IL SUPERBONUS 110 INCENTIVA ANCHE LA MOBILITA’ ELETTRICA

Sono già oltre 350 gli impianti che abbiamo installato da ottobre 2020 ad oggi grazie al Superbonus 110. Il pacchetto che offriamo comprende l’installazione di un impianto fotovoltaico da 8 kWp (con inverter da 6 kWp) ed ottimizzatori di potenza, un accumulo della capacità di 27/30 kWh, una wall Box per la ricarica di auto elettriche ed una caldaia ibrida o sola pompa di calore.

Qui puoi sentire, leggere, vedere le oltre 90 testimonianze di alcuni dei nostri clienti che hanno già il loro impianto in casa grazie alla collaborazione con Bioenergia …

Il focus dell’articolo di oggi vuole evidenziare come l’installazione di questi poderosi impianti sulle case dei nostri clienti abbia permesso non solo di farli risparmiare pesantemente sulle bollette energetiche (e pertanto anche di ridurre drasticamente l’impronta ecologica di queste famiglie), ma anche di introdurli alla mobilità elettrica.

Un po’ perché da utente elettrico i miei clienti percepiscono il mio entusiasmo, un po’ perché quando testo la colonnina con la mia macchina capiscono di avere in casa una ricchezza ed un’opportunità non da poco.

Potersi muovere in modo silenzioso, pulito e (spesso) anche gratuito piace. E come se piace!

Devo dire che pur da “adottatore precoce” della mobilità elettrica (come mi chiamerebbe Seth Godin), non pensavo che così tanti miei clienti avrebbero fatto il passo in modo così repentino. Ed invece …

Quindi vi riporto questo dato ecclatante. 1 cliente su 5 (quindi il 20%) dei clienti che ho seguito e che hanno usufruito del Superbonus 110 hanno comperato (o sono in attesa di ricevere) un’auto elettrica (nella foto la consegna avvenuta oggi a Fabio, nostro cliente ed amico).

Alcuni esempi di clienti “elettrici…” : Fabio Giò e Sandra Pietro Eugenio Valentina ed Alberto Ginevra e Federico Giovanna Simone Paolo Luigi

E credo sia un risultato eccezionale, dovuto senza dubbio alla gratuità del Superbonus 110 ed anche agli incentivi sulla rottamazione per il passaggio alla mobilità elettrica (ma quello che conta è il risultato).

Perché più auto elettriche vengono immatricolate più colonnine vengono programmate ed installate dalla pubblica amministrazione, più si espande il messaggio di una mobilità più sostenibile.

Grazie a tutti coloro che stanno rendendo possibile tutto questo. Grazie a chi si è impegnato a fondo per questa norma, grazie a chi ha adottato velocemente e ci ha creduto da subito (Bioenergia di Padova), grazie a tutto il team interno ed esterno all’azienda che ha permesso di seguire passo passo la complessa ed articolata macchina burocratica. Grazie a tutte le squadre dei nostri installatori che con il caldo e con il freddo lavorano senza sosta ogni giorno per realizzare gli impianti progettati.

Stiamo facendo tanti piccoli passi nella direzione giusta per favorire risparmio energetico, ecologia e sostenibilità!

DAL FOTOVOLTAICO L’ENERGIA PER SPOSTARSI

Ovvero come sfruttare il sole in pieno inverno per “fare il pieno di energia” muovendosi a costo zero e senza inquinare

Oggi ti voglio mostrare in diretta come sto ricaricando la mia auto elettrica grazie al connubio perfetto tra potenza del sole e tecnologia fotovoltaica. E siamo a dicembre inoltrato. Approfitto così di una bella giornata di sole per studiare l’andamento dell’impianto fotovoltaico aziendale da 19,8 kWp con ottimizzatori di potenza ed al contempo per fare il pieno di energia pulita nella mia Tesla Model S.

