Oggi si è tenuto a Bologna presso “fico” il Tesla Revolution 2022. E’ stata l’occasione per rivedere amici Owners Tesla, conoscerne di nuovi ed approfondire le tematiche sul risparmio energetico.
Non solo mobilità elettrica quindi.
Automobile come parte integrante di un sistema che deve diventare circolare. Dove il sole diventa propulsore sia per l’abitazione che per la mobilità.
Sistemi demotici sempre più intelligente per progettare nuovi edifici e per efficientare quelli esistenti.
Sole, caldo, freddo, acqua calda, mobilità elettrica, case sempre più pulite ed autosufficienti.
Questo e non solo, al Tesla Revolution 2022.
Un ringraziamento sentito a tutta la squadra del Club Tesla Owner per l’organizzazione puntuale ed accurata dell’evento.
Il costo al kWh è più che raddoppiato in bolletta. Anche con il “servizio elettrico nazionale” ed anche per le famiglie con consumi ridotti
Ieri mi è arrivata la bolletta del servizio elettrico nazionale e ho potuto verificare con mano quanto da giorni veniva annunciato dai telegiornali.
Bolletta più che raddoppiata rispetto all’ultima del 2021. Togliendo il canone Rai, il costo al kWh all’utente finale risulta essere di 0,38 Euro al kWh. Una bella mazzata.
Quindi, per queste bollette ormai è andata così. Ma per le prossime? Hai pensato come fare? Con la benzina che schizza alle stelle ti rendi conto che sei e sarai schiavo dell’energia? Sono anni che lo dico ai miei clienti. “Cercate di rendervi il più possibile autosufficienti. Investite le vostre risorse in un impianto che vi permetta di ridurre i costi energetici mensili. Con i soldi delle bollette vi ripagate l’impianto”. E ricordate che ci sono ancora gli incentivi fiscali del 50% che permettono di detrarsi l’impianto dalle tasse e quindi sostanzialmente di pagarlo la metà (in 10 anni).
Oggi con il fotovoltaico e con l’accumulo si riesce a raggiungere livelli d’indipendenza energetica inimmaginabili fino a qualche anno fa.
Il caldo la sta facendo da padrone. I climatizzatori girano a mille e così anche i contatori. Ma non tutti. I contatori di molti dei miei clienti sono praticamente fermi. Perché grazie all’energia del sole ed alla tecnologia fotovoltaica e dell’accumulo è possibile utilizzare molti kWh gratuitamente ogni giorno ed ogni notte!
Per il mese di giugno 2019 la media di autosufficienza di 35 miei clienti che hanno installato sul loro impianto fotovoltaico un sistema d’accumulo è del 93,9% nonostante gli alti consumi dovuti dai sistemi di climatizzazione.
Il sole splende alto nel cielo ed è assurdo dover comperare energia per “proteggersi” dalla sua forza calorica. E’ davvero un peccato non sfruttare tutta questa energia.
Sole ne abbiamo a luglio? E caldo ne abbiamo? Climatizzatori a pieno regime, case belle fresche GRATUITAMENTE grazie all’abbinata fotovoltaico ed accumulo. Ti anticipo il risultato: autosufficienza energetica tra il 95% ed il 99% per tutti i 18 impianti monitorati.
Come promesso anche questo mese ho pazientemente raccolto i dati dei monitoraggi dei miei clienti che hanno aderito all’iniziativa inviandomi compilato il modulo per la privacy per il monitoraggio da remoto. L’idea di pubblicare i dati raggiunti deriva dal fatto che credo che i risultati parlino più di mille parole. Voglio che chi sta decidendo se prendere o meno l’accumulo possa capire se sta facendo la scelta giusta e se il suo impianto è adatto per questa batteria così capiente (rispetto a molti accumuli di altri brand). (Se vuoi leggere tutta la verità sui sistemi di accumulo puoi leggere questo articolo).
Rispetto ai risultati pubblicati il mese scorso (questo il link del precedente articolo), ho voluto inserire qualche dato in più. In particolare ho aumentato il numero degli impianti (ora sono 18, tutti installati nel nord Italia). Ho inoltre provveduto ad ordinarli per potenza di picco dell’impianto fotovoltaico. Sono sorprendenti i risultati che si riescono ad ottenere anche con impianto sotto i 3 kWp.
