Anche i siti meteo adesso mettono in evidenza le previsioni di produzione fotovoltaica giornaliera. Cresce ogni giorno l’interesse per il fotovoltaico e per i sistemi di risparmio energetico. E casa tua? Hai fatto qualcosa per non farla restare inesorabilmente dispendiosa, fredda d’inverno e calda d’estate?
L’ho notato per caso. Eppure è un bel servizio che dimostra come vi sia sempre maggiore attenzione alla tecnologia fotovoltaica ed alla produzione energetica da fonti rinnovabili. Più consapevolezza c’è di quanto consumiamo e sprechiamo e maggiore saranno le informazioni disponibili e veicolabili.
Oggi ognuno può dotarsi di un proprio impianto fotovoltaico che gli permetta di prodursi in maniera autonoma l’energia che gli serve per il fabbisogno casalingo. E non intendo solo per illuminare casa. E’ oggi possibile infatti anche riscaldare la propria abitazione grazie all’energia prodotta dal sole. E’ possibile raffrescarla. E’ possibile produrre acqua calda per uso sanitario. Ed è possibile addirittura ricaricare la propria auto elettrica!
La prossima volta che guarderai il meteo (anche in queste giornate invernali non soleggiate), facci caso. E pensa che quei kWh potrebbero essere quelli gratuiti che produce per te il tuo impianto.
Potresti produrre energia pulita. Potresti evitare di immettere in atmosfera tonnellate di CO2, potresti spendere meno di bollette, potresti ripagarti l’impianto con le tasse che già stai pagando. Ci sono troppi condizionali in questa frase. Te ne sei accorto?
Cosa stai aspettando ancora? Ti ricordo che la detrazione fiscale sul fotovoltaico (50%) scade il 31/12/18 e che quella sul sistema ibrido (del 65% prorogata in extremis a fine 2017) scade il 31/12/18.
E’ il momento giusto per sfruttare gratuitamente ed ecologicamente ogni raggio di sole che colpisce casa tua!
Questi sono i miei riferimenti per un preventivo o per informazioni sul risparmio energetico della tua abitazione/azienda.
Sei ancora convinto che l’impianto fotovoltaico d’inverno non funzioni? Oggi ho deciso di mostrarti punto per punto le varie obiezioni che genericamente, quotidianamente sento nel mio lavoro. E poi ho deciso di mostrarti i risultati reali che puoi ottenere con un impianto fotovoltaico correttamente dimensionato e scelto.
Il risultato ottenuto oggi domenica 25 febbraio 2018 da un impianto fotovoltaico da 4,5 kWp con un accumulo Tesla Powerwall 2 da 13,2 kWh
Tutti detrattori del fotovoltaico ti hanno sempre detto che:
1)l’impianto fotovoltaico ti permette di avere energia solo di giorno
2)la tecnologia fotovoltaica ha la sua massima produzione da marzo ad ottobre
3)l’impianto fotovoltaico produce molto di più di quello che ti serve durante il giorno
4)che l’impianto fotovoltaico costa un “botto di soldi” (e sai quante bollette ci paghi?)
Bene, tutti argomenti che presi singolarmente e spiegati solo con le chiacchiere da bar possono avere un fondo di verità. Ma quali sono i luoghi comuni e le obiezioni che riportano le persone ? (anche di fronte a dei dati concreti e tangibili?) Le tesi e le frasi sono varie ma si possono così sintetizzare “mi hanno detto che” oppure “ho letto su internet che …” oppure ancora “un mio conoscente che lo ha mia ha detto che se tornasse indietro non lo rifarebbe” o l’evergreen “ma adesso non ci sono più gli incentivi, lo dovevo fare anni fa, ormai adesso …”
Le possibilità sono tre. O ci sono molti folli in giro (quelli che hanno capito la portata di questa tecnologia e del risparmio energetico ed economico che la stessa comporta) oppure chi propone l’impianto fotovoltaico è proprio un grande ammaliatore. Io opterei per la terza possibilità che è la seguente.
La differenza tra qualcosa che funziona e qualcosa che non funziona sta tutta nella competenza di chi ti consiglia, nel materiale che scegli e nell’azienda alla quale ti affidi. Personalmente prediligo che a parlare per me siano gli impianti realizzati, le referenze che settimanalmente arrivano e i grazie sinceri delle Famiglie che quotidianamente incontro.
