DAL FOTOVOLTAICO L’ENERGIA PER SPOSTARSI

Ovvero come sfruttare il sole in pieno inverno per “fare il pieno di energia” muovendosi a costo zero e senza inquinare

Oggi ti voglio mostrare in diretta come sto ricaricando la mia auto elettrica grazie al connubio perfetto tra potenza del sole e tecnologia fotovoltaica. E siamo a dicembre inoltrato. Approfitto così di una bella giornata di sole per studiare l’andamento dell’impianto fotovoltaico aziendale da 19,8 kWp con ottimizzatori di potenza ed al contempo per fare il pieno di energia pulita nella mia Tesla Model S.

Una parte dell’impianto coperta dalla brina mattutina

Partiamo da alcuni presupposti fondamentali: 1)E’ una bella giornata di sole (favorevole per la produzione fotovoltaica) 2)Ho a disposizione un impianto potente (19,8 kWp è infatti sopra la media degli impianti residenziali standard) 3)E’ anche vero al contempo che la mia model S ha 85 kWh di batterie da ricaricare (batteria molto capiente), mentre la maggior parte delle batterie delle auto ibride plug-in o elettriche va dai 7,2 kWh ai 50 kWh.

La prima cosa che voglio farti notare (foto) è che l’impianto stamattina alle ore 9 aveva ancora una parte dei pannelli con la brina/ghiaccio in quanto stanotte la temperatura è andata sotto allo zero. Nonostante questo l’impianto sta producendo (e questo grazie agli ottimizzatori di potenza che mi permettono di produrre in modo proporzionale al numero di pannelli liberi da ombreggiamenti o dal ghiaccio (in questo caso). L’impianto infatti nelle prime ore del mattino risente di un ombreggiamento dato da un altro immobile più alto. Senza la tecnologia Solaredge e senza gli ottimizzatori, almeno metà impianto in quelle due ore non avrebbe prodotto anche se solo una piccola parte dei pannelli era brinato (vedi foto sotto).

Oggi il problema è il ghiaccio sui pannelli dovuto alla bassa temperatura ed all’ombreggiamento dell’immobile a fianco. Domani potrebbe essere il palo della luce a sud ovest, (che nonostante sia a ragguardevole distanza mi darà fastidio nel pomeriggio in inverno) o potrebbe essere l’ombreggiamento del ramo di un albero o ancora l’antenna parabolica montata dal vicino di casa sul tetto attiguo. Ci può essere un pannello più sporco di un altro (magari quello vicino al camino), può esserci un abbaino o un camino, ci può essere un meteo avverso. I motivi possono essere diversi. Alcuni possono anche non essere previsti o possono non essere immediati. Ma ci possono essere. Ed avere un controllo singolo su ogni pannello significa avere una certezza di un maggiore rendimento nel tempo.

Veniamo ora alla mobilità elettrica. Perchè con la potenza del sole sto caricando chilometri da fare a costo zero e senza inquinare (e senza comperare energia elettrica dalla rete – come vedi dalla foto).

Mentre lavoro in ufficio l’auto si ricarica gratuitamente con il sole grazie al fotovoltaico

All’auto elettrica stavo pensando già da tempo. Erano due anni che mi studiavo questa possibilità. La necessità era quella di coniugare l’alto chilometraggio annuo con l’autonomia della batteria. Ed al contempo di sopperire alla non infinita autonomia con una rete di ricarica adeguata che mi permettesse di essere a casa dei miei clienti per poter fare consulenza e sopralluoghi e non fermo ad una colonnina (per ore). Ma perché questa scelta? Perché mi ero reso conto che la mia impronta ecologica aveva il suo peso maggiore nella mobilità (50.000/60.000 i km annui percorsi). E ritenevo assurdo che per fare consulenza in ambito risparmio energetico ed ambientale dovessi a mia volta inquinare pesantemente. Quindi continuavo a rimandare il cambio dell’auto perché in cuor mio sapevo di non voler comperare un altro diesel. Nel frattempo la mia BMW aveva superato i 230.000 km. Inoltre il blocco del traffico del Comune di Padova (Euro 4) di dicembre 2018 e di gennaio 2019 mi hanno spronato a fare il passaggio (segno divino? ;)). E quindi, per coniugare autonomia (capacità della batteria), risparmio (supercharger gratuiti), comfort e piacere di guida, la scelta è ricaduta su una Tesla Model S.

