SCAMBIO SUL POSTO O RITIRO DEDICATO? QUALI LE DIFFERENZE? QUALI DEI DUE CONVIENE?
Negli ultimi 2 anni e mezzo sono davvero molte le famiglie che hanno usufruito del Superbonus 110. Chi ha realizzato il proprio impianto con questa convenzione non ha sottoscritto un contratto di “scambio sul posto” ma bensì un contratto denominato “ritiro dedicato”

Lo scambio sul posto era nato per premiare le famiglie che prima dell’avvento dei sistemi d’accumulo immettevano energia di giorno e poi la dovevano ricomperare di notte. In questo modo le percentuali di autoconsumo basse (in media il 30-35% dell’energia prodotta) non premiavano i risparmi delle famiglie che solitamente di giorno sono fuori casa per lavorare e quindi hanno i loro consumi la sera e la notte. Infatti lo scambio sul posto (anche detto SSP), premia l’energia “immessa in rete e riconsumata”. Ho spiegato in diversi articoli qui sul blog il funzionamento dello scambio sul posto. Potete leggerli cliccando sui seguenti link.
- Scambio sul posto ed eccedenza (febbraio 2016)
- Le parole chiave del fotovoltaico: produzione, rendimento, autoconsumo e scambio sul posto (maggio 2015)
- Lo scambio sul posto te lo spiego in modo semplice: una volta per tutte (maggio 2015)
Bene, se hai letto gli articoli sopra adesso sai di sicuro per bene come funziona lo Scambio sul Posto. Ma come funziona il “Ritiro Dedicato” (denominato anche RID)? E che differenza c’è con lo Scambio sul posto?
Il ritiro dedicato ha un funzionamento sicuramente più intuitivo (e dovrebbe essere meno macchinoso), rispetto allo scambio sul posto. Fondamentalmente parte dal presupposto di premiare chi produce e cede alla rete energia prodotta da fonti rinnovabili che risulta in eccesso rispetto a quella che gli serve per il proprio fabbisogno (consumo + accumulo) indipendentemente da quanto ne consuma.
Tradotto: Produci 100? 40 ti servono per casa e 60 sono ceduti alla rete? Il ritiro dedicato ti pagherà i 60 ceduti alla rete (indipendentemente da quanta energia prelevi).
A differenza dello SSP però l’energia che tu cedi è un “guadagno” derivato da una vendita di energia e pertanto tale guadagno genera un reddito che deve essere inserito all’interno della dichiarazione dei redditi nella voce “altri redditi”. In pratica il ritiro dedicato è una vendita che viene tassata come vengono tassate le eccedenze dello scambio sul posto (ti rimando sempre a questo articolo se vuoi rivedere cosa sono le eccedenze nello scambio sul posto)
Ma conviene di più lo SSP o il RID? Nel contesto residenziale con impianti fotovoltaici sempre più potenti ed efficienti e con batterie d’accumulo sempre più capaci, sostanzialmente la differenza è poca (perché l’energia elettrica che andrò ad acquistare sarà un numero di kWh molto limitato) e pertanto sarà molta l’energia venduta. Lo scambio sul posto è quindi ad oggi un po’ più vantaggioso per chi ha un piccolo impianto magari senza batteria, che produce poco eccesso rispetto al bilancio tra energia prodotta e ricomperata.
Es: impianto da 3 kWp che produce 3500 kWh all’anno, e famiglia che ne autoconsuma 1500 e ricompera 2000 kWh (andando sostanzialmente ad un saldo di pareggio senza eccedenze).