Una parte dell’impianto coperta dalla brina mattutina

Partiamo da alcuni presupposti fondamentali: 1)E’ una bella giornata di sole (favorevole per la produzione fotovoltaica) 2)Ho a disposizione un impianto potente (19,8 kWp è infatti sopra la media degli impianti residenziali standard) 3)E’ anche vero al contempo che la mia model S ha 85 kWh di batterie da ricaricare (batteria molto capiente), mentre la maggior parte delle batterie delle auto ibride plug-in o elettriche va dai 7,2 kWh ai 50 kWh.

La prima cosa che voglio farti notare (foto) è che l’impianto stamattina alle ore 9 aveva ancora una parte dei pannelli con la brina/ghiaccio in quanto stanotte la temperatura è andata sotto allo zero. Nonostante questo l’impianto sta producendo (e questo grazie agli ottimizzatori di potenza che mi permettono di produrre in modo proporzionale al numero di pannelli liberi da ombreggiamenti o dal ghiaccio (in questo caso). L’impianto infatti nelle prime ore del mattino risente di un ombreggiamento dato da un altro immobile più alto. Senza la tecnologia Solaredge e senza gli ottimizzatori, almeno metà impianto in quelle due ore non avrebbe prodotto anche se solo una piccola parte dei pannelli era brinato (vedi foto sotto).

Oggi il problema è il ghiaccio sui pannelli dovuto alla bassa temperatura ed all’ombreggiamento dell’immobile a fianco. Domani potrebbe essere il palo della luce a sud ovest, (che nonostante sia a ragguardevole distanza mi darà fastidio nel pomeriggio in inverno) o potrebbe essere l’ombreggiamento del ramo di un albero o ancora l’antenna parabolica montata dal vicino di casa sul tetto attiguo. Ci può essere un pannello più sporco di un altro (magari quello vicino al camino), può esserci un abbaino o un camino, ci può essere un meteo avverso. I motivi possono essere diversi. Alcuni possono anche non essere previsti o possono non essere immediati. Ma ci possono essere. Ed avere un controllo singolo su ogni pannello significa avere una certezza di un maggiore rendimento nel tempo.

Veniamo ora alla mobilità elettrica. Perchè con la potenza del sole sto caricando chilometri da fare a costo zero e senza inquinare (e senza comperare energia elettrica dalla rete – come vedi dalla foto).

Mentre lavoro in ufficio l’auto si ricarica gratuitamente con il sole grazie al fotovoltaico

All’auto elettrica stavo pensando già da tempo. Erano due anni che mi studiavo questa possibilità. La necessità era quella di coniugare l’alto chilometraggio annuo con l’autonomia della batteria. Ed al contempo di sopperire alla non infinita autonomia con una rete di ricarica adeguata che mi permettesse di essere a casa dei miei clienti per poter fare consulenza e sopralluoghi e non fermo ad una colonnina (per ore). Ma perché questa scelta? Perché mi ero reso conto che la mia impronta ecologica aveva il suo peso maggiore nella mobilità (50.000/60.000 i km annui percorsi). E ritenevo assurdo che per fare consulenza in ambito risparmio energetico ed ambientale dovessi a mia volta inquinare pesantemente. Quindi continuavo a rimandare il cambio dell’auto perché in cuor mio sapevo di non voler comperare un altro diesel. Nel frattempo la mia BMW aveva superato i 230.000 km. Inoltre il blocco del traffico del Comune di Padova (Euro 4) di dicembre 2018 e di gennaio 2019 mi hanno spronato a fare il passaggio (segno divino? ;)). E quindi, per coniugare autonomia (capacità della batteria), risparmio (supercharger gratuiti), comfort e piacere di guida, la scelta è ricaduta su una Tesla Model S.

Ora, ogni situazione famigliare, economica, è diversa. E così come per gli impianti per il risparmio energetico, ancor di più per l’auto elettrica, sono diverse le valutazioni che ognuno deve fare (spesso non solo economiche). Quello che io ti voglio dimostrare però è che è possibile fare 50/60 mila km all’anno senza bruciare gasolio o benzina. Ed è possibile farlo su un’auto molto piacevole da guidare…

Buona giornata di sole a tutti !!!

