ti ha seguito ti ha fatto un piano di ammortamento serio e dettagliato e se lo ha anche accompagnato da adeguate garanzie scritte. E’ evidente che maggiore è la spesa elettrica da “aggredire” più veloce saranno i tempi di rientro. Se parliamo di batterie per fotovoltaico possiamo dire che i prodotti attualmente sul mercato possono avere anche una garanzia di dieci anni. Questo non significa che dopo dieci anni le batterie sono da buttare. Una lavatrice ha 2 anni di garanzia ma ogni due anni la cambi? Credo di no. Le batterie delle marche più blasonate garantiscono dopo 10 anni almeno il 70/80% della potenza residua. Se poi mi chiedi dopo 15 anni o dopo 20 anni cosa succede, ti posso solo dire che non ho la sfera di cristallo.
6) Quanto spazio serve per l’installazione delle batterie?
7) Posso un domani aumentare la taglia (capacità) della batteria?
Conviene studiare bene il modello e la capacità della batteria che si sceglie. Questo perché come per l’impianto fotovoltaico è bene non trovarsi in carenza di energia ed al contempo è bene non spendere inutilmente risorse economiche che si potrebbero utilizzare in altri interventi di risparmio energetico. Devi inoltre tenere presente che i consumi che hai oggi potrebbero non essere gli stessi, fra un anno o più. L’acquisto di un nuovo elettrodomestico, il passaggio a un piano cottura a induzione o l’installazione di una pompa di calore per l’acqua calda o per il raffrescamento e riscaldamento della casa, potrebbero far aumentare la quantità di energia elettrica necessaria. Al contempo però non potendo prevedere quanto la tecnologia migliorerà nel tempo e quali saranno i costi futuri delle batterie, non ha senso sovradiamensionare eccessivamente l’impianto pensando che tra qualche anno potrà essere utile. Tra qualche anno eventualmente potremo aggiungere altre batterie eventualmente.
8) Quale manutenzione è necessaria per le batterie?
La maggior parte delle batterie sono collegate ad un sistema di monitoraggio. E’ pertanto possibile controllare da remoto il corretto funzionamento delle stesse, degli eventuali alert nonché le prestazioni che le batterie hanno nel tempo (che siano cioè conformi alle garanzie). I sistemi di accumulo sono dei “sistemi chiusi” e pertanto non hanno bisogno di nessun tipo di “manutenzione meccanica”.
9) Le batterie per pannelli fotovoltaici costano molto?
SI/NO.Dipende da cosa intendi per molto. Il costo dei sistemi di accumulo (parliamo ovviamente di litio) dipende da doversi fattori. In primis la capacità dell’accumulo. Diciamo che su un impianto da 3 kwp un accumulo adeguato fa raddoppiare il costo dell’impianto. Lo stesso sistema però può anche far raddoppiare il risparmio. E per la medesima logica economica del risparmio e della detrazione fiscale (rinnovata per tutto il 2018 dalla legge di bilancio) l’accumulo può avere gli stessi tempi di rientro dell’impianto fotovoltaico. Dico può perché tutto dipende dai consumi. Dipende da quando consumi l’energia. Dipende da quanta ne consumi. Ed ogni caso è un caso a sé che ha bisogno di una consulenza specifica.
10) I Sistemi di accumulo possono essere installati ovunque?
NO, ci sono dei sistemi di accumulo che necessitano di essere installati all’interno (soffrono il freddo soprattutto) ed altri invece che possono essere installati sia all’interno che all’esterno e che soffrono di meno gli sbalzi di temperatura. E’ buona cosa prima di scegliere che tipo di sistema di accumulo, fare una valutazione su quale sia la migliore soluzione disponibile in base alle proprie esigenze.
IL BANDO IN PILLOLE —> PER CHI HA FRETTA DI ANDARE AL SODO:
1)Da quando? settembre 2017
2)Fino a che importo? fino ad un massimo di 3000 euro – 50% della spesa)
3)Qual’è l’importo del bando? 4 milioni di euro (il doppio rispetto al 2016)
4)Come viene attribuito? In ordine cronologico di richiesta all’apertura della finestra di settembre
5)Per chi? Per chi ha installato un accumulo dal 3 febbraio 2016 in poi e per chi decide di installarlo nel 2017
Ecco tutte le informazioni per aderire al nuovo bando della Regione Lombardia per i sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici.
Il contributo è a fondo perduto, fino al 50 per cento delle spese dell’intervento, iva compresa e fino ad un massimo di 3.000 euro per ciascun intervento ammesso. A settembre verrà aperto il bando, a sportello, con finestra temporale per la presentazione delle domande e accesso all’istruttoria, in ordine cronologico, fino a esaurimento delle risorse. Con il bando dello scorso anno sono stati finanziati circa 500 nuovi sistemi di accumulo. Un risultato straordinario che ha fatto esaurire, in breve tempo, la dotazione finanziaria di 2 milioni di euro che era stata destinata. Quest’anno, in virtù delle esigenze del territorio e delle numerose richieste, la Regione Lombardia è riuscita a raddoppiare il contributo per il bando portandolo a 4 milioni. Potranno essere ammessi, al finanziamento, l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici. I sistemi di accumulo dovranno soddisfare i seguenti requisiti: sistemi di accumulo connessi a impianti fotovoltaici dotati di generatore di potenza nominale fino a 20 kW; sistemi di accumulo collegati secondo gli schemi di connessione previsti dalla norma CEI 0-21; sistemi di accumulo realizzati con tecnologia: elettrochimica (Pb acido, ioni di Litio) o meccanica (es. volano). Le installazioni dei sistemi di accumulo dovranno essere eseguite in conformità alle norme di sicurezza vigenti. Sono ammissibili le spese per: costo d’acquisto del sistema di accumulo e dell’eventuale contatore aggiuntivo, per la misura dell’energia scambiata dal sistema di accumulo, se richiesto dalla norma CEI 0-21. Costo dell’installazione del sistema di accumulo e dell’eventuale contatore aggiuntivo. Sono ammissibili le spese effettuate successivamente alla data del 3 febbraio 2016. In questo modo potranno rientrare negli interventi anche coloro che, pur non avendo ricevuto i fondi con il precedente bando, hanno deciso comunque di dare seguito alle operazioni di installazione dei sistemi di accumulo nel 2016. Non sono ammesse le spese relative all’acquisto e all’installazione dell’impianto fotovoltaico; spese per gli interventi edilizi eventualmente necessari per l’allaccio del sistema di accumulo all’impianto fotovoltaico; spese accessorie per gli adempimenti richiesti dal GSE (Gestore Servizi Energetici) e dal distributore di energia elettrica relative al sistema di accumulo; spese di consulenza.
Quindi, chi ha installato l’accumulo da giugno 2016 ad oggi si prepari perché può rientrare nel bando anche se l’anno scorso non c’è riuscito. Chi invece sta pensando di acquistare un accumulo si affretti per presentare quanto prima la domanda e provare ad accedere ai fondi.
Per consulenze e preventivi specifici sui sistemi di accumulo di qualsiasi marca, sono a disposizione. Qui i miei dai di contatto.