ACCUMULO PER IL FOTOVOLTAICO: E’ UNA TRUFFA O CONVIENE DAVVERO?

Chi mi conosce di persona o è lettore del mio blog sa che parlo con i dati. E sa che ogni mese (qui trovi l’ultimo pubblicato ad oggi – luglio 2019) sul blog puoi trovare un report dettagliato che evidenzia i risultati reali di autosufficienza che si possono raggiungere con i sistemi d’accumulo abbinati agli impianti fotovoltaici. Faccio questo report mensile per due motivi. In primo luogo perché se un mio cliente ha dei dati anomali rispetto alla media possiamo intervenire prontamente per capire se c’è qualcosa da aggiustare nelle abitudini o nella taratura degli impianti, in secondo luogo perché amo la concretezza.

Mi piacciono i dati scritti, chiari, inconfutabili, analizzabili, confrontabili.

E per capire la necessità (o meno) di installare un sistema d’accumulo, servono dei dati statistici ampi (Qui ad esempio trovi un articolo che approfondisce il tema dell’accumulo). Se infatti il fotovoltaico oggi è una realtà conosciuta da tutti e sulla cui funzionalità e bontà non esistono dubbi, dei sistemi d’accumulo tutti ne parlano ma pochi sanno esattamente come e quanto funzionano. E sapere questo è fondamentale per capire se e cosa sia il caso di installare. Pertanto, inutile affidarsi alle chiacchiere da bar o a chi non conosce nemmeno le caratteristiche del prodotto che propone. Per il Consulente (e quindi di rimando per il cliente), è importante avere ben chiare le caratteristiche di tutti i tipi di sistemi d’accumulo per poi poter proporre in ogni occasione quello migliore. (Perché va sempre fatta una valutazione specifica)

Le domande più frequenti (o le obiezioni) che mi vengono fatte sono. Eh, ma quanto costa? Eh, ma quanto tempo ci metto per ripagarmi l’investimento? Eh, ma quanto durano le batterie? Eh, ma lo smaltimento? Tutte domande lecite. Le cui risposte sono già in prima analisi presenti sul blog ma che poi vanno tradotte nella realtà di ogni singolo. Ed infatti ogni mia consulenza mira ad analizzare con i numeri (e non con le chiacchiere) quelle che sono le reali possibilità di risparmio ed autosufficienza energetica. (Ricordo che ogni intervento proposto prevede una garanzia di risultato).

Ormai lo dico da diversi anni (sul blog da oltre 4…): “Ogni intervento deve essere valutato in modo nuovo, partendo da un’analisi del consumo e da una conoscenza del fruitore e della sua famiglia!” Spesso questo viene saltato (sbagliando malamente) perché ci si lascia tentare da una golosa offerta del momento (golosa per chi? Per Te o per chi te la sta proponendo?).

Quindi va fatta una valutazione, attenta, serena e ponderata che tenga conto dei consumi, dei costi e delle garanzie e quindi dei tempi di rientro dell’investimento. Quello che ti posso garantire è che prima o poi tutti e ripeto tutti installeranno in abbinata al proprio impianto fotovoltaico un sistema d’accumulo. Non ci si scappa. E’ il completamento di un lavoro iniziato.

Quello che devi fare è capire quando farlo e con chi farlo. Perché al di là delle mirabolanti promesse quello che conta per il tuo portafoglio e per il tuo risultato sono i dati reali concreti e garantiti. Ed i numeri non mentono.

Dopo questa doverosa premessa, veniamo al post odierno. Quanto puoi essere energicamente autosufficiente con l’accumulo abbinato al fotovoltaico? (Ho presentato i dati in anteprima nel mese di aprile presso lo Store Tesla di Padova, con un seminario dal titolo “Il sole anche di notte”qui trovi il link all’articolo).

Nel grafico a fianco puoi vedere quali sono i risultati ottenuti dai miei clienti negli scorsi 12 mesi. Si tratta di un dato molto significativo anche perché tra i 40 impianti monitorati, ve ne sono alcuni installati su case totalmente elettriche e che pertanto nei mesi invernali hanno consumi elettrici molto elevati. Ci sono poi casi eccezionali (come questo di Luciano di Schio) dove si è riusciti ad ottenere dei risultati sorprendenti anche in inverno grazie alla particolare esposizione (ed inclinazione) dell’impianto fotovoltaico.

Vediamo ora nello specifico una sorta di “legenda” per capire meglio tutti i dati raccolti.