Tra i dati rilevati ho anche inserito il consumo mensile del nucleo famigliare in modo che ognuno possa cercare di capire quale “taglia” sia quella più giusta per lui se sta pensando di installare un impianto fotovoltaico con un accumulo.
I dati si commentano da soli. Andiamo dal 95% al 99% di autosufficienza energetica.
Sarà sicuramente interessante vedere i risultati che si possono ottenere in autunno e poi in inverno. Mese dopo mese, stai sintonizzato e ti mostrerò tutti i dati, senza segreti.
Per essere sicuro di non perderti neanche un articolo, nemmeno un confronto tra prodotti e neppure l’ultima dritta per risparmiare ti basta inserire il tuo nome e la tua mail nell’apposito spazio in alto a destra della home page del blog. (massimo 2 invii di newsletter mensili). Se invece vuoi una consulenza o un preventivo per l’installazione di un impianto fotovoltaico o di un sistema di accumulo puoi contattarmi via telefono o mail.
Per ogni commento o suggerimento puoi scrivere qui sotto nell’apposito spazio.
POSSIBILITA’: 1)ELIMINARE IL CARBONE IN ITALIA ENTRO IL 2025 ! 2)COPRIRE (E SUPERARE) IL 55% DEL FABBISOGNO ELETTRICO ENTRO IL 2030 CON LE RINNOVABILI
E’ quello che potrebbe realizzare l’Italia secondo il report pubblicato da European Climate Foundation . Il report dal titolo “Cleaner, Smarter, Cheaper: Responding to opportunities in Europe’s changing energy system” approfondisce l’opportunità per l’Italia nel sistema energetico europeo evidenziando la continua e costante evoluzione del settore. In particolare lo studio analizza la possibilità per l’Italia di raggiungere e superare l’obiettivo presente nella SEN (Strategia energetica nazionale) di coprire il 55% del consumo interno di elettricità grazie alle rinnovabili entro il 2030 e l’eliminazione graduale del carbone entro il 2025. Il punto di maggior interesse e che merita di soffermarsi un attimo a pensare è che, secondo il report, l’Italia può eliminare il carbone senza costi aggiuntivi e senza aumentare gli impianti a gas e può coprire il 59% del proprio fabbisogno energetico tramite le rinnovabili.
Alla base di questa transizione vi sono diversi fattori convergenti:
1) significative riduzioni dei costi delle tecnologie rinnovabili e di stoccaggio, che hanno superato le aspettative anche più rosee;
2) progressi inattesi in materia di elettrificazione e di consumatori intelligenti;
3) L’azione globale sui cambiamenti climatici, sta accelerando ulteriormente la diffusione dell’energia pulita e l’innovazione.
Il fotovoltaico e l’eolico in Italia tra il 2015 ed il 2030. Scenario base ed opportunità. La differenza è sostanziale
Tecnologia migliore, a prezzi fruibili, utilizzabile su larga scala e consapevolezza che è necessario mettere un freno alla “dolce vita” energetica che il pianeta ha vissuto fino ad oggi, sono due strade convergenti che spingono verso l’alto la produzione da fonti rinnovabili. E per fortuna! (aggiungerei!!!) Raggiungere l’obiettivo del 59% di elettricità da rinnovabili per l’Italia sarà possibile prima di tutto grazie alla diminuzione del costo della tecnologia fotovoltaica e allo sviluppo dell’efficienza energetica. E questa abbinata sarà di sicuro da traino per altri cambiamenti ed innovazioni sia nello stile di vita delle persone che nelle abitudini e pertanto nella quotidianità (vedasi ad esempio la mobilità elettrica).
L’analisi ha elaborato 2 possibili scenari al 2030, Baseline e Opportunity. Il primo si basa sullo scenario previsto dal pacchetto sull’Energia Pulita (CEP) proposto dalla Commissione Europea, considerando i costi aggiornati delle rinnovabili; il secondo prevede politiche più ambiziose da parte degli stati membri verso l’attuazione di un’eletrificazione intelligent che considera l’integrazione fra fotovoltaico, mobilità elettrica, processi industriali e pompe di calore. E’ interessante come tra la proiezione “base” e quella che effettivamente si può raggiungere vi sia una sostanziale e cospicua differenza.