Ma poiché la fiducia è una bella cosa ma è pur sempre un’arma a doppio taglio anche oggi (come sempre) vi porto un po’ di dati a supporto di quello che dico. Oggi mi stavo scrivendo con Andrei, un potenziale cliente di Ravenna al quale sto facendo una consulenza. Andrei ha l’esigenza di installare un impianto fotovoltaico con accumulo. E’ un investimento che desidera fare per la casa che ha appena comperato. Desidera con l’impianto integrare il riscaldamento a gas con le pompe di calore dei condizionatori. Parlando con lui ho pensato bene di vedere nel concreto, anche in questi giorni di tempo incerto quanta potenza poteva dare un impianto fotovoltaico di grandezza similare a quella che abbiamo ipotizzato di installare sulla casa di Andrei.
Sei ancora convinto che l’inverno l’abbinata fotovoltaico più accumulo non funzioni? Questo è il risultato di autosufficienza energetica ottenuto con un impianto fotovoltaico da 4,5 kwp (del 2012) abbinato ad una Tesla Powerwall2. Il tutto installato in provincia di Padova.
E, come sempre dico a chi si affida alla mia consulenza: Le parole sono una cosa. Possono essere anche reali. Ma i dati, quelli derivanti da un monitoraggio ufficiale sono talmente concreti e dettagliati che non possono lasciare adito a dubbi.
Quindi, in una giornata come oggi 25 febbraio 2018, con il poco solo presente in quel di Padova, cosa può produrre e cosa può alimentare un impianto fotovoltaico? Il dato lo vedete nello screenshoot qui a fianco.
98% di autonomia ottenuta! Di cui solo il 33% dato dall’impianto fotovoltaico e ben il 65% dato dalla batteria d’accumulo.
Ed allora qualcuno potrebbe pure dire: “beh, ma oggi non era proprio una giornata pessima. Invernale sì, non di pieno sole, ma non pessima. ” E giusto per bloccare sul nascere anche i più scettici ho deciso di verificare anche l’andamento dello stesso impianto dal primo gennaio ad oggi. Bene, 80% di autoproduzione. Con il 37% dall’impianto fotovoltaico e con il 43% dato dal sistema di accumulo (in questo caso il Powerwall 2 di Tesla).
Quindi, cosa si deduce da questi dati? Che l’impianto fotovoltaico è vero, d’inverno produce meno che d’estate. E non credo tu credessi il contrario. Che il sistema di accumulo pur essendo da 13,2 kWh si ricarica anche l’inverno ed anzi, proprio per la sua grande capacità permette di essere un polmone ampio e conferma di funzionare bene anche di giorno quando la sola produzione dell’impianto fotovoltaico non sarebbe sufficiente.
Ora, se mi chiedi di essere energeticamente totalmente auto sufficiente per tutto l’inverno e con un impianto da 4 kWh, quello che ti dico è assolutamente no. Ma credo che l’80% di autonomia energetica nei mesi di gennaio e febbraio significhino che di kWh in un anno ne comprerai proprio pochi e soprattutto che l’impianto sta facendo il suo dovere e sta trasformando tutti ma proprio tutti i raggi che riceve in energia pulita!
Con buona pace dei vari gestori e con buona pace della tua coscienza che sa perfettamente che consumando la tua energia pulita non solo risparmi dei soldi ma contribuisci ad una riduzione drastica, doverosa e vitale di CO2 in atmosfera. E scusami se è poco.
TESLA POWERWALL 2 – INSTALLAZIONE SU IMPIANTI TRIFASE
Finalmente ci siamo. Finalmente possiamo utilizzare l’accumulo powerwall 2 di Tesla anche su impianti trifase. Sì, perché all’uscita del prodotto (novembre 2017) era stata data la possibilità di preordinare l’accumulo più potente del mercato anche per installazione su impianti trifase. Purtroppo però la cosa poi non era andata in porto. Infatti nonostante gli ottimi auspici non si era riusciti a trovare l’accordo di collaborazione con Fronius per quanto concerne l’utilizzo dell’interfaccia del Symo Hybrid sul powerwall 2 per l’installazione su trifase.