1)Gli impianti che vedi monitorati qui sopra sono tutti di miei clienti che nel corso degli anni hanno deciso di installare un impianto fotovoltaico con un sistema d’accumulo. Nella maggior parte dei casi l’impianto fotovoltaico ha già diversi anni, (quindi anche in conto energia), e l’accumulo è stato aggiunto solo in un secondo momento (in 22 casi su 40 per la precisione).

2)Gli impianti monitorati sono tutti nel nord Italia (e pertanto con condizioni meteo non prettamente favorevoli per la produzione fotovoltaica) e precisamente nelle regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte (se il tuo impianto lo vuoi realizzare in centro o sud Italia potrai ottenere risultati ancora migliori). 

3)Il sistema d’accumulo monitorato è per tutti uguale. Si tratta del Tesla Powerwall 2. La scelta è ricaduta su questo tipo di accumulo per A) creare uniformità e quindi avere un campione statistico utilizzabile. (confrontare impianti fotovoltaici di capacità diverse con sistemi d’accumulo con capacità diverse su case con consumi totalmente diversi non avrebbe dato dei risultati aggregabili utili ad un ragionamento statistico) B)è l’accumulo che oggi viene maggiormente installato dai miei clienti 

4)Come accennato nel punto 3 gli impianti fotovoltaici ai quali è stato installato il sistema d’accumulo sono di diverse potenze. Nei report mensili (clicca qui per vedere l’ultimo disponibile ad oggi di luglio 2019 con una media di autosufficienza energetica del 93,36%) Ho scelto di mettere gli impianti in ordine di potenza crescente (dal più piccolo al più grande) per aiutare chi sta facendo le sue valutazioni sull’acquisto di un fotovoltaico con sistema d’accumulo. 

5)I dati raccolti dimostrano che un impianto fotovoltaico domestico, anche se di piccole dimensioni è in grado di produrre mediamente molta più energia rispetto a quella necessaria per l’autoconsumo dell’abitazione durante il giorno (vi sono poi dei casi specifici, dove l’impianto risulta sottodimensionato rispetto ai consumi dell’immobile (e pertanto in alcuni mesi dell’anno l’accumulo non può essere sfruttato al meglio perché non vi è abbastanza energia da immettervi). In questi casi le motivazioni sono diverse. A)poco spazio sul tetto B)cambiamento dei consumi (aumento) rispetto all’analisi iniziale (es inserimento di sistemi elettrici – pompe di calore per riscaldamento e raffrescamento al posto di tradizionali sistemi a gas). C)impianto fatto in conto energia (pertanto più per utilità finanziaria che per autoconsumo). D)tetto con esposizione non ottimale. Nelle nuove realizzazioni (di fotovoltaico ed accumulo) è importante bilanciare bene i vari impianti (fotovoltaico – accumulo – riscaldamento – raffrescamento – mobilità elettrica) per ottenere il miglior risultato di autosufficienza possibile con il minimo dispendio di risorse economiche. 

6)Per quanto si evince dal punto 5 quindi è importante che il sistema di accumulo sia un “polmone” sufficientemente ampio per garantire l’ottimale utilizzo dell’energia elettrica prodotta. L’errore che spesso viene compiuto (in buona fede dal cliente ed in minor buona fede – o “in ignoranza” – da chi propone l’accumulo) è quello di equiparare i kWp dell’impianto fotovoltaico con i Kwh della capacità d’accumulo. Per capire quale sia il corretto dimensionamento del sistema d’accumulo si deve partire A)dai consumi in kWh (per dimensionare l’impianto fotovoltaico e per valutarne il posizionamento migliore) B)dalla grandezza dell’impianto fotovoltaico (nei casi in cui si voglia associare un accumulo ad un impianto fotovoltaico già esistente ed ovviamente in relazione al punto A) C)Tenendo ben presente le necessità e gli obbiettivi che si vogliono raggiungere (es aumento del consumo elettrico per diminuire il consumo di gas – per la produzione di acqua calda sanitaria o di riscaldamento e raffreddamento ad esempio).

Adesso, se sei arrivato a leggere fino a qui e se sei interessato a rimanere aggiornato su tutte le possibili applicazioni del fotovoltaico e delle energie rinnovabili in genere puoi iscriverti alle newsletter mensile inserendo i tuoi dati in alto a destra (viene inviata una sola mail di newsletter al mese).