ORA DISPONIBILE L’INVERTER SOLAREDGE CON EV CHARGER INTEGRATO

Un’ottima notizia per chi desidera oggi installare un impianto fotovoltaico con inverter solaredge e che contemporaneamente desidera avere un sistema di ricarica per l’auto elettrica o ibrida plug-in.

E’ infatti finalmente disponibile per l’installazione. E’ un sistema che era già stato annunciato circa un anno fa a seguito dei primi rumors (questo l’articolo) ma che sarà effettivamente consegnabile sui nuovi inverter della serie SEXXXH da luglio 2019.

SolarEdge è il primo produttore di inverter a livello globale a proporre un inverter che integra un dispositivo di carica per veicoli elettrici. L’innovativa soluzione consente i seguenti benefici:

  1. Possibilita’ di combinare l’energia solare prodotta dall’impianto fotovoltaico con l’energia prelevata dalla rete elettrica raggiungendo una velocita’ di ricarica 2,5 volte superiore rispetto ai caricabatterie standard, fino ad un massimo di 7,4kW.
  2. Minori costi di installazione: il tempo di installazione e’lo stesso di un inverter fotovoltaico, inoltre non si devono prevedere line elettriche, quadri elettrici e sistemi di protezione aggiuntivi;
  3. Un inverter che puo’ essere utilizzato da subito come dispositivo di ricarica oppure come inverter predisposto al quale posso aggiungere il cavo opzionale;
  4. Gestione completamente integrata nella piattaforma di monitoraggio SolarEdge;
  5. Massimizza l’autoconsumo utilizzando l’energia dell’impianto fotovoltaico;
  6. Garanzia di 12 anni estendibile a 20 o 25 anni;

I modelli disponibili saranno 4 da 3,68kW a 6kW, (3,6kW, 4,0kW, 5,0kW, 6,0kW

 I cavi completi di supporto disponibili saranno i seguenti:

cavo per caricabatterie veicolo elettrico completo di supporto 4.5m, Tipo 1, 32A;

cavo per caricabatterie veicolo elettrico completo di supporto 7.6m, Tipo 1, 32A;

cavo per caricabatterie veicolo elettrico completo di supporto 4.5m, Tipo 2, 32A;

cavo per caricabatterie veicolo elettrico completo di supporto 7.6m, Tipo 2, 32A.

Il futuro ormai è segnato. Lo scrivevo già qualche anno fa (in questo articolo). La transizione all’elettrico è iniziata e procede velocemente. Sia per quanto concerne i sistemi domestici (riscaldamento e raffrescamento), sia per quanto concerne la mobilità elettrica.

Ed ognuno di noi ha le giuste motivazioni per iniziare questa transizione all’elettrico. che sia per una scelta di efficienza o di risparmio o di presa di coscienza ecologia … Gli strumenti oggi ci sono, funzionano e sono anche economicamente sostenibili !!!

Per informazioni, consulenze, check up o qualche consiglio puoi utilizzare lo spazio dei commenti qui sotto o contattarmi

INQUINAMENTO E CAMBIAMENTI CLIMATICI: OGNUNO DEVE FARE LA SUA PARTE

E’ qualche settimana che voglio scrivere questo post. In realtà ho dovuto/voluto aspettare che passasse l’emotività del terribile momento di “disastro ambientale” del Trentino Alto Adige e del Veneto per poter riflettere più  a mente fredda.

Alcuni eventi atmosferici ci sono stati anche nel passato e non sono quindi una novità odierna. La storia tristemente ci ricorda delle alluvioni, degli eventi sismici o dei disastri idrogeologici. Quello che è innegabile però è che il nostro solo “esistere” sulla terra è invasivo. Ma siamo consapevoli di quanto lo sia? Sappiamo come possiamo contribuire ad un ambiente migliore e più salubre?

In gergo si parla di “impronta ecologica” ed è il metro per capire e “pesare” quanto siano o meno sostenibili  i nostri stili di vita. (Qui è possibile leggere tutto in merito all’impronta ecologica) Ma come si calcola la propria impronta ecologica? Per fare questo calcolo si tengono in considerazione, per ogni bene consumato, le quantità e il loro rendimento, ottenendo il corrispondente della superficie consumata. Per valutare il consumo di energia invece, si tiene conto delle tonnellate equivalenti di carbonio prodotte e si calcola quanta superficie di terra “forestata” sia necessaria per assorbirle.

