Energia: quale fornitore scegliere

Cambiare fornitore di luce e gas è sempre un'incognita. Ci sono molte voci da dover valutare attentamente
Cambiare fornitore di luce e gas è sempre un’incognita. Ci sono molte voci da dover valutare attentamente

Molti clienti mi chiedono indicazioni su quale/i fornitore/i scegliere per approvvigionarsi di luce e gas. Per risparmiare ci sono tre sistemi, A) consumare il meno possibile (eliminando gli sprechi e migliorando/aggiornando i sistemi esistenti)  B) pagare il meno possibile l’energia di cui si abbisogna. C) Autoprodursi l’energia. Quindi efficientare un’abitazione significa ridurre gli sprechi in tutti i sensi sia in termini di consumi, che di approvvigionamento, che di costi. Se dovessi indicare quanto i tre punti appena elencati possano ridurre il costo effettivo delle bollette energetiche direi A)40% B)10% C)50% 

Il mercato dell’energia è una questione piuttosto spinosa. Mi ricorda vagamente il campo assicurativo con l’avvento delle compagnie on line. C’è però una differenza sostanziale: per quanto concerne le assicurazioni è il cliente che cerca, si informa e valuta per poi scegliere mentre per le energie sono i fornitori che scelgono i clienti. Non è così per tutti i clienti ma per una buona parte sì. Perché ci si fida, non si leggono le clausole e si crede a quello che viene detto. O spesso non viene detto tutto quello che si dovrebbe sapere. Questo semplicemente perché viene fatta una vendita scorretta. Alcune volte addirittura non viene nemmeno mostrata come una vendita.

E' sempre bene leggere tutte le informative e prendersi il tempo per comparare le varie offerte che vengono proposte
E’ sempre bene leggere tutte le informative e prendersi il tempo per comparare le varie offerte che vengono proposte

E qui ci sono gli estremi per parlare di truffa. Infatti, non sempre le offerte di fornitura di energia elettrica che ci capita di ricevere via telefono o che si ricevono tramite i venditori porta a porta che battono intere zone palmo palmo, rispettano i canoni deontologici della tentata vendita. Per attirare l’attenzione del cliente, troppo spesso vengono utilizzate argomentazioni che possono trarre in inganno.

Quante volte capita di ricevere telefonate con cui vengono offerti vantaggiosissimi contratti per la fornitura di energia elettrica? E fin qui non ci sarebbe niente di male (o forse sì, visto che sono iscritto al registro delle opposizioni e che non dovrebbero proprio chiamarmi. Ma questa è un’altra storia).

Quindi, se potenzialmente sono interessato a risparmiare, se l’informazione è chiara, se la proposta allettante, potrei anche propendere per accettare il cambio di gestore. Ecco però che troppo spesso per attirare l’attenzione del cliente l’addetto alla vendita (telefonicamente o tramite porta a porta), utilizza argomenti subdoli che disorientano e ingannano il cliente.

Sono evidenti le difficoltà che gli utenti hanno nel leggere la bolletta
Sono evidenti le difficoltà che gli utenti hanno nel leggere la bolletta

L’inganno che il cliente subisce non è dovuto all’incapacità di comprendere quanto gli viene detto, ma alle scarse conoscenze che abbiamo del sistema elettrico (ad esempio, sapete leggere una bolletta?). Nonostante la vendita dell’energia sia stata liberalizzata da dieci anni, non abbiamo sufficienti elementi per comprendere il suo funzionamento, sia perché è molto complesso, sia perché le istituzioni non si sono preoccupate di informarci con opportune campagne di sensibilizzazione (in questa direzione va o dovrebbe andare la nuova bolletta 2016).

Come detto poco sopra, nel 2007 il mercato dell’elettricità è stato liberalizzato per tutti i clienti: famiglie, piccole imprese, grandi aziende. Come accade per la telefonia, tutti possiamo comprare l’energia elettrica dal migliore offerente e con tariffe adatte alle nostre esigenze.