Se vuoi leggere le analisi dei mesi scorsi ti basta cliccare sul mese di tuo interesse.  maggiogiugnoluglio  agosto, settembre  , ottobre , novembre, e dicembre (2018),  gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio (2019)

Se invece sei pronto ad affrontare il discorso “risparmio energetico” di casa tua mi puoi contattare. Ti chiedo però prima di leggere cosa posso fare per te (e cosa non posso/voglio fare). 

Se vuoi vedere tutte gli ultimi lavori realizzati puoi cliccare qui 

Se vuoi ascoltare e vedere le testimonianze dei clienti che si sono già affidati alla mia consulenza puoi cliccare qui e vedere le video interviste

IL FOTOVOLTAICO DI FACEBOOK

Sostenibilità uguale competitività: un’equazione importante per accelerare gli investimenti green dei colossi di tutto il mondo. Bene, lo dico ormai da anni.

Ieri è uscito un articolo su Repubblica che annunciava il copioso investimento di Facebook nelle energie rinnovabili. L’azienda investirà 416 milioni di dollari per finanziare in autonomia un progetto di costruzione di un grande impianto fotovoltaico in Texas. Lo stabilimento verrà realizzato entro il 2020 e rappresenta il primo investimento diretto nelle fonti rinnovabili per un social network. L’impianto si estenderà su un’area di circa 4.600 ettari e raggiungerà la capacità di 379 megawatt (sufficiente ad alimentare 72.000 abitazioni, sulla base del consumo medio nazionale), entrando nel novero dei più grandi impianti solari degli Stati Uniti.

A monte di questo investimento, e di altri annunciati per analoghe iniziative, la volontà di utilizzare le energie rinnovabili per gestire i data center dove Facebook memorizza foto, video e altre informazioni pubblicate dagli utenti sulla piattaforma. “I nostri data center sono tra i centri più efficienti dal punto di vista energetico nel mondo – ha scritto Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, sulla sua pagina – e l’anno scorso abbiamo fissato l’obiettivo per tutti i nostri data center e uffici di utilizzare il 100 per cento di energia rinnovabile entro il 2020. I nuovi progetti solari ci aiuteranno a raggiungere questo obiettivo”.

E finalmente qualche imprenditore lungimirante si è deciso anche in Italia ad investire nelle energie rinnovabili per ridurre i costi di produzione dei propri prodotti e per ridurre i costi di approvvigionamento di energia. Sempre più spesso infatti gli aumenti e le fluttuazioni del costo dell’energia “sbatte” letteralmente fuori mercato piccole e medie imprese del nostro territorio.

Vuoi sapere per quale motivo dovresti realizzare un sistema per il risparmio energetico per la tua azienda? Per questi 3 motivi!

Anche Facebook lo ha capito facendo un investimento molto sostanzioso. Imprenditori, è ora di fare 4 conti e capire che se un impianto è garantito 25 anni e se il piano di ammortamento (reale garantito per iscritto) è di 5/7 anni (questo il target indicativo), si ha un benefit di 18/20 anni.

Se invece hai bisogno di avere un ammortamento ancora più veloce perché stai producendo talmente tanto utile che fiscalmente ti dissanguano, allora puoi pensare ad un altra interessante opportunità: il noleggio operativo.

Scrivimi o chiamami. Prenditi 1 ora di tempo per fare le prime analisi e lasciati accompagnare nel mondo del risparmio e della sostenibilità!

TU QUANTO PAGHI DI ENERGIA ELETTRICA?

Mi scrive ieri Ezio di Isola della Scala via whatsapp. Io e Lui ci conosciamo da un po’ di tempo. Da quando cioè ha iniziato ad informarsi per sfruttare al meglio l’energia prodotta dal suo impianto fotovoltaico. Sì perché qualche anno fa (ancora ai tempi del conto energia), Ezio ha installato un impianto fotovoltaico sul tetto di casa sua. Ha utilizzato tutta la falda disponibile installando un impianto da circa 5 kWp (5,45 per esattezza). Quindi, a distanza di anni, è soddisfatto del suo acquisto che si sta ripagando da solo grazie agli incentivi, ma non è soddisfatto di come sta utilizzando la sua energia. Sì perché, come molti di noi, di giorno lavora e pertanto non può usufruire di tutta la potenza prodotta dal suo impianto. Al contempo, la sera, quando rientra va a ricomperare a quasi tre volte il costo, quell’energia che fino a poche ore (o meglio pochi minuti) prima produceva da solo ed in modo pulito ed ecologico.

Come avrai capito, Ezio ha installato un sistema d’accumulo. Nello specifico abbiamo scelto di installare da lui una Tesla Powerwall2 da 13,5 kWh.

