MERCATO EUROPEO FOTOVOLTAICO: CRESCITA ANCHE PER IL 2020

Le stime di HIS Markit prevedono un aumento di oltre 24 GW, +5% sul 2019. Spagna, Germania, Paesi Bassi, Francia, Italia e Ucraina i paesi più promettenti

Dopo aver quasi raddoppiato le installazioni di impianti fotovoltaici nel 2019, l’Europa dovrebbe avere un altro anno di crescita costante. A sostenerlo è il rapporto Global Photovoltaic 2020 di HIS Markit che prevede per l’anno in corso un incremento di oltre 24 GW, ossia un più 5% rispetto al 2019. Spagna, Germania, Paesi Bassi, Francia, Italia e Ucraina saranno i paesi più attivi in termini di nuova domanda, pari al 63% del totale degli impianti Ue.

Tra i principali mercati per il nuovo fotovoltaico, il rapporto segnala altri paesi: la Cina, la cui capacità nel 2020 sarà però inferiore rispetto ai picchi d’installazione storici di 50 GW, raggiunti nel 2017. Il motivo principale è che la domanda cinese sta attraversando una fase di incertezza,  a causa dell’imminente fine dei sussidi ed è in attesa del nuovo piano energetico quinquennale.

Promettente è invece la situazione degli Stati Unti, dove le installazionidovrebbero crescere del +20% nel 2020, consolidando la posizione del paese come il secondo mercato solare più grande al mondo. California, Texas, Florida, Carolina del Nord e New York costituiranno i veri driver chiave per la crescita della domanda statunitense nei prossimi 5 anni.

La speranza è che almeno una parte di queste installazioni Usa sia di “solar roof”, in modo da testare al meglio il prodotto per una sua continua evoluzione in previsione di un suo futuro impiego in Europa.

Infine, l’India dove si prevede una forte ripresa delle installazioni fotovoltaiche, dopo un 2019 decisamente piatto a causa delle incertezze politiche e dell’impatto dei dazi all’importazione di celle e moduli solari. Il comparto dovrebbe crescere e superare i 14 GW di nuova capacità nel 2020. Contemporaneamente i prezzi più bassi dei moduli e un’ampia pipeline di progetti dovrebbero dare un ulteriore al ritrovato aumento della domanda.

Nel complesso, il rapporto stima che il mercato mondiale fotovoltaicodovrebbe registrare quest’anno un aumento a due cifre (+14%) in termini di nuova capacità di generazione solare. Una percentuale che si tradurrebbe in altri 142 GW fotovoltaici messi a dimora, ossia sette volte l’intera capacità installata all’inizio del decennio precedente. Il rapporto sottolinea infine che nel 2010 c’erano solo 7 Paesi con oltre 1 GW di capacità installata, molti dei quali confinati in Europa. Entro la fine del 2020 saranno invece più di 43 nazioni ad aver raggiunto tale soglia. Ed emergeranno nuovi mercati nel sud-est asiatico, in America Latina e in Medio Oriente.

E nel nostro piccolo, cosa abbiamo fatto? Questi i risultati in numeri ottenuti dal mio team!

E tu? Per casa tua? Non fai nulla?

Ecco i miei contatti.

ADDIO CESSIONE DEL CREDITO

Rimane solo per lavori condominiali e per importi superiori ai 200.000 euro!

Il 30 dicembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo definitivo della Legge di Bilancio 2020, in vigore dal 1° gennaio 2020.

Tra le misure riguardanti fotovoltaico ed efficientamento energetico, spicca l’abrogazione della cessione del credito d’imposta per il fotovoltaico. La Legge di Bilancio ha pertanto cancellato il comma che istituiva la possibilità di cedere all’installatore il credito corrispondente agli interventi relativi a ecobonus, ristrutturazioni edilizie, compresa l’installazione di impianti fotovoltaici ed accumuli, e sismabonus. La possibilità di cedere il credito d’imposta resta invece per interventi di ristrutturazione di parti comuni di edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro. In questo caso, si legge nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, “il soggetto avente diritto alle detrazioni può optare, in luogo dell’utilizzo diretto delle stesse, per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e a quest’ultimo rimborsato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione”.