Oggi il problema è stato risolto direttamente da Tesla. (schema visibile nell’immagine a fianco). Nella scheda si vedono i vari collegamenti, ma credo che a a pochi interessi sapere quale sia tecnicamente la soluzione trovata e quali siano le componenti in più da aggiungere. L’importante, per chi fino ad oggi ha atteso questa notizia, è sapere che si può finalmente fare (senza perdere la garanzia a differenza di chi lo ha fatto prima perdendo così la garanzia ufficiale in caso di rotture !!!). Il costo suppletivo per questo tipo di lavoro rispetto all’installazione dell’accumulo in monofase è di 700/800 Euro (componenti e lavoro aggiuntivo).
Quindi se hai un impianto in trifase, se desideri installare un accumulo fotovoltaico sul tuo impianto esistente o se vuoi allacciare alla tua linea trifase un impianto fotovoltaico con un sistema di accumulo da 13,2 kWp, questa è la situazione ideale!
Tra l’altro per le piccole imprese che desiderano installare un impianto fotovoltaico fino ai 20 kWp e che desiderano anche avere uno o più Powerwall2 di Tesla tra pochi giorni ci saranno importanti novità con un progetto studiato appositamente per queste esigenze. (STAY TUNED – iscriviti alla newsletter gratuita nel form a destra della pagina)
Questa soluzione va a rispondere principalmente alle esigenze di due tipologie di clienti:
1)clienti con impianti fotovoltaici importanti (sopra i 6 kWp in trifase) che hanno approfittato degli incentivi dei primi conti energia e che producono molta corrente ma riescono a consumarne poca. Questi utenti hanno un grosso contributo per quanto concerne la produzione ma hanno un incentivo molto basso per lo scambio sul posto. Intercettare un po’ di questa corrente per poterla auto consumare di notte invece che doverla comperare dal gestore, significa risparmiare molto ed anche aumentare la percentuale di autoconsumo.
2)piccole e medie imprese che hanno bisogno dell’energia trifase e che lavorano prevalentemente di giorno. Per loro l’impianto fotovoltaico permette di abbattere i consumi ed i costi di produzione. Un accumulo come il powerwall2 può aiutare a ridimensionare drasticamente anche i consumi notturni dovuti ai sistemi di sicurezza o all’illuminazione notturna (solo per citare due esempi).
Dopo i rallentamenti di fine 2017 ho il piacere di annunciare a tutti gli utenti che mi hanno chiesto di poter acquistare il powerwall 2, che lo stesso è disponibile in pronta consegna. Stiamo infatti finendo le installazioni di coloro che hanno già acquistato il sistema di accumulo Tesla durante il 2017. Quindi, se stai cercando un powerwall 2, se hai bisogno di un preventivo e/o delle informazioni in merito, ti invito a scrivermi o a chiamarmi ai seguenti contatti.
Siamo in grado di installare in tempi celeri in tutta Italia.
Con l’occasione ti allego alcuni link ad alcuni articoli specifici che ho scritto nei mesi scorsi in modo che tu possa approfondire la conoscenza di questo sistema d’accumulo da 13,2 kWh
PS: E’ notizia di questa settimana che dal 1 marzo 2018 i ci sarà un ritocco (in aumento) al prezzo del powerwall 2. (verificabile sul sito ufficiale Tesla) Ma questo non vale per RISPARMIOBOLLETTE.IT che grazie alla convenzione realizzata ha bloccato il prezzo per i prossimi mesi approvvigionandosi per tempo.
Oggi andiamo ad analizzare nel concreto tutti i pro e contro dei sistemi di accumulo per fotovoltaico. In particolare ti darò alcune chiare indicazioni sui miti e sui falsi miti che aleggiano su questo mondo tanto vasto e quindi anche tanto eterogeneo. Resta inteso, come riprenderò più volte nel corso dei 10 punti elencati sotto, che ogni casa, ogni famiglia ed ogni azienda hanno una situazione energetica ed economica a sè. Pertanto è sempre necessaria una consulenza specifica prima di capire meglio quale sia la soluzione migliore. Quando si parla di sistemi di accumulo per fotovoltaico infatti è indispensabile scegliere il prodotto che permette di raggiungere il massimo risultato in termini di autoconsumo. Ovviamente poi, al fine di valutare correttamente il rientro economico dell’investimento si deve tenere conto della durata (che è diverso dalla sola garanzia) e del costo di ammortamento dell’investimento. Dopo aver analizzato questi dati ci si può rendere conto dell’economicità nonché della fattibilità di un progetto di aggiunta di una batteria ad un impianto esistente o di realizzazione congiunta di un fotovoltaico con accumulo.