Oggi con piacere Vi allego la foto che lui stesso ha deciso di inviarmi, con l’importo di spesa della sua bolletta. Sì, perché da gennaio ad oggi Ezio ha ottenuto il 96,2% di autosufficienza energetica riuscendo a ridurre anche le bollette del gas utilizzando l’impianto di aria condizionata in pompa di calore per coadiuvare il suo impianto di riscaldamento!

Questi risultati sono possibili. L’importante è lavorare su più fronti per efficientare la propria casa ed al contempo prodursi autonomamente l’energia che serve.

LUGLIO 2019: 93,36% DI AUTOSUFFICIENZA CON FOTOVOLTAICO ED ACCUMULO TESLA POWERWALL2

I numeri parlano da soli. A luglio 2019 su 40 impianti monitorati la percentuale di autosufficienza energetica è del 93,36%. Niente male no? I punti salienti da notare in questo mese.

  1. I sistemi d’accumulo monitorati salgono a 40.
  2. Il campione statistico si amplia permettendo di rendere quasi ininfluenti quei casi particolari con consumi fuori norma e che pertanto potrebbero risultare fuorvianti per il lettore
  3. Gli impianti fotovoltaici e l’accumulo hanno retto bene all’utilizzo intensivo dei sistemi di climatizzazione per via dell’ondata di caldo che ha accompagnato anche il mese di luglio.

Se sei curioso di vedere i risultati che si possono ottenere con un sistema d’accumulo (le tabelle si riferiscono tutte ad impianti fotovoltaici che hanno abbinato un accumulo Tesla Powerwall2) puoi cliccare sui seguenti link e vedere mese per mese quali risultati di autosufficienza energetica si possono ottenere grazie ad un “polmone energetico” così ampio maggiogiugnoluglio  agosto, settembre  , ottobre , novembre, e dicembre (2018),  gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno (2019)

Se vuoi sapere, vedere e sentire dalla voce dei miei clienti come si sono trovati con la mia consulenza e quali risultati hanno ottenuto grazie all’impianto realizzato puoi cliccare qui e vedere le video interviste. 

Se vuoi vedere tutte le fotografie degli interventi realizzati puoi guardare la gallery ciccando qui

Per ogni altra informazione, per un preventivo specifico e per avere la documentazione per partecipare al bando questi sono i miei contatti.

BANDO ACCUMULO REGIONE LOMBARDIA 2019

Ho volutamente aspettato a pubblicare questo articolo per non creare confusione ai miei clienti veneti. Ma poiché il 31 luglio si è chiusa ufficialmente la possibilità di presentare la domanda per il contributo regionale veneto, oggi parliamo del bando lombardo.

PER LE BATTERIE INSTALLATE PRIMA DELL’8 LUGLIO 2019

In realtà la prima parte del Bando è già in corso ed interessa chi ha già provveduto ad installare la batteria in data antecedente all’8 luglio (possono essere finanziati gli accumuli installati dal 1 gennaio 2018 a patto ovviamente che non abbiano già goduto di medesimo incentivo regionale).

PER LE BATTERIE INSTALLATE DOPO IL GIORNO 8 LUGLIO 2019 O NON ANCORA INSTALLATE

Per chi vuole installare un sistema d’accumulo o lo ha installato dopo il giorno 8 luglio 2019, i giochi si aprono il giorno 9 settembre alle ore 10. A partire da quel giorno e da quell’ora infatti sarà possibile caricare on line la documentazione necessaria per la richiesta di contributo. In questo articolo vi farò una sintesi del bando che potete leggere con tutte le sue specifiche a questo indirizzo.

CHI PUO’ PARTECIPARE?

Al bando possono partecipare i privati cittadini residenti in Lombardia in possesso di un impianto fotovoltaico (o che installeranno un impianto fotovoltaico congiuntamente al sistema d’accumulo).

QUALI SONO LE RISORSE MESSE A DISPOSIZIONE DALLA REGIONE?

3.438.241,95 euro, elevabili a 4.460.000,00 euro (qualora il bilancio regionale lo permettesse)

QUANTO VIENE EROGATO PER OGNI BATTERIA?

Il contributo è a fondo perduto e copre fino al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di un sistema di accumulo, fino ad un massimo di 3.000,00 euro. L’erogazione del contributo in un’unica quota a seguito della rendicontazione delle spese sostenute.

QUALE DOCUMENTAZIONE E’ NECESSARIA PER PARTECIPARE AL BANDO?

