Fa caldo. Pensi di installare il condizionatore perché di giorno fai la sauna e di notte ti giri e rigiri mille volte nel letto? Hai studiato? Hai isto le offerte? Ormai sei l’esperto del condominio in tema di BTU e di kW. Ti manca solo la tutina da Supermario e sei pronto pure ad installartelo da solo. Stai per pagare, ti chiedono se lo vuoi detrarre, come lo vuoi detrarre. E vedo il punto interrogativo accendersi sulla tua testa. Cadono tutte le tue certezze.
Non temere. Ti do due dritte così puoi tornare a sfogliare la rosa delle marche papabili!
Il dubbio principale è se il condizionatore va detratto al 50% o al 65%. La risposta, quella più temuta è … DIPENDE! Provo chiarirti un po’ le cose…
Il condizionatore nel 90% dei casi va detratto al 50%. Vediamo i diversi casi.
1)bonus condizionatori in fase di “ristrutturazione edile”. Detrazione 50% Richiedibile se il nuovo sistema di climatizzazione è in pompa di calore (anche non ad alta efficienza) con iva agevolata al 10% (si detrazione anche l’iva)
2)Bonus condizionatori con bonus mobili con ristrutturazione. E’ richiedibile la detrazione del 50% inserendo il condizionatore come un grande elettrodomestico (deve essere almeno in classe A).
3)bonus condizionatori senza ristrutturazione.Detrazione del 65% qualora non si facciano lavori di ristrutturazione ma si sostituisca tutto l’impianto di climatizzazione esistente con sistemi ad alta efficienza energetica (con un massimo di spesa di 46.154 euro). Quindi, se devi sostituire un vecchio condizionatore con uno nuovo ma il sistema di climatizzazione ad aria non va a sostituire il “sistema propulsivo” di casa tua (es caldaia a gas), non puoi usufruire del 65% ma ti devi accontentare del 50%.
Riepilogando. Nel 90% dei casi farai detrazione al 50%. Nei rari casi in cui sostituirai il tuo impianto di riscaldamento esistente con un sistema ad aria in pompa di calore, allora potrai usufruire della detrazione al 65%.
Queste mie indicazioni vogliono solo essere un vademecum che ti sia utile a dipanare qualche dubbio. Il mio consiglio comunque è sempre quello di chiedere conferma al commercialista prima di effettuare l’acquisto (e quindi il pagamento), in quanto ogni normativa richiede una causale specifica.
Dietrofront nella stesura finale della legge di stabilità 2018. Mentre per le caldaie a condensazione (che comunque devono essere almeno in classe A) la detrazione fiscale passa dal 65 al 50%, per i sistemi ibridi formati da una caldaia a condensazione e da una pompa di calore (costruiti assieme e pertanto nati come integrati), viene riconfermata anche per tutto il 2018 la detrazione fiscale al 65%. Un’ottima notizia per chi, per il poco tempo o per la mancanza di decisione non ha proceduto all’acquisto ed all’installazione. Chi invece ha provveduto all’acquisto ed al pagamento nell’anno solare 2017 avrà l’ulteriore vantaggio di poter detrarre il primo 6,5% (65% è in dieci anni pertanto ogni anno si scarica un 6,5% del totale iva e manodopera compresa) e di riceverlo in busta paga (se dipendente) o di portarlo in compensazione (se libero professionista).
Il passo indietro del legislatore, o meglio la precisazione, che ha ritenuto (giustamente) la caldaia a condensazione dell’impianto ibrido come parte integrante del sistema ibrido pompa di calore elettrica e caldaia a condensazione è arrivata in extremis nella stesura del documento finale della legge di stabilità.
Pertanto, chi è interessato all’acquisto di un sistema in pompa di calore che possa essere utile alla propria abitazione anche se in classe energetica non A/B può ottenere anche per il 2018 la detrazione fiscale del 65%.
Ho già parlato del sistema ibrido (a mio avviso) migliore sul mercato oggi il Daikin Hybrid (in questo articolo). Ma per chi va bene questo sistema? Questa è proprio la notizia migliore, la sua peculiarità nonché la ragione del suo successo. E’ un sistema che va bene sia per chi ha il riscaldamento a pavimento sia per chi ha il riscaldamento a termosifoni. Addirittura, per chi ha il riscaldamento a termosifoni questo è l’unico sistema non invasivo che permette di utilizzare la pompa di calore in abitazioni con alta temperatura di esercizio. Infatti, laddove non arriva la pompa di calore viene a supporto la caldaia a condensazione daikin che come detto sopra è parte integrante del prodotto.