Il calcolo dell’impronta ecologica è piuttosto complesso, poiché prende in considerazione diversi fattori: terreno per l’energia (terreno forestato necessario ad assorbire l’anidride carbonica); terreno agricolo; pascoli; foreste( superficie destinata alla produzione di legname); superficie edificata (insediamenti abitativi, impianti industriali, aree servizi, strade); mare.

Nei sistemi di monitoraggio Solaredge vengono calcolati in base alla produzione dell’impianto fotovoltaico, l’equivalente di quanti kg di Co2 non sono stati prodotti e l’equivalente del numero di alberi piantati

I diversi apporti vengono introdotti in un foglio di calcolo o in formule specifiche che riducono le superfici in misure comuni, attribuendovi un peso proporzionale. In questo modo viene individuata l’”area equivalente” necessaria a produrre la quantità di biomassa sfruttata da un individuo o da un gruppo, misurata in “ettari globali” (gha), a partire dalla realtà locale per arrivare alla situazione mondiale, passando attraverso regioni e nazioni.

Ovviamente, l’impronta ecologica è un “metro” che ha i suoi limiti in quanto trasforma tutti i comportamenti in “unità di misura terra”. Pertanto vuole essere uno spunto di riflessione per capire quanto le nostre piccole azioni in realtà siano molto condizionanti per il nostro ecosistema.

E’ interessante vedere come, l’installazione di sistemi per il risparmio energetico contribuiscano a ridurre la nostra dipendenza da fonti fossili ed al contempo contribuiscano a ridurre le immissioni di CO2 in atmosfera.

Nel sistema di monitoraggio dell’impianto fotovoltaico (Solaredge) è ben visibile questo dato che contribuisce alla consapevolezza di ogni utente dell’effetto positivo che ha l’installazione di sistemi per il risparmio energetico sull’ambiente che ci circonda, sulla qualità dell’aria e sullo sfruttamento del nostro pianeta.

Riepilogando: puoi risparmiare sulle bollette, puoi farti restituire le tasse pagate, puoi produrti da solo l’energia che ti serve, puoi contribuire a ridurre il nostro peso sul pianeta. E puoi farlo senza investire risorse ma utilizzando quello che stai attualmente pagando.

LA DOMANDA CHE TI DEVE SORGERE SPONTANEA E CHE DEVE SMUOVERE QUALCOSA DENTRO DI TE E’ LA SEGUENTE: PERCHE’ NON LO HAI ANCORA INSTALLATO? COSA TI FRENA? FALLO PER TE, PER LE TUE BOLLETTE, FALLO PER LA SALUTE DEI TUOI FIGLI E DEI TUOI NIPOTI, FALLO PER IL PIANETA.

Qui i miei riferimenti per una consulenza gratuita

INTERESSANTE SERVIZIO DI REPORT SULLE AUTO ELETTRICHE E LE BATTERIE AL LITIO

Vi segnalo un approfondito servizio di lunedì sera di Report (rai 3) che potete vedere integralmente sul sito ufficiale della trasmissione cliccando su questo link o sulla foto a fianco. Il servizio è interessante perché mostra come la tecnologia inerente la mobilità ed il motore endotermico stia perdendo sempre e più terreno rispetto al “nuovo che avanza”. Di recente al Salone di Ginevra sono state moltissime le novità presentate in ambito elettrico.  Ed il nuovo sta avanzando davvero velocemente.

Non sarà facile, perché il passaggio è complesso. Sarà complesso ammodernare la rete, sarà difficile avere una copertura omogenea e fornire servizi di ricarica efficienti. E sarà complesso anche convertire l’indotto (soprattutto le officine di riparazione) che segue e che si “ciba” della manutenzione necessaria al motore a scoppio (vedasi tagliandi – ricambi).

Non voglio e non posso fare previsioni in merito alle tempistiche.