1) scheda tecnica del sistema di accumulo (riportante le caratteristiche indicate al paragrafo B.6); 2) preventivo, dettagliato in voci di costo, per l’acquisto e l’installazione del sistema di accumulo; 3) dichiarazione del produttore del sistema di accumulo sui parametri tecnici N, DOD ed E (in aggiunta al punto 1 se la scheda tecnica non li riporta come indicato al paragrafo B.6). [NB: tutta questa documentazione ai miei clienti la fornisco io già pronta nel formato corretto per il caricamento on line]

CONTATTI DELLA REGIONE LOMBARDIA PER DUBBI O CHIARIMENTI

– Casella di posta elettronica dedicata: [email protected]

– Numero verde per informazioni sul Bando: 800 318 318

– Numero verde per l’assistenza su Bandi online: 800 131 151

LE FAQ (FREQUENTLY ASKED QUESTION) – ossia le domande più frequenti

1)A quanto ammonta il contributo per installare un sistema di accumulo? Il contributo massimo erogabile è di 3.000 euro ed è dato dalla somma di due quote: la prima, in percentuale, è legata al rapporto costo/efficienza del sistema di accumulo, la seconda quota, anch’essa percentuale, è data dal costo dell’installazione del sistema di accumulo. 

2) Perché la dotazione non è stata separata tra gli accumuli già installati (tipologia A) e quelli da installare (tipologia B)? Non c’è il rischio che si esauriscano subito le risorse prima che la tipologia B possa presentare domanda? No. È prevista una dotazione per il 2019 e una per il 2020. In fase di assestamento (a fine luglio 2019) si potrebbe utilizzare un ulteriore milione di euro per il 2019. Come indicato al paragrafo C.4 del bando in caso di esaurimento della dotazione 2019 i contributi saranno erogati nel 2020.

3)Se ho più impianti fotovoltaici posso avere più contributi? No. Ogni soggetto può presentare una sola domanda, corrispondente ad un sistema di accumulo a servizio di un impianto fotovoltaico.

4)Voglio installare l’impianto fotovoltaico insieme al sistema di accumulo: ho diritto all’incentivo? Sì, ma il contributo è previsto per il solo sistema di accumulo, indipendentemente dal fatto che sia a servizio di un impianto fotovoltaico esistente o di nuova installazione. Il costo dell’impianto fotovoltaico, infatti, non è una spesa ammissibile.

5)Chi può presentare la domanda? Chi è il “titolare” dell’impianto fotovoltaico? La domanda di contributo deve essere presentata dal soggetto responsabile dell’impianto fotovoltaico (è indicato nel regolamento di esercizio1) che è anche il soggetto a cui è intestato il punto di connessione (POD) ossia il contratto di fornitura dell’energia elettrica collegato all’impianto fotovoltaico. Il codice POD è sempre riportato sia nel regolamento di esercizio sia nella bolletta di fornitura dell’energia elettrica.

6)L’incentivo vale solo per i sistemi di accumulo a servizio degli impianti fotovoltaici situati in Lombardia? Sì. La misura di incentivazione è destinata ai sistemi di accumulo intestati a cittadini lombardi installati esclusivamente sul territorio regionale lombardo.

7)Gli impianti a isola, non collegati alla rete di distribuzione dell’energia elettrica, possono accedere al contributo? Sì. L’incentivo è erogato per il sistema di accumulo, indipendentemente dal fatto che l’impianto fotovoltaico che produce l’energia elettrica da accumulare sia connesso alla rete di distribuzione oppure sia un impianto a isola.

8)Quali sono i documenti da presentare per partecipare al bando? La documentazione obbligatoria è differente per sistemi di accumulo già installati e sistemi di accumulo non ancora installati. Nel primo caso (tipologia A) è la seguente:

  1. scheda tecnica del sistema di accumulo (riportante le caratteristiche indicate al paragrafo B.6 del Bando);
  2. fattura, dettagliata in voci di costo, per l’acquisto e l’installazione del sistema di accumulo;
  3. quietanze di pagamento della fattura (ricevute dei bonifici);
  4. regolamento di esercizio stipulato con il distributore di energia elettrica (esclusi gli impianti a isola);
  5. dichiarazione di conformità alla regola dell’arte rilasciata dall’installatore. 

Se la scheda tecnica non riporta i dati richiesti, così come indicati al paragrafo B.6 del Bando, è necessario allegare una dichiarazione del produttore del sistema di accumulosui parametri tecnici N, DOD ed E, in aggiunta alla scheda tecnica.