Tuttavia, a differenza di quel che accade per la telefonia mobile, la vendita e il trasporto dell’energia non sono effettuate dagli stessi soggetti. La situazione è molto simile a quanto è successo per la telefonia fissa. Telecom è proprietaria delle cabine e della rete ed affitta in utilizzo ad altri gestori le proprie linee. Ogni gestore non ha una sua linea/cavo dedicata. L’infrastruttura è unica per tutti. La domanda che mi faccio è: con un sistema così è davvero possibile avere una reale concorrenza? 

offerte energia elettricaDa cosa diffidare quando ci viene presentata un’offerta?

  1. miglioramenti della linea che danno diritto a diminuzione della bolletta. Non c’è attinenza tra l’una e l’altra cosa. Chi vi dice questo vuole proporvi un cambio di gestore
  2. Fantomatici sconti fatti dallo stato sulle accise. Sono più unici che rari, ma se succede avviene automaticamente nei conteggi in bolletta. Quindi non c’è da fare nulla. Altro tentativo di cambio di gestore.
  3. Tariffa miracolosa. Come per ogni cosa, il troppo poco è sinonimo di poco credibile.

Come detto al punto 3: diffidate dalle tariffe miracolose. Il costo del servizio di fornitura di elettricità è formato da quattro componenti principali: A)materia energia, B)trasporto e gestione del contatore, C)oneri di sistema, D)imposte di consumo. La voce materia energia include anche la “componente prezzo energia (PE)”, ovvero l’importo relativo alle attività svolte dal venditore per fornire l’energia elettrica al cliente finale (domestico o impresa). Nel mercato libero i costi per la componente prezzo energia sono stabiliti nel contratto di fornitura e incidono solo per il 30% circa della bolletta, su tutto il resto i fornitori non hanno facoltà di intervenire. La concorrenza tra le imprese di vendita si gioca su questi costi. Ciò significa che se un venditore ci parla di uno sconto del 10% sul prezzo dell’energia, sappiamo che si tratta, in definitiva, solo di un -3% sul totale della spesa energetica annuale.

distributore benzina
Autoprodursi l’energia in casa è come avere un distributore di benzina personale e gratuito

Quindi, tornando al discorso iniziale concludo l’argomento odierno con un’altra metafora. E’ normale che chiunque faccia benzina cerchi il distributore con il prezzo migliore. E’ ovvio sia così perché per chiunque un tipo di benzina vale l’altro. Non è un cibo, non è un vino, nella maggior parte dei casi è self service e pertanto non c’è nemmeno un plus per il servizio. Per l’energia elettrica sostanzialmente il discorso è analogo. Se pertanto la benzina posso pagarla un po’ meno ma comunque la devo pagare, come faccio a ridurre ancora la spesa energetica? Prendendo un’auto che consuma meno o procurandomi un pozzo di benzina per averla gratuita. E’ un paradosso lo so. Bene, per l’energia elettrica (e per il riscaldamento di casa) non è così. Perché posso migliorare energicamente casa mia coibentandola ed installando sistemi più performanti rispetto agli attuali. (es caldaia, lampadine, elettrodomestici vecchi ed energivori) e perché posso autoprodurmi l’energia che mi serve da solo ed a costo zero. (Oggi tra l’atro l’energia che produco di giorno posso anche immagazzinarmela per la sera)

La soluzione al tuo problema energetico c’è. Ragioniamoci assieme.

Quindi: se consumi tanta energia elettrica puoi fare 3 cose fondamentalmente 

  1. capire perché consumi così tanto e cercare di ridurre e migliorare i tuoi consumi
  2. risparmiare qualcosa cercando la “reale” tariffa migliore per te 
  3. ma soprattutto puoi produrti da solo l’energia che ti serve cercando di renderti il più possibile autosufficiente. 

Se non sai come fare per il punto 3 e se vuoi un progetto personalizzato, sicuro al 100%, con garanzia di soddisfazione sul risultato, al miglior prezzo di mercato, ti basta semplicemente contattarmi. Assieme vedremo se e cosa è possibile fare su casa tua! 