Gli attuali incentivi che restano in vigore sono lo scambio sul posto (SSP) per il fotovoltaico, abbinato alla detrazione fiscale del 50% (anche per gli accumuli) nonché la detrazione fiscale del 65% sugli interventi inerenti la parte “termica” (sistemi ibridi e pompe di calore)

Pertanto sono confermate e prorogate al 31 dicembre 2020 le detrazioni fiscali del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia e del 65% per interventi di risparmio energetico. Tra le misure che beneficiano della detrazione fiscale del 50%, dedicata agli interventi di ristrutturazione di abitazioni e parti comuni degli edifici residenziali, è compresa l’installazione degli impianti fotovoltaici su tetto destinati al fabbisogno di energia elettrica dell’abitazione nonché dei sistemi di accumulo abbinati al fotovoltaico, fino a un tetto di spesa di 96mila euro per ogni unità.

SPESE DI RISCALDAMENTO RIDOTTE DEL 75% CON FOTOVOLTAICO E POMPA DI CALORE

Lo scorso mese di maggio sono stato contattato da Andrea e Nicoletta per aiutarli ad efficiente la casa di famiglia. L’immobile, di grande pregio, ad Abano Terme (Pd) era infatti riscaldato attraverso un sistema che Andrea giustamente definisce “vetusto ed oneroso nell’approvvigionamento”. La casa del 1971 è di oltre 600 mq ed era riscaldata (per modo di dire) con due caldaie a gasolio. L’intervento pertanto si è focalizzato su cinque punti basilari

  1. riscaldare l’immobile senza dover bruciare gasolio
  2. autoprodursi per quanto possibile l’energia necessaria a far funzionare gli impianti termici per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria
  3. Ridurre l’elevato costo di gestione energetica (soprattutto invernale)
  4. migliorare energeticamente l’immobile attraverso un restyling impiantistico ed estetico
  5. aumentare il valore dell’immobile utilizzando la leva fiscale del 50% (fotovoltaico) e del 65% (pompa di calore)

Abbiamo quindi realizzato (come puoi vedere e sentire nel video) un impianto in pompa di calore utilizzando una termopompa professionale della Kronoterm da 45 Kw per il riscaldamento a termosifoni della casa e per la produzione di acqua calda sanitaria. Abbiamo inoltre abbinato a tale impianto un fotovoltaico da 15 kWp utilizzando 50 pannelli Aleo X59 Supercharged (con tecnologia He-tec), inverter Solaredge ed ottimizzatori di potenza. L’impianto è stato adagiato su una lamiera grecata in alluminio preverniciato color testa di moro sia per aumentare la protezione del manto sia per integrare esteticamente i pannelli all’interno della falda.

Il risultato è stato quello di riuscire a ridurre del 75% il costo annuo di riscaldamento che passa da 10.000 euro (gasolio) a 2500 (energia elettrica). In questo modo abbiamo portato l’immobile dalla classe G alla classe C (lasciando una caldaia a gasolio di backup è stata penalizzata la classe energetica – ma si è voluto avere un sistema alternativo in caso di emergenza. Tale caldaia non è mai stata accesa in tutto l’inverno e la temperatura interna dell’immobile a regime è stata compresa tra i 18 ed i 21 gradi).

Un ottimo risultato per il quale ringrazio tutto lo staff che con professionalità e passione si è prodigato nel realizzare il frutto della mia consulenza.

Sotto il prossimo immobile che necessità di essere migliorato energeticamente!

Andrea ci racconta come è stato realizzato l’intervento per migliorare energeticamente casa sua. Grazie Andrea per la tua preziosa testimonianza!

NB: Non finirò mai di dirlo. Ogni casa ha bisogno di una consulenza specifica. A seconda delle caratteristiche impiantistiche dell’immobile si deve proporre la giusta soluzione per permettere di raggiungere il risultato migliore. Ed attenzione, il risultato migliore non è sempre il risultato più efficiente energeticamente (perché se per essere un 10% più efficiente ti costa il 50% in più sarà energeticamente efficiente ma non è efficiente per il tuo portafoglio!) Vi sono case che non hanno le caratteristiche per poter installare un impianto come questo. In quelle situazioni può essere più conveniente installare un sistema ibrido, una caldaia a pellet, a legna, o anche una semplice caldaia a gas.

Il mio compito è quello di farti capire le differenze tra i vari prodotti e di consigliarti per portarti alla realizzazione del migliore progetto su misura per te.

Il miglior progetto su misura per te è quello che ti permette di avere il miglior rapporto tra costo e beneficio. Ed ogni situazione è una nuova sfida da analizzare capire, elaborare e portare a compimento.

Nessun ostracismo verso nessun prodotto a priori quindi. Io ti parlo di risultati fattibili con interventi sostenibili, ambientalmente ed economicamente.

Perché l’equilibrio è sempre il giusto obbiettivo da raggiungere.

