Risparmiare senza inquinare

rappresentazione dell'inquinamento. Fonte educazionesostenibile.it
rappresentazione dell’inquinamento. Fonte educazionesostenibile.it

E’ possibile risparmiare sulle spese di casa senza inquinare? E’ possibile trovare alternative che non ci facciano tornare tecnologicamente indietro di secoli? La risposta è banalmente sì sì sì ed ancora sì. Perché queste alternative esistono già e permetterebbero di avere

  • risparmio
  • efficienza energetica
  • attenzione all’ambiente

Mi capita spesso di andare a trovare dei clienti che, abitando in casette singole, case a schiera, villette, hanno dovuto trovare una soluzione “economica” e “veloce” per riscaldare la propria abitazione. In molti sono tornati alle stufe a legna (la maggiorate non canalizzate) e di stufe a pellet della medesima tipologia. Perché questo? Per ridurre i costi esorbitanti del riscaldamento a gas.

E lo posso anche capire. Posso anche capire il bel tepore del legno, la piacevolezza del fuoco, il calore avvolgente di un caminetto. Però, questo “ritorno al passato” che incidenza ha sulla produzione di polveri sottili e quindi sull’inquinamento? E quanta resa hanno questi sistemi di riscaldamento (che spesso disperdono gran parte del calore attraverso il camino)?

Prendo spunto per i seguenti dati da un articolo di aspo italia (risorse economia ed ambiente) che evidenzia come se molto si è fatto per ridurre l’inquinamento dei mezzi di trasporto, ancora molto è da fare per quanto concerne il riscaldamento delle abitazioni.

Figura 2: Per l’Italia, storico dei consumi di energia nel settore residenziale, ripartito per tipologia di combustibile. I combustibili liquidi comprendono il gasolio, il GPL, il kerosene e l’olio combustibile. Fonte: aspoitalia.wordpress.com
Italia, storico dei consumi di energia nel settore residenziale, ripartito per tipologia di combustibile. I combustibili liquidi comprendono il gasolio, il GPL, il kerosene e l’olio combustibile. Fonte: aspoitalia.wordpress.com

Perché se è vero che “nel residenziale la tendenza storica che emerge dal grafico a fianco è quella dell’aumento progressivo dell’utilizzo del metano al posto dei combustibili liquidi (gasolio e GPL soprattutto). Dal 2003 però il consumo di biomasse (legna e più recentemente pellet), già debolmente in aumento anche prima, subisce un’accelerazione.

Dal 2003 l’effetto complessivo è quindi una sostituzione più rapida dei combustibili liquidi mediante legna e pellet, a scapito del metano.

Il problema è che questa sostituzione non è indolore. Ogni unità di energia che viene bruciata in più sotto forma di biomassa, emette molte più polveri sottili di quelle avrebbe emesso la stessa unità di energia in forma di combustibili liquidi (e infinitamente di più rispetto al metano, che ha una combustione molto pulita). Per dare un’idea dei fattori di emissione di PM 2,5 , per il 2011 l’ISPRA fornisce i seguenti dati: biomasse, 400g/GJ; carbone, 219g/GJ; gasolio e GPL tra 2 e 3,6g/GJ; metano 0,2g/GJ. In altre parole, legna e pellet emettono 100 volte di più PM2,5 rispetto a Gasolio e GPL, e 2000 volte rispetto al metano”(Fonte: aspoitalia.wordpress.com)

Consumo storico di pellet in Italia, ripartito per tipologia di apparecchio utilizzatore. Fonte: presentazione presente sul sito web di progettofuoco riportante dati AIEL.
Consumo storico di pellet in Italia, ripartito per tipologia di apparecchio utilizzatore. Fonte: presentazione tratta dal sito web di progetto fuoco riportante dati AIEL.

Queste affermazioni trovano pieno riscontro dalle stime di consumo dei pellet bruciati nelle stufe e caminetti, la cui vendita ha avuto un vero e proprio boom proprio a partire dai primi anni del nuovo millennio.

Abbiamo una fonte energetica inesauribile che è il sole che ci può dare corrente elettrica e riscaldamento. Abbiamo la possibilità di accumulare sia corrente che calore attraverso gli accumuli termici ed elettrici (batterie). Possiamo avere dei forti incentivi per le migliorie che apportiamo alla nostra abitazione. Non approfittare delle innovazioni tecnologiche e delle agevolazioni presenti è veramente folle.

Se sei anche tu in cerca di un sistema per migliorare energeticamente casa tua, mi puoi chiedere una consulenza specifica cliccando qui. Ma non prima di aver letto … qui. 

Il bosco dietro casa e lo spaccalegna ottantenne…

In tempi di crisi si torna all’antico. Non mi dilungherò sul fatto che questo sia un bene o un male. Poca filosofia e molta sostanza.

Nelle tante case viste l’ultimo anno, devo dire che in molti hanno optato per una stufa a pellet o per un camino o stufa a legna.   termocamino Pochi hanno pensato ad un termo camino. Perché? Sicuramente perché è un lavoro più complesso ed oneroso e perché comunque in pochi possono permettersi di avere un bosco dietro casa ed abbastanza legna da scaldare tutta la propria abitazione.

Quindi, un ritorno all’antico, come si faceva prima che “il metano ti da una mano”…

Ma vediamo i pro ed i contro. (Qui raggrupperò le 3 tipologie di impianti che sono sì differenti ma che per questa analisi sono assimilabili – stufa a pellet – camino –  stufa a legna). Partiamo dai pro:

  • riduzione dei costi di gestione rispetto al gas o al gasolio
  • alte temperature nella/e stanza/e a diretto contatto
  • bell’effetto focolare domestico (anche il romanticismo ha la sua importanza).

non me ne vengono in mente altri sai?

Vediamo i contro:

  • approvvigionamento. (Chi ha il bosco dietro casa fatica anche un po’) Perché bisogna che qualcuno la legna o il pellet te lo porti a casapellet
  • sporco, polvere, obbligo di pulizia ogni 2/3 giorni (nel migliore dei casi settimanalmente)
  • aumento del costo dell’iva sul pellet dal 10% al 22%
  • non autonomia dell’impianto. Se non c’è nessuno a casa che carica e stai via qualche giorno, quando torni trovi i pinguini.
  • per tutto l’utilizzo di acqua calda sanitaria devi avere sempre un altra fonte (caldaia) e se sei fortunato e hai un termo camino accendi la stufa a legna anche l’estate? Idea geniale!

La settimana scorsa ero da un cliente ottantenne. taglialegna anzianoMi ha fatto delle domande molto pertinenti e, quando alla luce dei suoi consumi ho cercato di capire cosa lo spingesse davvero alla ricerca di un impianto termico ad integrazione al riscaldamento mi ha detto: “toso  ti te si giovane, ma mi me saria anca stancà de spacar legna a otanta ani! Se me malo per na setimana me mojere la resta al fredo” (traduzione: ragazzo, tu sei giovane, ma io mi sarei anche stancato di spaccar legna a ottanta anni. Se mi ammalo per una settimana mi moglie resta al freddo).

E non fa una piega!

Se anche tu sei alla ricerca di un sistema che ti faccia risparmiare sulle bollette di luce e gas mi puoi contattare via mail a: [email protected]