1) Conviene a tutti installare un impianto fotovoltaico con accumulo?
No, ci sono alcune situazioni nelle quali un sistema di accumulo allunga i tempi di ammortamento dell’impianto. Il calcolo specifico va fatto tenendo conto dei consumi e delle abitudini famigliari. Identico discorso anche per chi ha già un impianto fotovoltaico e desidera mettere un sistema d’accumulo. Non sempre è conveniente. Per chi ha un impianto fotovoltaico il calcolo è piuttosto semplice, basta “leggere” i due contatori e vedere la differenza tra produzione ed immissione. La differenza è l’autoconsumo. In base a quello si vede quanta energia si immette in rete e pertanto si può sapere quanto si potrebbe risparmiare tenendosela accumulata. In questo articolo trovi delle simulazioni per capire (in questo caso con il Tesla Powerwall 2)quanto risparmio sia possibile ottenere
2) Quanto posso risparmiare con un accumulo fotovoltaico?
Dipende. Con un corretto dimensionamento si può raggiungere anche l’85% di autoconsumo. Collegando un accumulo ai pannelli fotovoltaici puoi immagazzinare tutta l’elettricità prodotta durante le ore di irraggiamento, che non viene immediatamente utilizzata dalla rete domestica, evitando così che vada immessa in rete. Questo ti permette di sfruttare al massimo il rendimento dei pannelli e di avere sempre a disposizione una scorta di energia, da usare quando l’impianto è fermo, ad esempio la sera o la notte o di giorno in caso di maltempo. Diciamo che la batteria funge da polmone. Il polmone è tanto più ampio quanta più energia riesco a mettere da parte. Ovviamente va calcolato correttamente il dimensionamento della batteria per avere sempre il corretto rapporto costo/beneficio. In questo articolo trovi un esempio (quello di Eugenio) e di quello che riesce ad ottenere con il suo impianto
3) Quale marca di accumulo scegliere?
Ci sono diverse tipologie di accumulo al litio per fotovoltaico (le altre tecnologie non le considero nemmeno). L’ideale è trovare un consulente “libero” che ti possa consigliare l’accumulo giusto per il tuo impianto e che non sia “legato mani e piedi” con uno o un altro fornitore. Personalmente tratto tutti i tipi di accumulo a litio ed in ogni circostanza mi sforzo di analizzare sempre da zero la situazione del cliente che mi chiede consulenza. Personalmente amo poter scegliere e pertanto non prenderei mai un accumulo da chi me ne può proporre solo uno (a meno che non abbia già deciso a priori di installare proprio quella marca). In questo articolo trovi un minimo confronto tra quelli che sono gli accumuli più conosciuti.
4) Le batterie degli accumuli per sistemi fotovoltaici sono pericolose?
Le batterie al litio sono realizzate con ioni di litio, un materiale assolutamente sicuro. E’ importante come sempre affidarsi a professionisti che sanno come e dove installare l’accumulo, che sanno intervenire in caso di necessità di assistenza e che possibilmente abbiano adeguata esperienza e che non siano cioè alle prime armi. A nessuno piace fare da cavia no? 😉
5) Quando ho finito di ammortare il costo dell’accumulo è ora di cambiare la batteria?
Assolutamente no. Se il consulente che ti ha seguito ti ha fatto un piano di ammortamento serio e dettagliato e se lo ha anche accompagnato da adeguate garanzie scritte. E’ evidente che maggiore è la spesa elettrica da “aggredire” più veloce saranno i tempi di rientro. Se parliamo di batterie per fotovoltaico possiamo dire che i prodotti attualmente sul mercato possono avere anche una garanzia di dieci anni. Questo non significa che dopo dieci anni le batterie sono da buttare. Una lavatrice ha 2 anni di garanzia ma ogni due anni la cambi? Credo di no. Le batterie delle marche più blasonate garantiscono dopo 10 anni almeno il 70/80% della potenza residua. Se poi mi chiedi dopo 15 anni o dopo 20 anni cosa succede, ti posso solo dire che non ho la sfera di cristallo.