UNA SVOLTA GREEN AL TUO BUSINESS: POSIZIONAMENTO, RISPARMIO ED ECOLOGIA

Hai un’azienda? Vuoi che i tuoi clienti diano al tuo lavoro un valore aggiunto? Investi nella sostenibilità del tuo business. E lo devi fare per tre motivi

  1. Ti aiuterà a posizionarti, ed a vendere di più
  2. Ti permetterà di risparmiare sui costi di approvvigionamento energetico e di non essere vincolato al costo della materia prima energetica
  3. Ti permetterà di aumentare il valore della tua impresa con le risorse che già stai pagando (acquisto di energia e fiscalità).

Sempre più aziende e sempre più brand stanno investendo nell’eticità del lavoro e del marchio. E lo fanno sostanzialmente (diciamoci la verità), perché i ritorni economici e d’immagine sono notevoli. Quindi forse, a pochi interesserà veramente farlo per non inquinare. E ci sta. Nel mio lavoro sono convinto che la motivazione a fare gli interventi arriva col tempo e con i risultati. E se per convincere un imprenditore ad investire nel risparmio energetico e quindi etico/ecologico della sua attività devo utilizzare la leva economica mi va bene ugualmente. In questo momento in cui risparmiare risorse e ridurre le emissioni di Co2 in atmosfera è l’obbiettivo (urgente imminente e tassativo…), posso lasciare da parte la filosofia e concentrarmi sul risultato.

Ma vediamo perché, negli ultimi anni, adottare pratiche commerciali sostenibili significa aver compreso la direzione in cui sta andando il mercato, e quindi, alimentare positivamente la riconoscibilità del tuo marchio.

C’è un dato incontrovertibile: i 500 Big mondiali che compaiono nella prestigiosa lista redatta da Fortune sono quelli che prima hanno iniziato a puntare su da un posizionamento chiaro e in linea con il contesto economico sociale del proprio brand. Molte di queste aziende hanno adottato il modello cosiddetto “Triple bottom line” (TBL), ideato dall’imprenditore John Elkington negli anni Novanta. L’idea di fondo è quella che per creare un maggiore valore aziendale sia necessario valutare le proprie prestazioni in una prospettiva più ampia. Questo modello ha infatti si articola su “tre linee” principali: una linea finanziaria, una linea sociale e una ambientale. Ecco quindi che la crescita di un business passa non soli da scelte economico sociali, ma anche dalla definizione di un approccio attento alle esigenze del Pianeta, con la riduzione della produzione di rifiuti, l’adozione di fonti di energia rinnovabile, e riduzione delle emissioni di gas serra.

E’ innegabile che prendersi a cuore il futuro del pianeta e dei suoi abitanti è di per sé un valore. Anche nel mondo del business. Ed è per questo che, sempre di più, consumatori e investitori vogliano premiare aziende che si distinguano per il loro essere pioniere nell’innovazione, a patto che comunichino una visione chiara del futuro e che mettano in atto strategie concrete nella responsabilità sociale d’impresa. Ecco perché promuovere attivamente la tua azienda come un marchio sostenibile risponde a queste tendenze e può generare effetti benefici immediati per i tuoi affari. Le aziende che si dimostrano sostenibili tendono ad attirare clienti più giovani e più coscienziosi, che saranno probabilmente disposti a pagare per prodotti che siano frutto di una produzione attenta agli impatti causati sull’ambiente.

Dopo aver parlato di posizionamento a livello “brand” vediamo anche il lato economico. Perché nel medio periodo sostenibilità significa anche risparmio. Le spese per i consumi energetici costituiscono una voce importante nel bilancio annuale di un’azienda. Ecco perché, per un’azienda che consuma molta elettricità, rendersi indipendente dalla rete di distribuzione comporta a un elevato risparmio in termini economici. Inoltre, la scelta di dotarsi di un impianto fotovoltaico è una scelta “di efficienza”: significa infatti rendere “produttivi” spazi che rimarrebbero inutilizzati come i tetti e tutte le tipologie di coperture.

Ed ora vediamo la chicca delle chicche. E cioè la parte inerente i pagamenti e il rientro fiscale dell’investimento. Infatti, oggi, attraverso l’utilizzo della formula del “noleggio operativo” è possibile scaricare totalmente il costo del bene “noleggiato” in pochissimo tempo (3/5 anni) senza dover mettere in ammortamento in un tempo più lungo. Per un approfondimento sul noleggio operativo puoi leggere qui un articolo specifico.

Se desideri un sopralluogo ed un preventivo d’intervento qui trovi i miei contatti.