Di certo c’è che tantissime realtà automobilistiche si stanno muovendo in modo deciso in questa direzione parlando addirittura di eliminazione della tecnologia diesel dal 2019. Un passaggio intermedio potrà essere l’ibrido. Dove le persone si renderanno conto della possibilità di muoversi inquinando meno. Quello di cui sono sicuro è che siamo spettatori (e qualcuno è già anche attore) di un cambiamento epocale.

E non sono solo le aziende automobilistiche a muoversi in questa direzione.

Nell’ultimo articolo abbiamo visto come anche aziende che si occupano di energie rinnovabili si stiano muovendo per mettere a catalogo sistemi di ricarica domestica che permettano di rendere routine la ricarica dell’auto.

Può sembrare tanto strano oggi ricaricare l’auto a casa collegandola ad una presa di corrente come se fosse un telefonino, ma vi ricordate la vostra vita prima dell’avvento del cellulare? Avreste mai pensato che sarebbe cambiata in questo modo?

A favore o contro, poco importa. Tutto procede. E le indicazioni sono che si stia andando spediti verso l’elettrico anche per l’automotive e non solo per quanto concerne “l’alimentazione” delle abitazioni (qui trovi un articolo in merito che avevo scritto proprio sull’argomento). 

 

 

SOLAREDGE PENSA ALLA RICARICA DOMESTICA PER LA MOBILITA’ ELETTRICA

Il prodotto era stato presentato in anteprima nel corso del 2017. Ancora però non era stato messo in produzione. Ebbene, ora è in produzione e pertanto tra poco sarà disponibile sul mercato il nuovo accessorio di solaredge per gli inverter monofase (fino a 6 kwp) della serie H.

Ho avuto la possibilità di toccarlo con mano nei giorni scorsi nel corso di una tappa dell’Innovations Tour 2018 di Solaredge tenutasi a Padova.

Anche questa volta non posso che complimentarmi con quest’azienda. Sono infatti sempre molteplici ed interessanti le soluzioni che propone per integrare la produzione fotovoltaica con i bisogni specifici del singolo utente. Nei prossimi articoli andrò ad affrontare altri interessanti sviluppi applicativi per l’utilizzo della produzione fotovoltaica nonché per la massimizzazione (o in questo caso sarebbe più opportuno dire “ottimizzazione”) dell’autoconsumo domestico.

Questo sistema è integrabile con (quasi tutti – sono infatti esclusi i primissimi esemplari 2017) gli inverter hd wave già installati. Permette di poter utilizzare al meglio l’impianto fotovoltaico per la ricarica dell’auto elettrica. In particolare permette di poter accelerare i tempi di di ricarica sfruttando contemporaneamente la produzione dell’impianto fotovoltaico nonché quella della rete senza dover aumentare ulteriormente la potenza del proprio contratto col fornitore di energia elettrica.

La modalità descritta prende il nome di Solar Boost e permetterà di caricare l’auto 2 volte e mezza più velocemente rispetto al caricatore standard (base) in dotazione all’auto. L’inverter HD Wave di SolarEdge, una volta integrato con un caricabatterie EV, oltre a fornire  la gestione e il monitoraggio esistenti dell’impianto fotovoltaico ottimizzato e quindi di tutta la produzione solare (modulo per modulo), nonché della batteria (se presente),  consentirà anche la ricarica EV dalla stessa piattaforma di inverter e monitoraggio.

solaredge tour 2018La soluzione combinata offrirà notevoli risparmi sui costi sia hardware che di manodopera, eliminando la necessità di ulteriori lavori (e costi) di elettricisti, nonché l’ installazione di cavi e interruttori.

Un’ottima notizia visto l’interesse che la mobilità elettrica sta suscitando nel pubblico italiano. Quindi, chi ha già un inverter hd wave installato sa che potrà usufruire di un sistema plug and play per la ricarica elettrica del proprio mezzo. Per chi invece deve installare un nuovo impianto fotovoltaico questo è un ulteriore incentivo alla scelta del prodotto che all’unanimità è considerato il top di gamma.