6) Quanto spazio serve per l’installazione delle batterie?
7) Posso un domani aumentare la taglia (capacità) della batteria?
Conviene studiare bene il modello e la capacità della batteria che si sceglie. Questo perché come per l’impianto fotovoltaico è bene non trovarsi in carenza di energia ed al contempo è bene non spendere inutilmente risorse economiche che si potrebbero utilizzare in altri interventi di risparmio energetico. Devi inoltre tenere presente che i consumi che hai oggi potrebbero non essere gli stessi, fra un anno o più. L’acquisto di un nuovo elettrodomestico, il passaggio a un piano cottura a induzione o l’installazione di una pompa di calore per l’acqua calda o per il raffrescamento e riscaldamento della casa, potrebbero far aumentare la quantità di energia elettrica necessaria. Al contempo però non potendo prevedere quanto la tecnologia migliorerà nel tempo e quali saranno i costi futuri delle batterie, non ha senso sovradiamensionare eccessivamente l’impianto pensando che tra qualche anno potrà essere utile. Tra qualche anno eventualmente potremo aggiungere altre batterie eventualmente.
8) Quale manutenzione è necessaria per le batterie?
La maggior parte delle batterie sono collegate ad un sistema di monitoraggio. E’ pertanto possibile controllare da remoto il corretto funzionamento delle stesse, degli eventuali alert nonché le prestazioni che le batterie hanno nel tempo (che siano cioè conformi alle garanzie). I sistemi di accumulo sono dei “sistemi chiusi” e pertanto non hanno bisogno di nessun tipo di “manutenzione meccanica”.
9) Le batterie per pannelli fotovoltaici costano molto?
SI/NO.Dipende da cosa intendi per molto. Il costo dei sistemi di accumulo (parliamo ovviamente di litio) dipende da doversi fattori. In primis la capacità dell’accumulo. Diciamo che su un impianto da 3 kwp un accumulo adeguato fa raddoppiare il costo dell’impianto. Lo stesso sistema però può anche far raddoppiare il risparmio. E per la medesima logica economica del risparmio e della detrazione fiscale (rinnovata per tutto il 2018 dalla legge di bilancio) l’accumulo può avere gli stessi tempi di rientro dell’impianto fotovoltaico. Dico può perché tutto dipende dai consumi. Dipende da quando consumi l’energia. Dipende da quanta ne consumi. Ed ogni caso è un caso a sé che ha bisogno di una consulenza specifica.
10) I Sistemi di accumulo possono essere installati ovunque?
NO, ci sono dei sistemi di accumulo che necessitano di essere installati all’interno (soffrono il freddo soprattutto) ed altri invece che possono essere installati sia all’interno che all’esterno e che soffrono di meno gli sbalzi di temperatura. E’ buona cosa prima di scegliere che tipo di sistema di accumulo, fare una valutazione su quale sia la migliore soluzione disponibile in base alle proprie esigenze.
Installazione su tetto piano di un impianto fotovoltaico commerciale
Spesso mi trovo a vedere delle bollette esorbitanti di clienti che hanno aziende piccole e medie che producono di giorno (quando l’impianto fotovoltaico – se ci fosse – farebbe al massimo il suo dovere), che non si rendono conto di buttare soldi (e quindi marginalità) in energia elettrica.
Ma a cosa serve quest’energia alle aziende? Serve per far funzionare i macchinari, per illuminare, per riscaldare e raffrescare. Serve cioè alla produzione ed al contempo serve perché il posto di lavoro sia vivibile e possibilmente confortevole.
Sono ormai diverse le aziende che si sono affidate alla mia consulenza, prima con dei progetti pilota ed ora con dei progetti di risparmio energetico a 360 gradi che prevedono anche delle garanzie sul risparmio. Sempre più imprenditori si rendono conto che il piano di ammortamento è veramente molto interessante e che spesso il rientro dell’investimento è rapidissimo (parliamo addirittura di 3-4-5 anni !!!)