RENDIMENTI DI FOTOVOLTAICO E TESLA POWERWALL2: A NOVEMBRE 45,73%

Ed anche il mese di novembre è finito. Ed arriva puntuale il report mensile che stavi aspettando. Quali novità ci riserverà l’approfondimento numerico su produzione fotovoltaica ed accumulo per il mese appena passato? Come sempre cerchiamo di analizzare punto per punto la situazione.

1)NUOVI PARAMETRI DI ANALISI. Ho inserito nello schema alcune nuove voci affinché si possano meglio interpretare i dati numerici ed affinché sia per me possibile aggiungere il numero  di impianti monitorati. Ho pertanto inserito a)la data dalla quale ogni singolo impianto è monitorato tramite report mensile b)la percentuale media annua raggiunta da ogni impianto (ovviamente la media è riferita ai mesi dal quale l’impianto è monitorato e non a tutto l’anno solare. c)delle specifiche/note che possono aiutare a capire per quale motivo ci possano essere grosse differenze di consumo e di percentuale di autosufficienza anche a parità di grandezza d’impianto fotovoltaico

2)NUMERO IMPIANTI MONITORATI. Ad oggi gli utenti (residenziali) che hanno dato il consenso alla privacy per il monitoraggio degli impianti sono 22.

3)NON CI SONO PIU’ LE MEZZE STAGIONI. Dal report si evidenzia che il mese di novembre 2018 è lo spartiacque tra l’estate e l’inverno. Quest’anno abbiamo avuto un’estate prolungata con temperature miti e giornate soleggiate anche nel mese di ottobre. Novembre invece è stato molto piovoso.

4) IL PRIMO FREDDO INTENSO: ACCENSIONE DEL RISCALDAMENTO A PIENO REGIME. Nelle case sono stati accesi gli impianti di riscaldamento. Pertanto a)nelle case con riscaldamento a gas probabilmente non si utilizzano più gli split dell’aria condizionata in pompa di calore (riducendo i consumi elettrici di ottobre) ma b) le case che hanno pompa di calore o sistema ibrido hanno ovviamente aumentato di molto i consumi.

5) MENO ORE DI LUCE E MINORE INTENSITA’. Nel mese di novembre l’arco solare è ancora più basso nel cielo rispetto al mese precedente. Oltre alla minor potenza/intensità,  sono minori il numero di ore 10,26 (media nord Italia al 31 ottobre) contro le 9.21 ore (media nord Italia al 30 novembre)

CONCLUSIONI:

A) Sto cercando di rendere sempre più fruibile il report inserendo nuove voci e parametri che possano aiutare ad orientarsi nella scelta coloro che stanno pensando ad un sistema di accumulo.

B) Nonostante tutta la buona volontà non possiamo fare miracoli. Il limite in questo mese (al nord Italia) è l’incidenza del sole sui pannelli. Pertanto ci sono giornate in cui il sistema d’accumulo da 13,2 kWh non viene sfruttato a pieno.

C) Nei 22 impianti monitorati la resa del 45,73% di media è stata data per il 24,59 dal solare fotovoltaico e per il 21,14 dall’accumulo. Pertanto l’accumulo ha un peso sul risparmio da energie rinnovabili quasi del 50% nonostante l’energia che gli sia stata fornita sia molto poca.

Ogni contributo/commento costruttivo ed inerente l’analisi è ben accetto ed è possibile inserirlo qui sotto.

Per chi desidera un preventivo d’intervento per un fotovoltaico con accumulo o anche solo per l’accumulo, questi sono i miei riferimenti. 

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Se invece vuoi vedere i report precedenti, puoi leggere i dati del mese di maggiogiugno, luglio ed agosto, settembre  ed ottobre (2018)

INARRESTABILE ! AUMENTO DELLE BOLLETTE DA OTTOBRE

Ormai ho perso il conto di quanti articoli su questo argomento ho scritto. Ti “linko” solo l’ultimo (al cui interno  ci sono anche gli altri articoli sul medesimo argomento) e copincollo l’articolo tratto dal sito www.tg24.sky.it e ripreso da molte testate e blog del settore.

Qui c’è poco da fare e da attendere. L’unico modo per non essere dipendenti da questi aumenti è migliorare l’efficienza della propria casa ed autoprodursi corrente elettrica. Se non credi sia possibile guarda chi lo ha già fatto ed adesso sorride quando riceve le sue bollette energetiche! 

A partire dall’1 ottobre l’Arera, l’Autorità per l’energia, ha stabilito per l’elettricità un aumento del 7,6% (LA NOTA) e per il gas un rincaro del 6,1% (LA NOTA). Una decisione dettata da diversi fattori, tra cui i prezzi in salita di gas e carbone, l’impennata delle quotazioni dei permessi di emissione della Co2 e lo stop delle centrali nucleari in Francia.

