FOTOVOLTAICO ED ACCUMULO: AUTOSUFFICIENZA AL 94,46% A MARZO 2019

Ammetto che ho controllato più volte la “formula della media” nel foglio excel con il quale raccolgo mensilmente i dati statistici relativi a fotovoltaico ed accumulo dei miei clienti. I risultati ottenuti a marzo 2019 sono straordinari. La media di autosufficienza dei 28 impianti monitorati per il mese di marzo e del 94,46%.

Credo che i risultati di questo mese parlino da soli. Quindi ne approfitterò per elencare alcuni punti chiave (una sorta di “guida alla lettura”) in modo che tu possa apprezzare al meglio la tabella.

1)Gli impianti che vedi monitorati qui sopra sono tutti di miei clienti che nel corso degli anni hanno deciso di installare un impianto fotovoltaico con un sistema d’accumulo. Nella maggior parte dei casi l’impianto fotovoltaico ha già diversi anni, (quindi anche in conto energia), e l’accumulo è stato aggiunto solo in un secondo momento (in 17 casi su 28 per la precisione).

2)Gli impianti monitorati sono tutti nel nord Italia (e pertanto con condizioni meteo non prettamente favorevoli per la produzione fotovoltaica) e precisamente nelle regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte (se il tuo impianto lo vuoi realizzare in centro o sud Italia pensa quanto meglio può rendere ancora).

3)Il sistema d’accumulo monitorato è per tutti uguale. Si tratta del Tesla Powerwall 2. La scelta è ricaduta su questo tipo di accumulo per A) creare uniformità e quindi avere un campione statistico utilizzabile. (confrontare impianti fotovoltaici di capacità diverse con sistemi d’accumulo con capacità diverse su case con consumi totalmente diversi non avrebbe dato dei risultati aggregabili utili ad un ragionamento statistico) B)è l’accumulo che oggi viene maggiormente installato dai miei clienti

4)Come accennato nel punto 3 gli impianti fotovoltaici ai quali è stato installato il sistema d’accumulo sono di diverse potenze. Ho scelto di mettere gli impianti in ordine di potenza crescente (dal più piccolo al più grande) per aiutare chi sta facendo le sue valutazioni sull’acquisto di un fotovoltaico con sistema d’accumulo. Questi dati infatti possono essere una linea guida per capire in base ai consumi della tua abitazione quale sia la potenza necessaria da installare e quali siano i risultati realizzabili. Ovviamente vuole essere solo un’indicazione in quanto, anche se il campione col tempo avrà sempre dati più completi, è sempre buona cosa fare una valutazione specifica per ogni casa in modo da essere sicuri di fare l’acquisto corretto.

5)I dati raccolti dimostrano che un impianto fotovoltaico domestico, anche se di piccole dimensioni è in grado di produrre mediamente molta più energia rispetto a quella necessaria per l’autoconsumo dell’abitazione durante il giorno (vi sono poi dei casi specifici (es impianti numero 5 – 12 – 17 – 21 – 23) , dove l’impianto risulta sottodimensionato rispetto ai consumi dell’immobile (e pertanto in alcuni mesi dell’anno l’accumulo non può essere sfruttato al meglio perché non vi è abbastanza energia da immettervi). In questi casi le motivazioni sono diverse. A)poco spazio sul tetto B)cambiamento dei consumi (aumento) rispetto all’analisi iniziale (es inserimento di sistemi elettrici – pompe di calore per riscaldamento e raffrescamento al posto di tradizionali sistemi a gas). C)impianto fatto in conto energia (pertanto più per utilità finanziaria che per autoconsumo). D)tetto con esposizione non ottimale. Nelle nuove realizzazioni (di fotovoltaico ed accumulo) è importante bilanciare bene i vari impianti (fotovoltaico – accumulo – riscaldamento – raffrescamento – mobilità elettrica) per ottenere il miglior risultato di autosufficienza possibile con il minimo dispendio di risorse economiche.

6)Per quanto si evince dal punto 5 quindi è importante che il sistema di accumulo sia un “polmone” sufficientemente ampio per garantire l’ottimale utilizzo dell’energia elettrica prodotta (in un prossimo articolo tratterò l’argomento nello specifico). L’errore che spesso viene compiuto (in buona fede dal cliente ed in minor buona fede – o “in ignoranza” – da chi propone l’accumulo) è quello di equiparare i kWp dell’impianto fotovoltaico con i Kwh della capacità d’accumulo. Per capire quale sia il corretto dimensionamento del sistema d’accumulo si deve partire A)dai consumi in kWh (per dimensionare l’impianto fotovoltaico e per valutarne il posizionamento migliore) B)dalla grandezza dell’impianto fotovoltaico (nei casi in cui si voglia associare un accumulo ad un impianto fotovoltaico già esistente ed ovviamente in relazione al punto A) C)Tenendo ben presente le necessità e gli obbiettivi che si vogliono raggiungere (es aumento del consumo elettrico per diminuire il consumo di gas – per la produzione di acqua calda sanitaria o di riscaldamento e raffreddamento ad esempio).

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Se invece sei pronto ad affrontare il discorso “risparmio energetico” di casa tua mi puoi contattare. Ti chiedo però prima di leggere cosa posso fare per te (e cosa non posso/voglio fare).

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A presto!

INTERESSANTE SERVIZIO DI REPORT SULLE AUTO ELETTRICHE E LE BATTERIE AL LITIO

Vi segnalo un approfondito servizio di lunedì sera di Report (rai 3) che potete vedere integralmente sul sito ufficiale della trasmissione cliccando su questo link o sulla foto a fianco. Il servizio è interessante perché mostra come la tecnologia inerente la mobilità ed il motore endotermico stia perdendo sempre e più terreno rispetto al “nuovo che avanza”. Di recente al Salone di Ginevra sono state moltissime le novità presentate in ambito elettrico.  Ed il nuovo sta avanzando davvero velocemente.

Non sarà facile, perché il passaggio è complesso. Sarà complesso ammodernare la rete, sarà difficile avere una copertura omogenea e fornire servizi di ricarica efficienti. E sarà complesso anche convertire l’indotto (soprattutto le officine di riparazione) che segue e che si “ciba” della manutenzione necessaria al motore a scoppio (vedasi tagliandi – ricambi).

Non voglio e non posso fare previsioni in merito alle tempistiche.

Di certo c’è che tantissime realtà automobilistiche si stanno muovendo in modo deciso in questa direzione parlando addirittura di eliminazione della tecnologia diesel dal 2019. Un passaggio intermedio potrà essere l’ibrido. Dove le persone si renderanno conto della possibilità di muoversi inquinando meno. Quello di cui sono sicuro è che siamo spettatori (e qualcuno è già anche attore) di un cambiamento epocale.

E non sono solo le aziende automobilistiche a muoversi in questa direzione.

Nell’ultimo articolo abbiamo visto come anche aziende che si occupano di energie rinnovabili si stiano muovendo per mettere a catalogo sistemi di ricarica domestica che permettano di rendere routine la ricarica dell’auto.

Può sembrare tanto strano oggi ricaricare l’auto a casa collegandola ad una presa di corrente come se fosse un telefonino, ma vi ricordate la vostra vita prima dell’avvento del cellulare? Avreste mai pensato che sarebbe cambiata in questo modo?

A favore o contro, poco importa. Tutto procede. E le indicazioni sono che si stia andando spediti verso l’elettrico anche per l’automotive e non solo per quanto concerne “l’alimentazione” delle abitazioni (qui trovi un articolo in merito che avevo scritto proprio sull’argomento).