1)Il fotovoltaico è la risorsa rinnovabile più importante in Italia.
Esso presenta un enorme potenziale per la generazione di elettricità a zero emissioni e a basso costo (LCOE di 40 €/MWh). Entro il 2030, il fotovoltaico potrebbe raggiungere una capacità installata complessiva di 52 GW, cioè un aumento del 174% rispetto al 2015 (19GW), contribuendo a soddisfare più del 22% della domanda di elettricità in Italia. Inoltre, insieme ad uno sviluppo dell’eolico di 18 GW (cioè un aumento del 100% rispetto ai 9 GW del 2015), nonché delle biomasse e dell’idroelettrico, le energie rinnovabili possono contribuire per il 59% al consumo interno di elettricità. Ciò può essere raggiunto senza costi aggiuntivi ma richiede una revisione degli obiettivi al 55% della SEN per il 2030. Risparmi energetici e cooperazione regionale sono fondamentali per raggiungere l’obiettivo del 59%.
2) l’eliminazione del carbone in Italia è fattibile senza costi aggiuntivi e senza l’installazione di nuovi impianti a gas.
L’aumento della produzione di elettricità da gas può essere soddisfatto completamente attraverso l’aumento della capacità delle centrali a ciclocombinato esistenti, rendendo così superflui nuovi investimenti nel settore, compresi quelli ininfrastrutture come gasdotti e terminali GNL. La domanda di gas rimarrà infatti al di sotto dei livelli odierni di consumo.
3) I consumi intelligenti rappresentano un elemento fondamentale per limitare i picchi di domanda e integrare più fotovoltaico nella rete.
Quindi, servono l’impegno e la consapevolezza di tutti per implementare un processo (quello del passaggio all’utilizzo delle energie rinnovabili che è già segnato da tempo. Ora la differenza la può fare ognuno di noi, anche nel suo piccolo, consumando meno, consumando meglio e soprattutto auto producendosi l’energia necessaria.
QUANTI KWH HAI PRELEVATO QUESTO MESE DALLA RETE? CINQUE, DIECI, QUINDICI?! Questi sono i kWh che potresti aver consumato nel mese di maggio 2018 se tu avessi optato per l’installazione di un impianto fotovoltaico con un sistema di accumulo.
4 esempi di risultati ottenuti con impianti fotovoltaici + sistema di accumulo nel mese di maggio 2018
Quindi oggi voglio dare spazio alla gioia di chi sta ottenendo dei risultati di autosufficienza che fino a l’altro ieri parevano impensabili.
Sarà mia cura continuare a monitorare i consumi ed i risultati ottenuti dai miei clienti anche con l’aumento dei consumi dovuti alla climatizzazione estiva, ai sistemi di irrigazione, alle pompe della piscina etc…
Se desideri ricevere la newsletter mensile di risparmiobollette ti puoi iscrivere inserendo la tua mail nel form apposito in alto a destra.
Se vuoi una consulenza personalizzata gratuita puoi contattarmi qui. Cercherò di guidarti nel magico mondo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica!
Comunicazione ufficiale di Tesla che annuncia l’arrivo della nuova versione AC
Che nel settore tecnologico ci siano costanti novità è risaputo. Ma per quanto concerne Tesla, stanno proprio correndo. E’ una corsa talmente veloce che può sembrare quasi disorganizzata. E’ uscito il powerwall 1 e dopo 6 mesi è stato presentato il powerwall2. E’ uscita la versione DC e in pochi mesi se non settimane è già stata sostituita dalla più comoda e duttile versione AC con inverter integrata ed applicazione di gestione/monitoraggio.
Slittano di qualche mese i tempi di consegna. Tesla assicura che chi ha già ordinato il powerwall 2 DC avrà allo stesso prezzo il nuovo powerwall versione AC (anche perchè il DC non verrà consegnato proprio…). Ovviamente gli ordini effettuati avranno la priorità sui nuovi con prime consegne da aprile. (Per i nuovi ordini invece le consegne avveranno da maggio).