Le spese per le famiglie

In base agli aumenti stabiliti dall’Arera, per una famiglia media si tratta di un aumento di 32 euro sul cosiddetto “anno scorrevole” (1 gennaio-31 dicembre 2018) per la bolletta dell’elettricità e di 61 euro per quella del metano. Vale a dire che la spesa media del 2018 sarà pari a 552 euro a famiglia per la luce e 1.096 euro per il gas.

Attenzione perché queste sono delle medie! Prova a vedere se tu spendi così poco sia di luce che di gas. Perché ogni giorno vedo cifre decisamente superiori! 

Perché luce e gas aumentano?

La decisione, ha spiegato l’Arera, è stata determinata dalla “eccezionale situazione di tensione nei mercati energetici in Europa”. In particolare, pesano le “sostenute” quotazioni internazionali delle materie prime energetiche: il gas risulta più caro del 13% e il carbone del 12%, ma c’è da considerare anche l’aumento dei prezzi del gas trasportato via mare (GNL) sui mercati asiatici, che limita in prospettiva l’offerta di gas naturale disponibile per l’Europa. Effetti negativi derivano anche dalla crescita “senza precedenti” del prezzo dei permessi di emissione di anidride carbonica (CO2, +29% negli ultimi tre mesi rispetto al trimestre precedente) e dall’incertezza legata allo stop totale o parziale di 22 reattori nucleari su 58 in Francia. Una “tempesta” energetica che ha portato a un aumento del prezzo della borsa elettrica del 29%.

Arera: abbiamo fatto scudo il più possibile

Tuttavia gli aumenti, già consistenti e in linea con quelli scattati a luglio (+6,5% luce e +8,2% gas), avrebbero potuto essere ben più consistenti se l’Arera non avesse deciso di rinnovare il blocco degli oneri generali di sistema (voci come il sostegno alle rinnovabili e i costi per lo smantellamento delle centrali nucleari), già fermati nel precedente aggiornamento. L’Autorità, insomma, ha utilizzato “nella misura massima possibile la sua azione di ‘scudo'” contro l’impennata delle quotazioni delle materie prime, rinnovando una misura che, nel totale dei due trimestri, vale circa 1 miliardo di euro. Una somma non indifferente, che però, prima o poi, andrà in tutto o in parte recuperata.

L’allarme e i calcoli delle associazioni dei consumatori

Preoccupazione e calcoli differenti da quelli di Arera arrivano dalle associazioni dei consumatori. L’Unione nazionale consumatori, che parla di “stangata” e invece di prendere in considerazione l’anno “scorrevole” si concentra sugli ultimi 12 mesi: l’aumento totale sarebbe così pari a 109 euro (42 per la luce e 67 per il gas). Il Codacons, invece, fa la somma degli ultimi due trimestri e avverte che il rincaro totale è del 13,6% per il gas e dell’11,4% per la luce. Federconsumatori, infine, considera “sempre più urgente una riforma degli oneri di sistema”.

La possibilità di risparmiare c’è. La possibilità di realizzare l’intervento a costo zero sfruttando il risparmio energetico e la detrazione fiscale anche… Ma cosa stai aspettando?
Questi i miei contatti per una consulenza gratuita.

FOTOVOLTAICO E PRATICA ENEA: DA SETTEMBRE 2018 L’INVIO

DICHIARAZIONE ENEA ANCHE PER IL FOTOVOLTAICO. QUALCHE INFO (NON DEFINITIVA) IN PIU’…

Come precedentemente scritto, dal 1 gennaio 2018 è obbligatoria la presentazione della pratica Enea anche per gli impianti fotovoltaici (installati post 1 gennaio 2018). Purtroppo, i dati che è obbligatorio fornire non sono ancora stati esplicitati. L’Enea ha dichiarato che verranno resi noti appena il portale sarà attivo, cioè a partire da settembre.

QUALI DATI ANDRANNO COMUNICATI?

fotovoltaico 2018 eneaQuello che è certo è che dovranno essere indicati i dati utili ai fini del calcolo del risparmio energetico ottenuto eseguendo i lavori di ristrutturazione. Nel caso del fotovoltaico, quindi, potrebbero essere richieste specifiche sull’impianto (potenza, numero di pannelli installati) e una copia aggiornata dell’attestato di prestazione energetica dell’edificio.

PERCHE’ TALE COMUNICAZIONE?

La richiesta della comunicazione all’Enea deriva dal fatto che, oltre al risparmio immediato in bolletta, l’installazione dei pannelli fotovoltaici contribuisce a migliorare l’efficienza energetica della tua abitazione e ne aumenta il valore. 