Se nella fattura è indicata un’unica voce che raggruppa i costi dell’accumulo e dell’installazione è obbligatorio allegare una dichiarazione del fornitoredel sistema di accumulo sulla suddivisione dell’importo complessivo nei singoli costi. 

Per i sistemi di accumulo non ancora installati (tipologia B) i documenti da allegare alla domanda sono i seguenti:

  1. scheda tecnica del sistema di accumulo (riportante le caratteristiche indicate al paragrafo B.6 del Bando);
  2. preventivo, dettagliato in voci di costo, per l’acquisto e l’installazione del sistema di accumulo.

Inoltre, come per la tipologia A, se la scheda tecnica non riporta i dati richiesti del paragrafo B.6 è necessario allegare una dichiarazione del produttore del sistema di accumulosui parametri tecnici N, DOD ed E, in aggiunta alla scheda tecnica.

9)Che cosa si intende per “firma digitale”, “firma elettronica qualificata” e “firma elettronica avanzata”? Nella pratica, per firmare un documento digitalmente con la carta dei servizi (CRS o CNS) è necessario utilizzare un lettore collegato al PC e inserirvi la carta CRS o CNS unitamente al codice PIN. La legge che disciplina la firma elettronica è il “Codice dell’amministrazione digitale” (Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82). Attualmente la legge italiana prevede 4 tipologie di firma elettronica:

  1. firma elettronica generica (chiamata anche nella prassi firma elettronica “semplice”): l’insieme dei dati in forma elettronica, allegati oppure connessi tramite associazione logica ad altri dati elettronici, utilizzati come metodo di identificazione informatica.
  2. firma elettronica avanzata: insieme di dati in forma elettronica allegati oppure connessi a un documento informatico che consentono l’identificazione del firmatario del documento e garantiscono la connessione univoca al firmatario, creati con mezzi sui quali il firmatario può conservare un controllo esclusivo, collegati ai dati ai quali detta firma si riferisce in modo da consentire di rilevare se i dati stessi siano stati successivamente modificati.
  3. firma elettronica qualificata: un particolare tipo di firma elettronica avanzata che sia basata su un certificato qualificato rilasciato da un certificatore accreditato e realizzata mediante un dispositivo sicuro per la creazione della firma.
  4. firma digitale: un particolare tipo di firma elettronica qualificata basata su un sistema di chiavi crittografiche, una pubblica e una privata, correlate tra loro, che consente al titolare tramite la chiave privata e al destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici.

La firma digitale rappresenta l’equivalente elettronico della tradizionale firma autografa su carta ed è il risultato di una procedura informatica – detta validazione – che garantisce l’autenticità e l’integrità di documenti informatici. 

Per generare una firma digitale è necessario utilizzare una coppia di chiavi digitali asimmetriche attribuite in maniera univoca ad un soggetto, detto titolare. La chiave privata è conosciuta solo dal titolare ed è usata per generare la firma digitale da apporre al documento. Viceversa, la chiave da rendere pubblica è usata per verificare l’autenticità della firma. Questo metodo è conosciuto come crittografia a doppia chiave e garantisce la piena sicurezza visto che la chiave pubblica non può essere utilizzata per ricostruire la chiave privata.

(Fonte: http://www.agid.gov.it/agenda-digitale/infrastrutture-architetture/firme-elettroniche)

10)Qual è l’importo della marca da bollo da pagare per presentare la domanda? L’imposta di bollo per tutte le istanze rivolte alla Pubblica Amministrazione ha un importo di euro 16,00(DPR 642/72 aggiornato con Legge 71 del 24/6/2013). 

11)Ho partecipato al bando compilando la domanda di contributo entro la scadenza indicata nel bando. Quando verrò informato se la domanda è stata accolta o no? Le domande presentate nel periodo di apertura del bando sono esaminate secondo l’ordine di arrivo al protocollo regionale attraverso Bandi online. Le istruttorie vengono svolte entro 60 giorni dalla data di protocollo assegnando via via i contributi alle pratiche esaminate fino al completo utilizzo della dotazione finanziaria del bando.  All’esaurimento della disponibilità del bando verrà data notizia su Bandi onlinee sul portale di Regione Lombardia – Sezione Bandi: le pratiche presenti nel sistema che hanno un numero di protocollo successivo all’ultima pratica finanziata sono poste in una lista di attesa. Le pratiche della lista di attesa saranno esaminate in caso di rinuncia o riduzione degli importi dei contributi già assegnati oppure in caso di rifinanziamento del bando.