Per ora vi allego la scheda tecnica della nuova versione DC e la lettera ufficiale ricevuta oggi. Nei prossimi giorni approfondirò l’argomento e vi terrò informati in merito. Pubblicherò sul blog tutte le nuove informazioni e gli approfondimenti tecnici nonché i vari dubbi relativi alle installazioni sia in relazione ai nuovi impianti fotovoltaici sia che per gli impianti già esistenti (c.d. retrofit).
Come ultima cosa, un mio commento del tutto personale. Da una parte sono sbalordito, e tutte queste novità ovviamente non mi facilitano il lavoro di consulente. Al contempo però voglio fare un’altra riflessione. (tendo a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno di mio…). Ben vengano le continue innovazioni e ben venga la possibilità per i clienti di avere l’ultimo prodotto aggiornato disponibile anche se quello ordinato è un altro. (L’importante è ovviamente che le condizioni siano migliorative!!!)
Se vuoi rimanere aggiornato sull’argomento puoi tornare a trovarmi sul blog oppure puoi iscriverti alla newsletter inserendo email e nome nel format apposito in alto a destra.
Confronti tra prezzi (solo della batteria ai grossisti) e prestazioni di alcune batterie in concorrenza con il powerwall2 di Tesla
Mi è stato chiesto di dare delle indicazioni di massima circa il reale, concreto, fattivo utilizzo di un accumulo così tanto capiente come il powerwall2. Sì perché l’utente oggi si chiede: “Farà al caso mio? – Riuscirò ad utilizzarlo al meglio? Ma quanto lo sfrutto? Non è il caso che io installi qualcosa di più piccolo? E se sì, cosa?”
Apriti cielo, c’è un mondo e non ho le risposte alle domande appena scritte. Non ho le risposte semplicemente perché ogni possessore di un impianto fotovoltaico ha una storia a sé fatta di consumi, autoconsumo, abitudini, rendimenti e tipologia di impianti.
Pertanto non posso dare una risposta univoca che vada bene per tutti. Posso cercare però di dipanare qualche dubbio attraverso qualche esempio. In particolare oggi utilizzerò l’approfondimento (scritto qualche giorno fa) in risposta ad un commento di Lorenzo, lettore toscano del blog che mi chiedeva qualche numero in merito alle percentuali di utilizzo dell’accumulo più capiente (se parliamo dei marchi più conosciuti) – il powerwall 2 – oggi sul mercato.
La consulenza specifica per la progettazione e la realizzazione di un impianto fotovoltaico serve appositamente per valutare quale sia la migliore soluzione ad un problema specifico. Ed ogni casa ed ogni famiglia hanno le loro caratteristiche
Lo ribadirò più volte: non è possibile dare un’informazione che vada bene a tutti. Bisogna valutare molte/troppe incognite tipo: 1)location (provincia – comune) 2)inclinazione del tetto 3)ombreggiamenti 4)abitudini famigliari 5)percentuale di autoconsumo sia giornaliera che stagionale 6)picchi di consumo giornalieri- mensili – stagionali 7)ore di sole realmente impattanti sull’impianto (se la casa è vicino ad un monte di sicuro prenderà meno sole rispetto ad un’altra che dista dalla stessa solo poche centinaia di metri). Da tutte queste variabili puoi ben capire che non è possibile così facilmente avere un’informazione precisa e puntuale se non attraverso un’analisi specifica.
Cerco di venirti/vi incontro con delle indicazioni di massima riducendo al minimo le variabili e ipotizzando che ci siano ottimali condizioni di installazione.
Mettiamo che tu abiti a Pisa e che tu voglia installare un impianto da 6 kWp su un tetto non ombreggiato, pendenza 30 gradi rivolto a sud. Ora, mettiamo una media di produzione di 1400 kWh di produzione per 1 kWp, si ha una produzione di 8400 kWh annui.
Quindi ho in media una produzione di 23 kWh al giorno. (ovviamente è una media). Cerchiamo di avvicinarci un po’ di più ancora ai dati reali di produzione. Diciamo che l’impianto produce il 60% del totale in estate (maggio, giugno, luglio, agosto, settembre), che produce il 25% del totale in primavera autunno (marzo, aprile, ottobre, novembre) ed il 15% del totale in inverno (dicembre, gennaio, febbraio).