Ma che lavori ci sono da fare? Pochissimi e semplicissimi. E nella stragrande maggioranza dei casi il sistema installato è addirittura meno ingombrante della tecnologia precedente che viene sostituita. L’unico “pezzo in più” è il motore (simile a quello di un condizionatore) che va posizionato all’esterno (dove si vuole, anche se personalmente per un utilizzo ottimale sconsiglio la parete a nord). Non ci credi? Guarda questo video completo di come avviene l’installazione. (nel video ed in alcune schede tecniche trovate oltre che a Daikin il marchio Rotex. Si perché Rotex è stata acquisita dal gruppo Daikin).
A breve inoltre pubblicherò delle recensioni e delle video/recensioni di miei clienti che hanno già installato questo prodotto, al fine di capire quanto effettivamente permette di risparmiare sul gas.
Ormai ci sarai arrivato da solo. Questo prodotto è anche l’ideale per chi ha un impianto fotovoltaico ed oltre a risparmiare sul gas desidera sfruttare al massimo la produzione del suo impianto aumentando l’autoconsumo.
I modelli disponibili sono 2. A variare è solo la potenza della pompa di calore. Una da 5 kW ed una da 8 kW (che volendo prevede anche il kit di raffrescamento con split idronici). Sei curioso di sapere cosa costa? Nel primo articolo linkato (sopra) ho già scritto il prezzo indicativo che può variare leggermente a seconda di eventuali piccoli lavori da effettuare al fine di integrare l’impianto con eventuali altre fonti esistenti (es termocamino, termo stufa a pellet, etc…). Ma parliamo sempre di piccoli importi (nell’ordine del 10% massimo).
Il consumo dei mesi da gennaio a luglio gode già dell’utilizzo di un impianto fotovoltaico. (si vede particolarmente dall’andamento della fascia arancione (dicasi F1). Ad agosto e settembre il risultato dell’utilizzo dell’accumulo fotovoltaico (si vede in particolare nel grafico del consumo serale e notturno in fascia Blu (F2)
Molti mi chiedono di analizzare i consumi post installazione del Tesla Powerwall 2. Chi mi è venuto a trovare all’evento “Casa su misura” di Padova, tenutosi dal 7 al 15 ottobre scorsi, ha potuto vedere in diretta il rendimento del monitoraggio sul grande schermo dello stand ed ha potuto toccare con mano i più famosi sistemi d’accumulo tra cui anche il Powerwall 2.
Per tutti gli altri, pubblico oggi la prima bolletta che mi spedisce Roberto (grazie Roberto !!!). Faccio riferimento alla sua perché è il primo powerwall 2 installato. Ma a breve potremo vedere (e pubblicare) anche i risultati di altri clienti che vorranno condividere la loro esperienza di “quasi autonomia” energetica.
Ma quindi si può avere “bolletta zero”? No, bolletta zero è un concetto non attuabile (se non tramite artifizi), perché rimangono dei costi fissi (minimi) che non permettono questo risultato. [Sì lo so che esistono aziende che propongono questo concetto con la vendita di crediti energetici, il cambio di gestore e l’accumulo virtuale, ma non lo reputo un sistema perseguibile, sia per i costi che per le normative vigenti (vedasi detrazione per ristrutturazione edilizia). Questa è la mia opinione, poi, ovviamente, chi decide di perseguire questa strada spero abbia fatto i suoi conti bene.
Ed allora, a cosa posso aspirare? Posso aspirare ad un autoconsumo quasi totale. O meglio ad una soddisfazione quasi totale del mio fabbisogno energetico ed anche e comunque all’immissione in rete dell’energia in eccesso prodotta dal mio impianto fotovoltaico (continuando a sfruttare quindi lo scambio sul posto).
Se poi voglio fare proprio bingo, è ancora possibile migliorare qualcosa. Attraverso una maggiore razionalizzazione dell’utilizzo della corrente elettrica a vantaggio di una riduzione dell’uso del gas ad esempio (parlo della produzione di acqua calda sanitaria e/o di riscaldamento attraverso l’utilizzo di pompe di calore pure o ibride). Ed il prossimo passo che farà Roberto per cercare sempre maggiore indipendenza (dal gas in questo caso) sarà quello di migliorare ulteriormente casa sua riducendo la spesa per il riscaldamento con un sistema ibrido.