E tu devi scegliere un impianto fotovoltaico? Ti serve aiuto e non sai quali prodotti fanno al caso tuo?

Vuoi essere sicuro di avere una consulenza precisa, sempre aggiornata sulle novità di mercato?

Vuoi unire ad una consulenza specifica dei  prodotti top di gamma, qualità di installazione e prezzi sempre mirati al rapporto qualità/prezzo?

Ecco i miei contatti. 

Buon sole e buon risparmio!

 

Fotovoltaico: ottimizzare gli impianti esistenti

Vengo contattato quotidianamente oltre che da persone che vogliono entrare nel mondo delle energie rinnovabili per la prima volta, anche da persone/aziende che hanno approcciato questo mondo nel corso degli scorsi anni. C’è chi è molto soddisfatto, c’è chi è moderatamente soddisfatto e c’è anche chi non è soddisfatto. Da cosa dipende questo livello di soddisfazione?

1)aspettative: reali o ottimistiche (autocreate o indotte che siano). E’ importante parlare di dati reali e concreti per fare un corretto piano di ammortamento/risparmio e pertanto per capire se sia o meno conveniente un tipo di intervento rispetto ad un altro (soprattutto quando si parlava di incentivi elevati e gli impianti costavano 6-7000 euro al kwp. 2)tipo di tecnologia scelta. Non è sempre detto che “chi più spende meno spende”, ma di sicuro cercare sempre di spendere il meno possibile a discapito della qualità non è la via più furba da seguire per un impianto che deve durare 30 anni… Si deve cercare il rapporto qualità prezzo. E questo lo può fare solamente un consulente che ha la possibilità di scegliere nel mercato il miglior prodotto al miglior prezzo e che non ha l’obbligo di svuotare il magazzino di nessuno. 3)onestà e competenza di chi ha proposto l’impianto. Il prezzo è stato onesto? La grandezza dell’impianto è stata studiata coscientemente? L’impianto è stato sovra o sotto dimensionato? 4)precisione e presenza reale sia prima che durante che dopo la realizzazione dell’impianto. Durante la consulenza ed il progetto sei stato contattato dal consulente? Dopo l’entrata in funzione dell’impianto è passato a controllare? Ti ha monitorato l’impianto da remoto? Ti ha chiamato per sapere il livello di soddisfazione e per intervenire subito in caso di sospette anomalie?  4)visione a lungo termine per prevedere eventuali problematiche (risolvere in via progettuale significa risparmiare dei gran soldi poi).

Queste sono solo alcune delle variabili. Se l’impianto non lo hai e lo vuoi fare, affidati ad una persona competente. Ma se l’impianto lo hai fatto e lo vuoi migliorare sappi che non è troppo tardi. Ci sono infatti degli interventi che possono migliorare sensibilmente il rendimento e l’autoconsumo del tuo impianto e che pertanto ti possono permettere di risparmiare/guadagnare di più.

Innanzitutto. Quale è la tua percentuale di autoconsumo? In media per gli impianti esistenti, votati (a causa degli incentivi) più alla massima produzione piuttosto che all’autoconsumo in loco, va dal 30% al 45%, salvo casi di altissimi consumi dove essendo l’impianto molto più piccolo rispetto al fabbisogno, si possono raggiungere picchi diversi. Quindi chiediti quanta energia riesci cioè a sfruttare per i tuoi fabbisogni e quanta invece ne immetti in rete con lo scambio sul posto? Sai perfettamente che lo scambio sul posto in pratica ti restituisce (un anno dopo) 1/3 (circa) del costo dell’energia serale che ancora consumi. Lo sai che invece che cedere alla rete l’energia potresti a esempio:

come migliorare autoconsumo
Come posso migliorare l’autoconsumo inseguendo il picco di produzione e riducendo i consumi energetici della mia abitazione di notte, al mattino presto ed alla sera?

A)immagazzinare l’energia in eccesso prodotta di giorno per avere “il sole anche di notte”.  Basta installare un sistema d’accumulo al litio che ti garantisca potenza e durata.