12)Sono stato ammesso e finanziato. Come devo procedere per ottenere il contributo a me assegnato? Nel caso di sistemi di accumulo già installati (tipologia A) l’istruttoria di assegnazione del contributo si chiude direttamente con l’erogazione dell’importo assegnato sul conto corrente indicato nella domanda.  Per le pratiche della tipologia B la procedura da seguire è, invece, quella indicata al paragrafo C.6 del Bando, ovvero la seguente: entro sei mesi dal provvedimento di assegnazione del contributo, e dopo avere installato il sistema di accumulo, il soggetto beneficiario accede alla sua pratica nel sistema Bandi onlinee inserisce i seguenti documenti:

  1. fattura, dettagliata in voci di costo, per l’acquisto e l’installazione del sistema di accumulo;
  2. quietanze di pagamento della fattura (ricevute dei bonifici);
  3. regolamento di esercizio2stipulato con il distributore di energia elettrica (esclusi gli impianti a isola);
  4. dichiarazione di conformità alla regola dell’arte rilasciata dall’installatore3.

Si ricorda che le spese ammissibili sono esclusivamente quelle sostenute dal soggetto beneficiario, quindi la fattura e le quietanze di pagamento devono essere intestate (o cointestate) al soggetto beneficiario. Se nella fattura è indicata un’unica voce di costo che raggruppa accumulo e installazione è obbligatorio allegare anche una dichiarazione del fornitoredel sistema di accumulo sulla suddivisione dell’importo complessivo nei singoli costi. La procedura così descritta sarà disponibile online per ogni pratica solo dopo il provvedimento di assegnazione del contributo. A seguito dell’invio della rendicontazione l’Ufficio effettuerà l’istruttoria entro il termine di 60 giorni: l’esito sarà trasmesso al beneficiario e si procederà all’erogazione del contributo. 

13)Come posso fornire l’IBAN per l’accredito del contributo? In fase di compilazione della domanda di contributo il sistema richiederà di compilare in un apposito campo i riferimenti bancari/postali necessari per l’erogazione del contributo.

14)Che cosa si intende per “quietanza di pagamento”? Rappresenta il giustificativo dell’avvenuto pagamento dell’importo fatturato. Ad esempio: copia della ricevuta del bonifico bancario riportante il CRO(codice riferimento operazione) o CRI(codice riferimento interno).

15)Il produttore del sistema di accumulo ha deciso di mettere fuori produzione la batteria per cui mi è stato assegnato il contributo. È possibile variare il prodotto in sede di rendicontazione? Il contributo è assegnato sulla base delle caratteristiche tecniche del sistema di accumulo riportate nella scheda tecnica allegata alla domanda: in casi del tutto eccezionali di impossibilità di confermare l’intervento con il prodotto previsto in fase di domanda, solo per oggettive motivazioni, adeguatamente documentate, legate alla messa fuori produzione del prodotto oppure a modifiche normative che ne impediscono l’installazione secondo la configurazione presentata, è ammessa la sostituzione del sistema di accumulo esclusivamente con un prodotto dalle prestazioni analoghe (ovvero stesso numero di cicli e DOD) o superiori.  Se si verificasse una delle casistiche suddette il soggetto beneficiario deve comunicare via mail alla casella [email protected] l’intenzione di sostituire il sistema di accumulo su cui è stato calcolato il contributo, allegando la nuova scheda tecnica e i nuovi costi. Gli Uffici procederanno con una nuova istruttoria di valutazione che potrà confermare o rideterminare al ribasso l’importo del contributo assegnato (paragrafo C.7 del Bando).

16)Come deve essere la fattura per rendicontare correttamente le spese? La fattura deve essere obbligatoriamente intestata o cointestata al soggetto beneficiario del contributo, essere dettagliata per voci di costo e, se possibile, riportare il numero di riferimento della pratica (ID) nel bando. È quindi necessario che le spese siano suddivise nelle diverse voci, ovvero costo del sistema di accumulo, costo dell’installazione e IVA. Le fatture riportanti le diverse voci di costo possono essere rappresentate da più documenti: è possibile infatti che l’acquisto sia fatto da un fornitore e l’installazione sia eseguita da un altro soggetto (due fatture distinte) oppure l’acquisto e l’installazione siano riferiti ad un solo fornitore (fattura unica). È anche possibile che vi siano più fatture emesse in tempi diversi a seconda dello stato di avanzamento lavori (domanda n. 16); in ogni caso le fatture devono essere inserite in Bandi onlinecon un unico file in formato pdf.