Ora, ogni situazione famigliare, economica, è diversa. E così come per gli impianti per il risparmio energetico, ancor di più per l’auto elettrica, sono diverse le valutazioni che ognuno deve fare (spesso non solo economiche). Quello che io ti voglio dimostrare però è che è possibile fare 50/60 mila km all’anno senza bruciare gasolio o benzina. Ed è possibile farlo su un’auto molto piacevole da guidare…

Buona giornata di sole a tutti !!!

RICARICARE L’AUTO ELETTRICA DA CASA

La direzione è l’elettrico. Lo dico da tempo (leggi qui). E piano piano, sempre più famiglie si stanno dotando di auto ibride plug in o elettriche (in questo articolo puoi vedere degli esempi/modelli di auto nonché le risposte alle domande che quotidianamente mi vengono poste su risparmio energetico e mobilità elettrica).

Il connubio perfetto è quello coinvolge risparmio energetico (fotovoltaico) e mobilità sostenibile (in questo articolo parlo delle buone pratiche dei “Garabugi”). E’ infatti possibile ricaricare anche a casa la propria auto elettrica. Ma come? Ma quanto? Ma quando?

OVVIAMENTE I CASI E LE COMBINAZIONI POSSIBILI SONO TANTISSIME. “L’EFFICACIA DELLA RICARICA DOMESTICA DERIVA DA DIVERSI FATTORI / POSSIBILITA’ / ABITUDINI. 

A) Quanta potenza eroga l’impianto fotovoltaico

B) Quando posso ricaricare l’auto (in che orari)

C) La dimensione (quanti kWh) dell’accumulo da ricaricare

D) Il tipo di utilizzo che si fa del mezzo.

VEDIAMO QUELLO PIU’ PLAUSIBILE / COMODO / EFFICIENTE / ECONOMICAMENTE SOSTENIBILE: 

1) Poter ricaricare l’auto a casa di giorno (anche solo parte della giornata)

2) Avere un utilizzo dell’auto (in chilometri) compatibile con la velocità/ore di ricarica 

Ad oggi il sistema ideale è quello di utilizzare il sistema di ricarica (qui ad esempio puoi vedere un inverter TOP con il suo sistema di ricarica pronto all’uso) per aumentare l’autoconsumo del proprio impianto fotovoltaico. In questo modo è possibile ricaricare piccole auto elettriche che vengono utilizzate per percorsi chilometrici limitati. Una soluzione per approcciare la mobilità elettrica ed al contempo non modificare le proprie abitudini in termini di tempo e mobilità, può essere quella di avere l’auto elettrica come seconda auto di famiglia. 

ATTENZIONE: Questo non significa non poter avere situazioni famigliari diverse, dove poter pensare alla sola mobilità elettrica per eliminare il motore endotermico. L’articolo vuole essere un’indicazione e prende come caso campione/ideale quello di un impianto medio/piccolo (tra i 3 ed i 6 kWp) e di una famiglia media come quelle che visitiamo quotidianamente. 

E’ possibile approntare la mobilità elettrica anche in situazioni famigliari / abitudini / utilizzi diversi da quella sopra, utilizzando ad esempio la ricarica notturna (sfruttando lo scambio sul posto) o integrando la ricarica domestica con le colonnine pubbliche esistenti. 

Anche chi acquista un’auto Tesla (che ha una capacità della batteria molto ampia, anche oltre i 100 kWh),  può installare nel proprio garage una colonnina di ricarica che permetta di utilizzare il ricovero notturno per ricaricare in tutto o in parte (dipende dai km che si fanno), il proprio veicolo.

E tu hai un’auto elettrica? La vuoi comperare? Vuoi ricaricarla da casa con l’energia in eccesso prodotta dal tuo impianto fotovoltaico?

Chiedimi una consulenza. Sarò in gradi di darti tutte le indicazioni per produrre ed auto consumare gratuitamente l’energia che il sole ogni giorno con forza ci “regala”.  

Se vuoi sapere come si sono trovati con la mia consulenza i miei clienti puoi cliccare qui e sentire/vedere le loro testimonianze. 

Se invece sei curioso di vedere tutti gli ultimi impianti realizzati puoi guardare la galleria fotografica cliccando qui