B)crearti un accumulo termico e quindi risparmiare sul gas. Puoi infatti installare una pompa di calore per acqua calda sanitaria. Ce ne sono di diversi tipi e di diverse capacità a seconda delle esigenze e del numero di persone che compongono il nucleo famigliare

C)Riscaldare contemporaneamente casa e produrre acqua calda sanitaria, o attraverso una pompa di calore solo elettrica (per riscaldamenti a pavimento e per case in classe B ed A),  oppure attraverso un sistema ibrido come quello della daikin.

Riepilogando:

Hai fatto un investimento nelle energie rinnovabili. Si sta ripagando nel tempo. Puoi però migliorare l’autoconsumo sfruttando meglio il tuo impianto per ridurre degli altri costi di gestione che attualmente hai. Qui non posso dirti se per te è meglio l’opzione A, l’opzione B o l’opzione C. Bisogna fare una valutazione specifica caso per caso. Ed io, sono qui per aiutarti proprio in questo. 100% SODDISFATTO!

Inoltre se vuoi leggere un esempio di chi ha seguito questa strada ed ha migliorato drasticamente il suo autoconsumo avvicinandosi sensibilmente all’autosufficienza energetica puoi cliccare su questo link e leggere questo articolo/intervista all’amico Eugenio.

Produzione ed autoconsumo: un ottimo esempio

L’articolo di oggi sarà un botta e risposta con Eugenio. Non vive ai Caraibi, non vive in Sicilia. Vive al nord in Lombardia e nonostante questo sta ottenendo degli ottimi risultati dal suo impianto.  Oggi vi parlo di lui e della sua famiglia,  come buon esempio di programmazione e di utilizzo degli impianti per il risparmio energetico. Giusto per aggiungere qualche dato ulteriore, la sua famiglia è composta da 4 persone, (marito moglie + 2 figli) e di lavoro fa l’autoriparatore.

produzione ed autoconsumo
Un esempio, tratto dall’impianto di Eugenio. In questa bella giornata di sole di maggio ha caricato due auto elettriche (la Renault Zoe e la Smart) con un impianto FV da 6kwp. Inoltre l’accumulo da 6 kw è stato portato al 100% (pronto per il consumo serale/notturno), ha riscaldato x 2 volte l’acqua sanitaria (portandola ad una temperatura di 53°) con una pompa di calore elettrica da 120litri. Inoltre ovviamente ha coperto i vari consumi di casa (tipo lavatrici lavastoviglie aspirapolvere etc…) il tutto prelevando solo 600 wh ed immettendo in rete solo 400wh.

Ha un impianto fotovoltaico da 6kwp che ha realizzato in due momenti diversi. 3 kwp sono stati installati nel 2009 con orientamento sud, mentre gli altri 3 kwp sono stati installati nel 2011 ed hanno orientamento est ed ovest. Pertanto il suo impianto è disposto su tre falde.  Di recente a questo impianto ha aggiunto un accumulo domestico da 6kwh. Visto il poco spazio disponibile sul tetto ha correttamente optato per la pompa di calore al posto del solare termico per quanto concerne la produzione di acqua calda sanitaria. Utilizza inoltre il suo sistema di condizionamento a split oltre che per il raffrescamento anche per il riscaldamento (nelle mezze stagioni). Per sopperire al bisogno energetico del riscaldamento nei 3 mesi invernali invece utilizza un sistema tradizionale con caldaia a gas metano e caloriferi ad alta temperatura. Eugenio inoltre è felice possessore di 3 auto elettriche che carica attraverso il suo impianto (smart – twizy – zoe). (per un articolo di approfondimento sulla tendenza a spostare tutti i consumi nella modalità elettrica leggi qui)

Eugenio, quali motivazioni ti hanno spinto ad investire in un impianto fotovoltaico e più in generale nei sistemi per il risparmio energetico? “Credo che installare le energie rinnovabili e promuovere la mobilità sostenibile sia un dovere. Mi piace l’idea di essere un po’ più autosufficiente e di riuscire ad evitare l’immissione nell’ambiente di molta CO2. Il sole c’è, la tecnologia anche. Avendo aggiunto anche altri accessori come la pompa di calore e l’accumulo inoltre riesco a sfruttare ancora di più l’impianto e l’autoconsumo. La ciliegina sulla torta? L’auto elettrica.  Caricando l’auto di giorno (questo è il trucco ovviamente), riesco a muovermi senza inquinare e senza acquistare energia elettrica dalla rete”. (vedi grafico)