Inoltre, l’obbiettivo di tale misura è quello di migliorare il monitoraggio analitico degli effetti ottenuti con le opere realizzare e tener traccia del risparmio energetico realmente conseguito. E tutto ciò è utile per capire quali sono gli interventi che permettono di conseguire la massima efficienza, al fine di indirizzare gli investimenti e le agevolazioni verso i lavori che consentono alle famiglie un maggior risparmio.

CHI DEVE FARLA?

Se hai installato i pannelli fotovoltaici (mentre almeno per il 2018 i sistemi di accumulo per gli impianti fotovoltaici sono esclusi – aggiornamento del 16 dicembre 2018) tra gennaio e agosto 2018 sei  obbligato a effettuare la procedura telematica. L’attivazione del sito per la comunicazione all’Enea ha, infatti, effetto retroattivo.

Chi ha realizzato interventi di ristrutturazione casa nel corso del 2018, prima della messa online del sito, ha 90 giorni per adeguarsi. A partire da settembre, ci saranno 3 mesi di tempo (salvo proroghe), per provvedere alla compilazione dei moduli e all’invio della documentazione, per riuscire a ottenere i benefici fiscali e non venire lasciato fuori.

DA QUANDO SI PUO’ PROCEDERE?

news fotovoltaico 2018L’ENEA è intervenuta con un proprio comunicato stampa chiarendo che “il nuovo sito ENEA “http://finanziaria2018.enea.it”, per trasmettere i dati relativi agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici conclusi a partire dal 1° gennaio 2018 sarà attivato dopo la pubblicazione dei decreti con le nuove disposizioni tecniche e procedurali attuative della legge di Bilancio 2018. L’eventuale deroga rispetto alla scadenza di 90 giorni dalla data di chiusura dei lavori per l’invio verrà comunicata non appena possibile”. Conseguentemente si dovranno attendere gli opportuni decreti attuativi, con le specifiche operative, allo scopo di poter adempiere alle nuove disposizioni contenute nella Legge di Bilancio 2018.

Per essere costantemente aggiornato su tutte le novità in ambito risparmio energetico, sia in ambito tecnico che pratico, iscriviti alla newsletter mensile gratuita di www.risparmiobollette.it inserendo il tuo nome e la tua mail nell’apposito spazio in alto a destra del sito.

RINNOVABILI IN ITALIA: PROIEZIONE 2015-2030

POSSIBILITA’: 1)ELIMINARE IL CARBONE IN ITALIA ENTRO IL 2025 ! 2)COPRIRE (E SUPERARE) IL 55% DEL FABBISOGNO ELETTRICO ENTRO IL 2030 CON LE RINNOVABILI

E’ quello che potrebbe realizzare l’Italia secondo il report pubblicato da European Climate Foundation . Il report dal titolo “Cleaner, Smarter, Cheaper: Responding to opportunities in Europe’s changing energy system”  approfondisce l’opportunità per l’Italia nel sistema energetico europeo evidenziando la continua e costante evoluzione del settore. In particolare lo studio analizza la possibilità per l’Italia di raggiungere e superare l’obiettivo presente nella SEN (Strategia energetica nazionale) di coprire il 55% del consumo interno di elettricità grazie alle rinnovabili entro il 2030 e l’eliminazione graduale del carbone entro il 2025. Il punto di maggior interesse e che merita di soffermarsi un attimo a pensare è che, secondo il report, l’Italia può eliminare il carbone senza costi aggiuntivi e senza aumentare gli impianti a gas e può coprire il 59% del proprio fabbisogno energetico tramite le rinnovabili.

Alla base di questa transizione vi sono diversi fattori convergenti:

1) significative riduzioni dei costi delle tecnologie rinnovabili e di stoccaggio, che hanno superato le aspettative anche più rosee;

2) progressi inattesi in materia di elettrificazione e di consumatori intelligenti;

3) L’azione globale sui cambiamenti climatici, sta accelerando ulteriormente la diffusione dell’energia pulita e l’innovazione.

fotovoltaico 2030
Il fotovoltaico e l’eolico in Italia tra il 2015 ed il 2030. Scenario base ed opportunità. La differenza è sostanziale

Tecnologia migliore, a prezzi fruibili, utilizzabile su larga scala e consapevolezza che è necessario mettere un freno alla “dolce vita” energetica che il pianeta ha vissuto fino ad oggi, sono due strade convergenti che spingono verso l’alto la produzione da fonti rinnovabili. E per fortuna! (aggiungerei!!!) Raggiungere l’obiettivo del 59% di elettricità da rinnovabili per l’Italia  sarà possibile prima di tutto grazie alla diminuzione del costo della tecnologia fotovoltaica e allo sviluppo dell’efficienza energetica. E questa abbinata sarà di sicuro da traino per altri cambiamenti ed  innovazioni sia nello stile di vita delle persone che nelle abitudini e pertanto nella quotidianità (vedasi ad esempio la mobilità elettrica).

