Puoi anche aver installato il miglior impianto fotovoltaico disponibile oggi sul mercato ma se non lo usi in modo corretto hai speso davvero male i tuoi soldi. Ma non tutto è perduto. Puoi sempre imparare ad utilizzarlo. Puoi migliorarlo, upgradarlo, puoi provare a cambiare un po’ le tue abitudini. Semplicemente puoi iniziare dall’essere consapevole di come funziona e di quanta energia ti sta regalando ogni giorno grazie alla forza del sole.
Oggi vi porto due esempi di come si può utilizzare in modo diverso un impianto fotovoltaico. Sono due estremi (li vedete affiancati nei grafici di monitoraggio riportati nell’immagine a lato). Sono due grafici tratti da dei monitoraggi di due miei clienti. Sono del medesimo periodo (metà luglio 2018) ed entrambi gli impianti hanno prodotto quasi la medesima quantità di energia.
Il grafico evidenziato con un grande NO come puoi facilmente immaginare è riferito ad utilizzo poco efficace dell’impianto. Dal grafico si vede infatti che i consumi sono più marcati nel primo mattino (fuori picco di produzione) e alla sera. E’ un utilizzo classico di chi vive poco la casa ed al contempo ha abitudini e consumi basali della casa poco energivori. In questo caso l’energia che viene in messa in rete è la gran parte di quella prodotta. Oltre a questo, i consumi si concentrano nella ore in cui l’impianto non produce.In questo caso il risparmio è minore (il massimo risparmio è quello che si ha da un autoconsumo diretto) ed è pertanto limitato allo scambio sul posto (corrisponde ad una media tra un terzo e la metà rispetto al costo del singolo kWh). Pertanto potrebbe essere una buona soluzione valutare dei sistemi che permettano di aumentare l’autoconsumo. Si potrebbero programmare gli elettrodomestici, si potrebbero programmare i sistemi di climatizzazione oppure si potrebbe cercare di sfruttare il surplus fotovoltaico per produrre (ad esempio) acqua calda.
Un’altra soluzione è quella di affiancare all’impianto un accumulo fotovoltaico. Qui ti potrei linkare decine di articoli che ho già scritto (li trovi tutti in questo indice del blog). Ma ti linkerò solo l’ultimo.
Passiamo ora brevemente al secondo grafico (quello con la bella scritta SI’). Come puoi vedere dai dati (non farti ingannare dalla quantità di rosso perché la scala della potenza a sinistra è diversa), si tratta di un ottimo risultato di autoconsumo. Per vederlo basta confrontare i dati di autoconsumo e di kWh acquistati dalla rete (in percentuale).
Nel primo grafico l’autoconsumo sulla produzione si limita al 10% mentre nel secondo grafico l’auto consumo arriva al 35%. La differenza si evidenzia ancora di più se guardiamo i dati relativi ai kWh consumati. Infatti mentre nel primo grafico sono stati consumati solo 6,08 kWh dei quali 2,81 sono stati acquistati dalla rete, nel secondo grafico su 14,23 kWh consumati solo 3,56 sono acquistati.
Tradotto in cifre significa che nel primo grafico il risparmio in bolletta sarà limitato al 54% del totale di energia acquistata. Nel secondo esempio invece avremo un risparmio energetico in bolletta del 75% (un risultato da applausi che rivela economicamente superfluo l’acquisto di un sistema di accumulo ).
Il primo passo per risparmiare è imparare ad utilizzare bene il proprio impianto fotovoltaico. Per farlo si deve installare l’impianto giusto sia per potenza che per tipologia e si deve utilizzare un sistema di monitoraggio. Solo in questo modo avremo un rientro dell’investimento veloce ed allocheremo consapevolmente le giuste risorse.
Come va il tuo impianto fotovoltaico?
Come? Non lo hai ancora? E cosa aspetti? Lo sai che c’è anche la detrazione del 50%? (sia sul fotovoltaico che sulle batterie d’accumulo). Se vuoi entrare in questo mondo e desideri una consulenza gratuita questi sono i miei riferimenti.