Veniamo nel dettaglio alla bolletta. Non servono molte parole. Basta vedere la “nullità” dei kWh acquistati nonché l’importo irrisorio della bolletta. Ah, prima che qualcuno insorga (tanto ci sarà lo stesso qualcuno che non leggerà tutto l’articolo e che commenterà con “Eh, va beh, ma la bolletta di agosto e settembre, con il sole che spacca le pietre, che ci vuole per consumare poco o nulla?”), ribadisco che questo è lo storico disponibile, essendo il powerwall2 installato a luglio.
Quello che posso fare è, volendo fare un passo oltre, mostrarti un altro grafico di un altro cliente veneto (parlo di fatti, casi reali !!!). E’ il grafico relativo alla situazione energetica annua del Signor Moreno dalla quale si evince che con un semplice impianto fotovoltaico da meno di 4 kwp, una famiglia di 4 persone, una batteria d’accumulo Tesla Powerwall 1 da 6,6 kWh (ribadisco, utilizzo questo esempio in quanto al momento non abbiamo uno storico sul consumo di uno o più clienti con il powerwall 2), ed una pompa di calore per l’acqua calda sanitaria, è possibile comperare davvero poca corrente ogni anno. Prova ad immaginare quali risultati avrebbe potuto ottenere il Sig. Moreno con la nuova Tesla da 13,5 kWh (il doppio di capienza !!!)
Dal grafico si evince che il cliente con 4 kWp di impianto e con il powerwall1 (6,6 kWh) ha comperato nel 2017 solo un po’ di energia nei mesi di gennaio e febbraio (490 kWh). Per il resto dell’anno è stato autosufficiente ed ha anche immesso in rete ancora il 43% della produzione.
Il sole c’è, la tecnologia anche (in continuo lento ma inesorabile miglioramento). Non esistono scuse. Col risparmio (fiscale finché c’è) ed energetico/economico (abbattendo i costi della bolletta), puoi anche tu fare un passo verso l’indipendenza energetica. Bastano pochi semplici passi ma fatti bene. Passi sicuri col supporto di chi si prende cura di casa tua come se fosse la propria.
il 70% degli italiani vive in condominio. Abiti in un condominio e non sei soddisfatto del tuo comfort? Troppo caldo? Troppo freddo? Troppo alte le spese relative al riscaldamento? Lo sai che il tuo amministratore di condominio ha ancora poco tempo per assolvere agli obblighi di legge? La legge 10/1991 già lo prevedeva, la legge 102/2014 lo ribadisce. Pertanto, la prossima scadenza del 31/12/16 per i condomini è imminente! Gli amministratori devono pertanto entro tale scadenza
aggiornare ed adeguare gli impianti
verificare la messa in regola la contabilizzazione del calore (per calcolare l’effettivo consumo di ogni utente)
verificare la messa in regola la divisione delle spese (divisione in millesimi secondo la norma uni ts 10200 e cioè secondo i millesimi di fabbisogno energetico di ogni unità immobiliare)
Il tempo passa. E’ ora di muoversi!
E quando lo possono fare? Nella finestra in cui i riscaldamenti vengono spenti. E pertanto da fine marzo/ inizio aprile 2016 ed entro l’accensione di ottobre 2016. Cioè adesso, ora, subito! Ce la faranno i nostri eroi?
Se prima l’amministratore basava il calcolo del consumo termico (e quindi sulla divisione dei costi del riscaldamento) su quota fissa 30% e quota variabile 70%, oggi la normativa (uni-ts 10200) prevede che ci si basi invece su consumo volontario e consumo involontario. Il consumo volontario corrisponde a quanto conteggiato e misurato effettivamente dal contacalorie e regolato dalle valvole termostatiche e dai miscelatori di calore. E’ in pratica il consumo effettivo dell’abitazione. Il consumo involontario invece, deriva da quanto l’involucro del condominio attraverso tutti i suoi “punti di inefficienza”. E’ la quantità di calore utilizzata per i locali comuni oppure non contabilizzata dai misuratori perché facente parte della dispersione termica dei tubi. (la dispersione si vede bene nelle termografie). Tale costo viene diviso come previsto dalla norma in millesimi di fabbisogno energetico.