17)Sono possibili fatturazioni e pagamenti differiti (acconto, saldo) al posto di un’unica fattura e un unico pagamento? Sì. È possibile l’emissione di fatture in tempi diversi secondo l’avanzamento dei lavori e quindi relative, ad esempio, alla firma del contratto, ad acconti, inizio lavori, saldo fine lavori. Le fatture devono riportare in ogni caso la suddivisione della spesa nelle singole voci di costo (acquisto e installazione) esattamente come per la fattura unica. Il pagamento dell’intervento può essere fatto in un’unica soluzione o in più rate; anche per le quietanze di pagamento l’inserimento in Bandi onlinedeve avvenire con un unico file in formato pdf come per le fatture.

18)Ho installato un nuovo impianto fotovoltaico con sistema di accumulo integrato ma il regolamento di esercizio potrebbe venire rilasciato oltre la scadenza del bando (sei mesi dalla data di assegnazione del contributo). Come posso completare la rendicontazione? Il regolamento di esercizio è un allegato obbligatorio. In mancanza di esso, e solo in caso di nuovo impianto fotovoltaico installato insieme all’accumulo, si può allegare la domanda di connessione alla rete insieme agli altri allegati della rendicontazione: in tal caso la pratica verrà posta in stato di “integrazione” e i termini istruttori della pratica saranno sospesi fino all’invio del documento obbligatorio. Si evidenzia che il regolamento è indispensabile ai fini dell’erogazione del contributo, perché permette di verificare l’ubicazione dell’impianto fotovoltaico e chi ne è il soggetto responsabile.

19)Ho installato il sistema di accumulo sull’impianto fotovoltaico già esistente. Il regolamento di esercizio del fotovoltaico, ai fini della rendicontazione, deve essere aggiornato con l’accumulo? No. Il regolamento di esercizio da inserire in rendicontazione non deve necessariamente essere la versione aggiornata con il sistema di accumulo. Per gli impianti fotovoltaici esistenti, a cui vengono connessi i sistemi di accumulo incentivati dal bando regionale, il regolamento di esercizio può essere anche nella versione precedente all’inserimento dell’accumulo. 

20)Il mio sistema di accumulo è ad isola, quindi non necessita del regolamento di esercizio, dove indico nella sezione di rendicontazione, questa informazione? Se l’impianto a isola non è già stato segnalato in fase di domanda, al momento di allegare il regolamento di esercizio comparirà una nota esplicativa che inviterà a segnalare che l’impianto è ad isola.

21)Dopo quanto tempo dall’assegnazione il contributo viene liquidato? Il contributo viene erogato solo dopo la rendicontazione su Bandi onlinedelle spese sostenute, da effettuarsi entro sei mesi dalla data del provvedimento di assegnazione. Nell’istruttoria si esamina la documentazione presentata online e l’esame si conclude entro 60 giorni con un provvedimento di erogazione o diniego, comunicato al richiedente. 

22)Ho un nuovo conto corrente bancario: come faccio a comunicarlo? È sufficiente una comunicazionevia mail alla casella dedicata: [email protected]. Ogni variazione (indirizzo, numero di telefono, codice IBAN, etc.) o richiesta di chiarimenti va comunicata alla casella di posta elettronica dedicata al bando Accumulo.

Adesso che hai letto tutto, clicca qui per vedere i risultati ottenuti nel 2017 con il precedente bando della Regione Lombardia (100% di risultato ottenuto con il massimo della cifra disponibile)

Se sei curioso inoltre di vedere i risultati che si possono ottenere con un sistema d’accumulo (le tabelle si riferiscono tutte ad impianti fotovoltaici che hanno abbinato un accumulo Tesla Powerwall2) puoi cliccare sui seguenti link e vedere mese per mese quali risultati di autosufficienza energetica si possono ottenere grazie ad un “polmone energetico” così ampio maggiogiugnoluglio  agosto, settembre  , ottobre , novembre, e dicembre (2018),  gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno (2019)

Se vuoi sapere, vedere e sentire dalla voce dei miei clienti come si sono trovati con la mia consulenza e quali risultati hanno ottenuto grazie all’impianto realizzato puoi cliccare qui e vedere le video interviste.

Per ogni altra informazione, per un preventivo specifico e per avere la documentazione per partecipare al bando questi sono i miei contatti.