L’analisi ha elaborato 2 possibili scenari al 2030, Baseline e Opportunity. Il primo si basa sullo scenario previsto dal pacchetto sull’Energia Pulita (CEP) proposto dalla Commissione Europea, considerando i costi aggiornati delle rinnovabili; il secondo prevede politiche più ambiziose da parte degli stati membri verso l’attuazione di un’eletrificazione intelligent che considera l’integrazione fra fotovoltaico, mobilità elettrica, processi industriali e pompe di calore. E’ interessante come tra la proiezione “base” e quella che effettivamente si può raggiungere vi sia una sostanziale e cospicua differenza.

ECCO LE CONCLUSIONI DEL REPORT:

1)Il fotovoltaico è la risorsa rinnovabile più importante in Italia.

Esso presenta un enorme potenziale per la generazione di elettricità a zero emissioni e a basso costo (LCOE di 40 €/MWh). Entro il 2030, il fotovoltaico potrebbe raggiungere una capacità installata complessiva di 52 GW, cioè un aumento del 174% rispetto al 2015 (19GW), contribuendo a soddisfare più del 22% della domanda di elettricità in Italia. Inoltre, insieme ad uno sviluppo dell’eolico di 18 GW (cioè un aumento del 100% rispetto ai 9 GW del 2015), nonché delle biomasse e dell’idroelettrico, le energie rinnovabili possono contribuire per il 59% al consumo interno di elettricità. Ciò può essere raggiunto senza costi aggiuntivi ma richiede una revisione degli obiettivi al 55% della SEN per il 2030. Risparmi energetici e cooperazione regionale sono fondamentali per raggiungere l’obiettivo del 59%.

2) l’eliminazione del carbone in Italia è fattibile senza costi aggiuntivi e senza l’installazione di nuovi impianti a gas.

L’aumento della produzione di elettricità da gas può essere soddisfatto completamente attraverso l’aumento della capacità delle centrali a ciclocombinato esistenti, rendendo così superflui nuovi investimenti nel settore, compresi quelli ininfrastrutture come gasdotti e terminali GNL. La domanda di gas rimarrà infatti al di sotto dei livelli odierni di consumo.

3) I consumi intelligenti rappresentano un elemento fondamentale per limitare i picchi di domanda e integrare più fotovoltaico nella rete.

Quindi, servono l’impegno e  la consapevolezza di tutti per implementare un processo (quello del passaggio all’utilizzo delle energie rinnovabili che è già segnato da tempo. Ora la differenza la può fare ognuno di noi, anche nel suo piccolo, consumando meno, consumando meglio e soprattutto auto producendosi l’energia necessaria.

 

FOTOVOLTAICO E BITCOIN: CRIPTOVALUTA GRATIS DAL SOLE?

bitcoin energia solareIn questo articolo parliamo di un progetto moldavo su grande scala. In realtà già in molti ci hanno pensato, (anche tra i miei clienti), alcuni me lo hanno chiesto ed un paio lo hanno anche realizzato.

Non so se sai cos’è un bitcoin e come si “coltiva” in una “farm”. Se sei curioso basta che cerchi in internet e con un po’ di pazienza capirai cos’è una criptovaluta e perché si può creare in casa come se si avesse un “conio domestico” (in gergo mining).

Il bitcoin in sintesi è un criptovaluta che per essere scambiata ed al contempo generata necessita di un grosso dispendio energetico. Come immagino avrai letto nel link sopra, per generare bitcoin servono macchine (computer dedicati) che ovviamente per funzionare consumano energia elettrica.

Quindi il “limite italiano” di chi vuole creare bitcoin attraverso i propri computer dedicati è il costo energetico di questi super centri di calcolo. Sì perché non solo ci si deve attrezzare con delle apposite macchine che producano o meglio “minino” bitcoin. Si deve anche pensare alla bolletta elettrica di queste macchine decisamente energivore.

Questo tipo di “farm” su larga scala hanno infatti preso piede laddove il costo energetico è molto basso e permette pertanto di avere il massimo profitto (es Europa dell’Est).