Quindi il mio impianto produrrà (ripeto per l’ennesima volta che sono conteggi spannometrici) il 12% del totale (1008)nei mesi di maggio giugno luglio agosto e settembre, il 6,25% (525) al mese nei mesi di marzo aprile ottobre novembre ed il 5% (420) nei mesi di dicembre gennaio febbraio. Dando come standard i 30 giorni mensili abbiamo quindi una produzione rispettivamente di 33,6 – 17.5 – 14 kw/h al giorno. (attenzione è un calcolo spannometrico e pure di media perchè se piove per una settimana di fila in più da un anno rispetto ad un altro ovviamente i conti sballano!!!). Qui ovviamente bisogna vedere quanto si autoconsuma. Mettiamo che si riesca ad auto consumare il 50% della produzione (4200 kWh), riusciamo sempre a mettere “qualcosa” in batteria ed un sistema come il powerwall 2 lo sfruttiamo a pieno tra i 5 ed i 9 mesi all’anno.Di sicuro per i restanti mesi non riuscirò a caricare tutta la batteria (ma poiché ho allo stesso prezzo di 8/10 kw il 13,5, io preferisco averne di più e non sfruttarla tutta piuttosto che averne una di capacità ridotta che quando potrei immagazzinare ed autoconsumare è satura e mi costringe a scambiare con la rete).
Ho messo questi dati prendendo come spunto degli impianti già esistenti, funzionanti e monitorati che hanno come accumulo il powerwall1.
Poi, come sempre dico, ogni situazione è un caso a sé ed è importante fare le giuste valutazioni, ricordando che la differenza la fa anche (ed a volte di molto) come poi io utilizzo il mio impianto.
In alto nella barra del Menù puoi trovare tutte le informazioni su chi sono, sul mio lavoro e su come avere una consulenza specifica nonché sul blog che stai leggendo
PS: oggi pomeriggio ho avuto occasione di parlare con un responsabile tecnico di Tesla che mi ha confermato come la batteria al litio non soffra del fatto di non essere totalmente caricata. Pertanto se la carico solo a metà non si rovina.
pannello monocristallino e pannello policristallino
Quante volte mi sono sentito fare questa domanda? Meglio il monocristallino o il policristallino? Ma non solo dai clienti, anche da chi nel settore ci bazzica da un po’. Se hai poco tempo e non vuoi leggere oltre, ti darò subito la risposta al quesito. E se hai già letto qualche articolo del mio blog questa risposta è scontata e quindi la conosci già. La risposta è: DIPENDE !!! Da cosa dipende? Dipende da diversi fattori che velocemente andremo ad analizzare. Uno su tutti che tipo di luce colpisce il pannello. Quindi dove è installato? In che regione? Quanto sole riceve? In che periodi dell’anno… etc…
La cella di silicio (il pannello è formato da più celle collegate tra loro) è un quadrato nero o blu di 15 cm di lato. La cella monocristallina è ricavata da un cilindro di silicio che viene tagliato per ottenere le dimensioni della cella finita. Da questa colonna di forma parallelepipeda, vengono poi tagliate delle “fette” dello spessore di pochi decimi di millimetro che, opportunamente trattate (drogate in gergo), aumentano le proprietà del semiconduttore. (doping anche per le celle fotovoltaiche quindi! 😉 )
Ecco sinteticamente i passaggi per la produzione dei pannelli fotovoltaici (monoscristallino e policristallino)
Per creare le celle monocristalline ovviamente vengono prodotti degli scarti dal “cilindro principale”. Questo surplus viene riutilizzato per fare altre celle fondendo e forgiando il materiale in lingotti che diventano altre celle. Le celle che risultano così lavorate sono costituite da cristalli di silicio orientati in modo casuale e per questo vengono chiamate “Policristalline”. Queste celle hanno una efficienza inferiore, cioè producono meno corrente, rispetto alle monocristalline quando vengono colpite perpendicolarmente dal sole. E qui sta il paradosso. Questo loro difetto è il loro punto di forza. La cella policristallina infatti non ha bisogno che il sole sia perpendicolare per produrre al massimo ma proprio per queste sue caratteristiche produce anche in condizioni di luce minore. Infatti in qualsiasi posizione si trovi il sole c’è sempre un buon numero di cristalli orientati verso di lui che gli permettono di produrre energia. Esemplificando, il pannello policristallino è un pannello più versatile e non ha bisogno di un inseguitore solare per rendere al meglio.