 

 

Efficentamento di un condominio: un doveroso obbligo

vignetta condominioil 70% degli italiani vive in condominio. Abiti in un condominio e non sei soddisfatto del tuo comfort? Troppo caldo? Troppo freddo? Troppo alte le spese relative al riscaldamento? Lo sai che il tuo amministratore di condominio ha ancora poco tempo per assolvere agli obblighi di legge? La legge 10/1991 già lo prevedeva, la legge 102/2014 lo ribadisce.  Pertanto, la prossima scadenza del 31/12/16 per i condomini è imminente! Gli amministratori devono pertanto entro tale scadenza

  • aggiornare ed adeguare gli impianti
  • verificare la messa in regola la contabilizzazione del calore (per calcolare l’effettivo consumo di ogni utente)
  • verificare la messa in regola la divisione delle spese (divisione in millesimi secondo la norma uni ts 10200 e cioè secondo i millesimi di fabbisogno energetico di ogni unità immobiliare)
Il tempo passa. E' ora di muoversi!
Il tempo passa. E’ ora di muoversi!

E quando lo possono fare? Nella finestra in cui i riscaldamenti vengono spenti. E pertanto da fine marzo/ inizio aprile 2016 ed entro l’accensione di ottobre 2016. Cioè adesso, ora, subito! Ce la faranno i nostri eroi?

Schermata 2016-03-23 alle 17.21.46Se prima l’amministratore basava il calcolo del consumo termico (e quindi sulla divisione dei costi del riscaldamento) su quota fissa 30% e quota variabile 70%, oggi la normativa (uni-ts 10200) prevede che ci si basi invece su consumo volontario e consumo involontario. Il consumo volontario corrisponde a quanto conteggiato e misurato effettivamente dal contacalorie e regolato dalle valvole termostatiche e dai miscelatori di calore. E’ in pratica il consumo effettivo dell’abitazione. Il consumo involontario invece, deriva da quanto l’involucro del condominio attraverso tutti i suoi “punti di inefficienza”. E’ la quantità di calore utilizzata per i locali comuni oppure non contabilizzata dai misuratori perché facente parte della dispersione termica dei tubi. (la dispersione si vede bene nelle termografie). Tale costo viene diviso come previsto dalla norma in millesimi di fabbisogno energetico.

Attraverso le valvole termostatiche dette anche termoregolatrici è possibile personalizzare le temperature delle diverse stanze anche senza complessi sistemi di gestione a zone. Sono pertanto l'ideale anche per impianti di riscaldamento datati.
Attraverso le valvole termostatiche dette anche termoregolatrici è possibile personalizzare le temperature delle diverse stanze anche senza complessi sistemi di gestione a zone. Sono pertanto l’ideale anche per impianti di riscaldamento datati.

Ed il coefficiente correttivo? (es. appartamenti all’ultimo piano?) La norma non lo prevede più perciò attenzione a come e quanto disperde casa vostra. Non esiste nessun fattore correttivo. Chi consuma di più paga di più (secondo la norma uni-ts 10200).

Prima di fare qualsiasi intervento però l’amministratore si può/deve tutelare attraverso una consulenza/perizia di un energy manager. Attraverso questa diagnosi si potrà poi procedere ad aggiornare l’impianto senza sprechi e senza contestazioni.

Quali sono gli interventi possibili/papabili per evitare che il condominio sia un involucro che disperde un’enorme quantità di calore?

  • insufflaggio pareti per una minore dispersione termica (cioè riempimento delle intercapedini vuote all’interno delle pareti perimetrali)
  • cambio della caldaia (se si è fatto quanto sopra basta una caldaia più piccola anche del 30%)
  • isolamento del sottotetto (difende dal caldo e dal freddo)
  • pompa gemellare in caldaia
  • termovalvole

Schermata 2016-03-23 alle 17.47.42Il tuo amministratore ha provveduto? Sta provvedendo? Sono sicuro di averti dato delle ottime informazioni. Anche questo è risparmiobollette.it

Se invece vivi in un condominio ed hai il riscaldamento termo autonomo e vuoi comunque risparmiare allora devi assolutamente valutare l’acquisto di una nuova caldaia ibrida a doppia condensazione con pompa di calore. Dove, come, quale? Leggi qui.

Se non vivi in un condominio ed hai una casa di proprietà lo sai che oggi puoi renderti energicamente (quasi) autosufficiente? In questo caso mi puoi contattare per un sopralluogo gratuito. Assieme troveremo la soluzione ideale per casa Tua!