Attraverso le valvole termostatiche dette anche termoregolatrici è possibile personalizzare le temperature delle diverse stanze anche senza complessi sistemi di gestione a zone. Sono pertanto l’ideale anche per impianti di riscaldamento datati.
Ed il coefficiente correttivo? (es. appartamenti all’ultimo piano?) La norma non lo prevede più perciò attenzione a come e quanto disperde casa vostra. Non esiste nessun fattore correttivo. Chi consuma di più paga di più (secondo la norma uni-ts 10200).
Prima di fare qualsiasi intervento però l’amministratore si può/deve tutelare attraverso una consulenza/perizia di un energy manager. Attraverso questa diagnosi si potrà poi procedere ad aggiornare l’impianto senza sprechi e senza contestazioni.
Quali sono gli interventi possibili/papabili per evitare che il condominio sia un involucro che disperde un’enorme quantità di calore?
insufflaggio pareti per una minore dispersione termica (cioè riempimento delle intercapedini vuote all’interno delle pareti perimetrali)
cambio della caldaia (se si è fatto quanto sopra basta una caldaia più piccola anche del 30%)
isolamento del sottotetto (difende dal caldo e dal freddo)
pompa gemellare in caldaia
termovalvole
Il tuo amministratore ha provveduto? Sta provvedendo? Sono sicuro di averti dato delle ottime informazioni. Anche questo è risparmiobollette.it
Molti clienti mi chiedono come mai stanno consumando così tanto e quindi spendendo altrettanto per riscaldare la loro abitazione. La risposta la vedi già dal titolo del post. Un motore vecchio consuma sicuramente di più rispetto ad un sistema nuovo, di ultima generazione e quindi molto più efficiente.
Ma quanto puoi risparmiare sul costo di riscaldamento solamente cambiando caldaia? La risposta ovviamente è … dipende.
Non voglio parlare qui di una semplice soluzione. Voglio parlare della soluzione per eccellenza. La caldaia ibrida gas pompa di calore!
Quindi:
se hai l’allaccio al gas ma stai consumando troppo per il riscaldamento e quindi vuoi abbattere questo costo (anche se hai i radiatori di casa ad 80 gradi!)
se vuoi un sistema più efficiente che in modo automatico ti permetta di sfruttare la fonte energetica dal costo migliore e dal rendimento maggiore in ogni momento del giorno e dell’anno
se vuoi risparmiare anche sul costo per la produzione di acqua calda sanitaria
allora la caldaia ibrida pompa di calore/gas (metano o gol) a doppia condensazione è la soluzione per casa tua.
I risparmi vanno dal 30 al 50% a seconda della classe energetica di casa tua e se a questo aggiungi che il 65% del costo te lo restituisce lo stato in detrazione fiscale, il gioco è fatto. Hai una caldaia nuova a costo zero.
Se poi hai già un impianto fotovoltaico che ti produce energia quando non ti serve e che vorresti utilizzare meglio sfruttando l’autoconsumo…
Se invece l’impianto non lo hai, questa è l’occasione per abbattere i costi energetici sia di elettricità che di gas in una volta sola.
Adesso prova a pensare alla tua caldaia. Da quanto l’hai installata? Che rendimento ha? E’ una caldaia a condensazione o una standard? Quanto durerà ancora? Ti dico questo perché solitamente quando la caldaia si rompe definitivamente non hai il tempo di valutare il prodotto migliore e ti devi accontentare di ciò che al momento ti viene proposto.
Se invece ci pensi per tempo… stai sereno e risparmi un sacco di soldi!
UN INDICE PER IL LETTORE ED IL NAVIGATORE: ovvero l’abc del risparmio energetico
In questi mesi ho scritto diversi articoli. Bene, qui sotto li troverai divisi per argomenti e potrai cominciare ad addentrarti nel mondo delle energie rinnovabili anche da neofita. Al contempo se invece sei già consapevole di avere un problema a casa tua e stai solo cercando un modo per risolverlo, ti aiuterò a capire quali sono le soluzioni adatte alla tua casa. Ricordati, quello che ha fatto il tuo amico, il tuo vicino, non è detto che sia la soluzione giusta per te!
Resta inteso… quelle che trovi nel blog sono delle indicazioni di massima. Dopodiché ogni casa ha bisogno di una consulenza specifica se vogliamo trovare il giusto punto di equilibrio tra costi e benefici.
PRESENTAZIONE DEL BLOG ED INFORMAZIONI A 360 GRADI.