Vediamo cosa hanno creato in Moldavia, coniugando Bitcoin ed energia fotovoltaica. Protagonista della svolta green delle valute digitali è Consulcesi Tech, che ha realizzato il più grande impianto fotovoltaico del Paese. Una struttura ecosostenibile al 100% destinata alla “mining farm” più estesa di tutta la Moldavia.

Un esempio di “macchina per minare” i bitcoin

Realizzato nella capitale moldava, presso l’Accademia delle Scienze, grazie all’installazione di oltre tremila pannelli fotovoltaici l’impianto permetterà di risparmiare ogni anno 550 tonnellate di CO2 e 240 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio).

Ecco realizzato su grande scala quello che già qualche mio cliente sta facendo su piccola scala in modo domestico sfruttando le ore di massima produzione dell’impianto (mentre i componenti della famiglia sono al lavoro), ed utilizzando anche un sistema di accumulo come “polmone” quando per qualsiasi motivo è in calo la produzione fotovoltaica. 

Energia solare fotovoltaica per la creazione di criptovaluta. E chi ci avrebbe mai pensato, solo 10 anni fa?

FOTOVOLTAICO E PAESAGGISTICA: IL TAR A FAVORE DEGLI IMPIANTI

Ci sono zone soggette al vincolo paesaggistico che hanno delle limitazioni per l’installazione di impianti fotovoltaici. Ma questi vincoli sono realmente a tutela del “paesaggio” o stiamo parlando di mera burocrazia?
Posso condividere l’esigenza di preservare immobili dal valore storico la cui bellezza ed il cui valore potrebbe non sposarsi appieno con le nuove tecnologie. (Anche se poi penso a “cattedrali moderne” all’interno di contesti storici e mi chiedo chi come e perché possa decidere a favore o meno di uno o un altro intervento). Quello che non posso condividere è che si estendano dei vincoli generici anche a delle tipologie di installazioni che nulla hanno di impattante. Soprattutto se inserite in territori dove ben altri sono i problemi paesaggistici. (fabbriche, capannoni dismessi, edifici pericolanti).

Questo anche alla luce del fatto che il legislatore incoraggia l’installazione di impianti fotovoltaici con una serie di incentivi diretti ed indiretti. Pertanto a rigor di logica, non dovrebbero esserci ostacoli alla realizzazione di impianti solari (intesi sia come pannelli fotovoltaici che come pannelli termici), in presenza di condizioni favorevoli da un punto di vista energetico ed economico. Invece, come tutti gli addetti al settore ben sanno, le barriere non mancano ed una delle più importanti e difficili da superare è rappresentata dalla tutela del paesaggio (cosiddetta pratica paesaggistica). Ecco che spesso, questo vincolo, finisce per essere in contrapposizione con l’obiettivo della promozione delle energie rinnovabili.pratica paesaggistica

Già in passato mi ero occupato delle prime facilitazioni in questo ambito con un articolo (ottobre 2016) nel quale si evinceva che l’ente preposto non poteva dare un diniego secco ed immotivato alla richiesta di installazione di un impianto per il risparmio energetico. 

Un altro passo in questa direzione è confermato da una recente sentenza del TAR della Lombardia, (496/2018) che contiene utili chiarimenti sull’installazione di pannelli fotovoltaici in aree sottoposte a vincolo. Tutto nasce dal ricorso delle proprietarie di un fabbricato che si trova a Maccagno con Pino e Veddasca (VA), zona sottoposta a vincolo paesaggistico, che avevano richiesto l’autorizzazione per la sostituzione della vecchia tettoia in luogo di una nuova, munita di pannelli fotovoltaici. La Soprintendenza aveva dato parere positivo all’avvio dei lavori, vietando però la posa dei pannelli, facendo quindi scattare il ricorso al TAR. La successiva sentenza dà sostanzialmente ragione alle proprietarie e fa piazza pulita di molte interpretazioni ostili al fotovoltaico: la terza sezione del Tar Lombardia evidenzia infatti come “la presenza di impianti fotovoltaici sulla sommità degli edifici – pur innovando la tipologia e morfologia della copertura – non è più percepita come fattore di disturbo visivo, bensì come un’evoluzione dello stile costruttivo accettata dall’ordinamento e dalla sensibilità collettiva (come aveva peraltro già stabilito il Tar del Veneto nel 2013)”

Il consiglio come sempre è quello di affidarsi a chi conosce la materia ed installa quotidianamente impianti. Conoscere il territorio, le diverse “particolarità comunali” nonché le vie corrette per portare in porto un progetto dalla fase di progettazione a quella di rendicontazione contabile (es: detrazione nel caso del fotovoltaico) è fondamentale e per nulla scontato. Affidati ai professionisti e non agli improvvisati!