Eugenio, ma è possibile caricare anche automobili elettriche con pacchi batterie più ampi? “In parte sì, sempre sfruttando il sole (di giorno)”. Eugenio, quale sarà il prossimo passo per efficientare ancora di più casa tua? “Ancora tante sono le cose da fare come ad esempio il cappotto dell’abitazione. Mi piacerebbe inoltre eliminare il metano risolvendo il problema del riscaldamento invernale ed installare anche un piano cottura ad induzione. Tempo al tempo una cosa alla volta …” (Se hai una casa non recente, magari con riscaldamento a termosifoni ma che vuoi comunque efficientare, qui trovi la soluzione ibrida che fa per te! )

Tutti si chiedono se il fotovoltaico conviene oggi. Conviene? Tu ne sei soddisfatto?  “Troppe sono le variabili per dirlo, posso dire dati alla mano che a noi è convenuto e conviene tuttora  perché il fotovoltaico si ripaga con l’incentivo , ed anzi sui vent’anni produce anche del reddito.  Per quanto concerne le auto le dovevamo cambiare e pertanto i soldi andavano spesi comunque.  La  differenza è che con il motore elettrico  non ho manutenzione (e poiché è il mio lavoro ci puoi credere 😉 )  non si paga il  bollo, l’ assicurazione è agevolata e pertanto costa decisamente meno. Inoltre potendo caricare l’auto con il mio impianto fotovoltaico non ho spese di carburante. Ma ho fatto in conti anche in caso di ricarica serale della vettura elettrica con acquisto di energia dalla rete. La differenza economica su 100km è di 8 euro per quanto concerne il motore a scoppia contro i 3/3,5euro per il costo dell’elettrico”. (Per un articolo di approfondimento sulla mobilità elettrica leggi qui)

produzione ed autoconsumo
I dati riepilogativi della giornata di sole. La produzione dell’impianto, l’autoconsumo, la minima immissione in rete ed il minimo prelievo. Ottimo lavoro Eugenio!

Facciamo un esempio pratico, prendendo in considerazione l’anno 2017 (così sfatiamo anche il mito che d’inverno il fotovoltaico non produce nulla). Quali sono stati i tuoi consumi per i primi 4 mesi e mezzo? Quanta energia sei riuscito ad auto consumare rispetto a quella prodotta? E quanta energia hai acquistato dalla rete? “Allora, il  consumo totale è stato di 2185 kwh. Il prelievo dalla rete è stato di 781 kwh e pertanto per  differenza l’autoconsumo è stato di 1404 kwh. E tieni presente che adesso entrando nei mesi più luminosi l’impianto darà il meglio di sé”. 

Ma solo Eugenio può ottenere questi risultati per sé e per la sua famiglia? Assolutamente no! Chiunque con un tetto di proprietà e con la capacità di ragionare nel medio periodo può investire nelle energie rinnovabili. Oggi è possibile farlo semplicemente utilizzando il risparmio  in  bolletta (parte di essa) e parte delle tasse (detrazione fiscale del 50% o del 65%),  per pagare un impianto che permette di autoprodursi energia, di non inquinare, di essere più autosufficienti. Avere sul tetto di casa un sistema che produce energia gratuitamente per 30 anni è una cosa splendida. Mentre sei al lavoro, mentre sei con la famiglia, anche mentre sei in ferie. L’impianto produce per te!

Non sai se puoi installare o meno un impianto su casa tua? Leggi qui e se hai dubbi scrivimi a [email protected]

Credi di non avere le risorse per installare un sistema per il risparmio energetico sul tetto di casa? Molto probabilmente con quello che stai spendendo adesso puoi farti l’impianto ed iniziare a risparmiare da subito! Guarda questo esempio!