Quindi, vediamo a livello statistico: Il policristallino è la cella che si usa maggiormente ed è preferibile per falde est o ovest. Viene usato inoltre in nella pianura padana, dove in estate c’è molta umidità nell’aria che fa da filtro (foschia) ai raggi del sole o la nebbia, durante l’inverno, che ricuce l’irraggiamento solare e di conseguenza la produzione.
Esteticamente è semplice capire se abbiamo di fronte un pannello formato da celle monocristalline o da celle policristalline (la maggior parte)
Esempio di pannello monocristallino
Monocristallino: ha una cella di colore scuro, quasi nero, uniforme con gli angoli smussati e presenta dei rombi bianchi tra una cella e l’altra. Policristallino: ha una cella di colore blu, di forma quadrata e non sono presenti zone romboidali bianche tra le celle.
Quindi, detto questo, non hanno nessun valore le frasi del tipo “è meglio il monocristallino perché è puro” o del tipo “il policristallino è realizzato con gli scarti…”.(Frasi ripetutamente sentite per vendere un pannello più costoso rispetto ad un altro!)
Se poi invece mi chiedi se un determinato modulo non standard (senza fare nomi di marche) che rende anche 300-330 W rende così perché ha celle monocristalline ti rispondo “non solo”! E se mi chiedi se sia il caso di installare questi pannelli turbo (diciamo), ti ripeto dipende. Perché se hai un problema di spazio allora può valerne la pena. Se questo problema non lo hai, 3 KW sono sempre 3 KW, indipendentemente se l’impianto è formato da 10 pannelli o da 12 pannelli.
Rispondo tramite questo articolo al sig. Gianni che mi chiede quali siano le possibilità per installare un accumulo ed in cosa si differenzi un sistema con accumulo dal sistema fotovoltaico tradizionale.
Facciamo subito una macro divisione: 1) fotovoltaico tradizionale, 2) fotovoltaico on grid 3) fotovoltaico off grid.
Gli impianti fotovoltaici tradizionali sono la forma classica di impianto fotovoltaico. Funzionano attraverso la luce solare che raccolta dai pannelli fotovoltaici viene trasformata immediatamente in energia elettrica continua e successivamente in alternata grazie ad un trasformatore che in gergo è chiamato inverter . La corrente alternata è poi subito utilizzabile all’interno dell’abitazione, riducendo al minimo la richiesta di energia dall’esterno (rete ENEL o altro gestore), oppure può essere venduta alla rete elettrica con il sistema dello “scambio sul posto”.
Fotovoltaico off-grid (anche detto “ad isola” o “stand alone”) L’impianto fotovoltaico off-grid è dotato di un sistema di accumulo di energia (batterie di accumulo che possono essere di diverso tipo) ed è l’ideale per abitazioni, edifici e strutture mobili (camper, roulotte, barche) che non hanno la possibilità di collegarsi alla rete elettrica nazionale o vogliono rendersi completamente autonome dal fornitore di energia.
Permette di usufruire, in maniera stabile e continua, solo dell’energia prodotta dall’impianto e, in caso di emergenza, è possibile collegarsi al gestore elettrico (ove presente).
Il Fotovoltaico on-grid è l’impianto fotovoltaico che unisce i vantaggi dei sistemi tradizionale e off-grid. L’impianto fotovoltaico on-grid utilizza l’energia del sole per servire l’utenza e caricare le batterie d’accumulo al fine di utilizzarle durante le ore buie (sera/notte o quando non c’è il sole anche di giorno). È’ molto importante che gli inverter di questi impianti siano certificati CEI-021, quindi idonei per vendere l’energia prodotta in eccesso alla rete elettrica nazionale attraverso il sistema di scambio sul posto.