Ma vediamo nel dettaglio. La Legge di Bilancio 2018, entrata in vigore il primo gennaio 2018, contiene importanti novità per le imprese. È stato infatti confermato il super ammortamento per gli investimenti in beni strumentali tradizionali effettuati entro il 31 dicembre 2018, o entro il 30 giugno 2019. In questo caso, è necessario che entro la fine dell’anno in corso l’ordine risulti accettato e sia avvenuto il pagamento di acconti per almeno il 20%. L’unica modifica rispetto al 2017 è l’aliquota che passa dal 140 al 130%. Nel 2017, questa misura ha fornito un’importante spinta alla realizzazione di impianti fotovoltaici di taglia commerciale ed industriale, che da gennaio a novembre dello scorso anno hanno coperto il 30% delle nuove installazioni. Ma c’è ancora molto da fare e c’è ancora molto da risparmiare !!!
Discorso diverso per le aziende 4.0 per le quali è stata confermata al 250% l’aliquota dell’iper ammortamento, che sostiene l’acquisto di macchinari e apparati funzionali alla digitalizzazione dei processi produttivi. Di questo ne parleremo in un apposito approfondimento.
Provo adesso ad elencarti quali siano i vantaggi per la tua azienda:
Riduci le spese – Guarda le tue bollette. Guarda i consumi della tua azienda. Guarda quanti soldi stai regalando all’Enel ed allo stato italiano. Sì perché è vero che l’energia è necessaria, ti serve, paghi un servizio. Ma perché devi pagarlo 3 volte tanto quello che sarebbe il suo costo? Quanto spendi un un anno di corrente? Somma le bollette, forza. 5.000 – 10.000 – 50.000 – 200.000? Quanti ? Lo sai che almeno la metà potresti risparmiarli? E lo sai che potresti farlo a costo zero? Obiezione solita: “ma quanti soldi volete per l’impianto, ma quanto ci vuole per ammortizzarlo?” E se ti dicessi invece che con i soldi che stai spendendo adesso, senza spendere un euro in più potresti realizzare un impianto che si ripaga sa solo in pochissimo tempo? Ma dimmi, hai il problema che non ti vuoi indebitare? Hai paura di intaccare il tuo rating finanziario aziendale? E se così non fosse? Se io potessi offrirti un’operazione che non immobilizza, che non aumenta l’esposizione e indebitamento? Troppo bello per essere vero? Vuoi sapere come? Seguimi e lo capirai meglio. Se hai fretta di capirlo scrivimi una mail (ecco i miei contatti) e vediamo cosa sia possibile fare.
Sei energeticamente (più) indipendente. Ho clienti (dei quali ti posso mostrare i dati ovviamente), che con questo sistema hanno abbattuto il costo di approvvigionamento energetico del 65% !!! E senza svenarsi, indebitarsi … o andare dai “cravattari” ;). Ma perché ho scritto “più indipendente” e non semplicemente “indipendente”? Perché oggi, su determinati consumi (bisogna fare due conti sulla convenienza) potrebbe essere interessante installare un sistema di accumulo che permetta di consumare anche di notte l’energia eventualmente non utilizzata di giorno. Ribadisco che questa soluzione è da valutare attentamente e con cautela, perché spesso l’impianto pur essendo “importante” non riesce a coprire i consumi “stratosferici” delle aziende (e perciò rimane poco da accumulare).
Aumenti la competitività (e/o il margine). Se spendi meno puoi essere più competitivo sul mercato. Se lo sei già allora puoi aumentare il margine. Se per caso (allora ti voglio conoscere subito) non hai di questi problemi, significa che puoi guadagnare ulteriormente terreno sugli altri. Lo sai che un imprenditore che si ferma è perduto… no ?
Migliori l’immagine aziendale. Sì perché ci sono aziende, clienti, nazioni che sono molto attente a tutte le certificazioni delle aziende dalle quali comperano materiali, servizi, utility. La vuoi dare una bella immagine green alla tua azienda? Vuoi essere riconosciuto come “l’imprenditore virtuoso”? E lo vuoi fare gratis? Ma cosa aspetti?
Ti “scarichi” il costo dell’impianto dalle tasse. In vita mia ho conosciuto solo una persona che fosse fiera e contenta di pagare le tasse. Mi sono sempre chiesto se fosse solo una questione di credo politico o se, avesse trovato il modo per pagarne proprio poche (e pertanto quelle che pagava gli stavano bene). Quindi, siccome lo so che ti vengono i sudorini quando ti chiama il tuo commercialista (e secondo me qualche commercialista sadico un po’ ce ne gode 😉 ), chiedigli se ho ragione e se è vero quello che ti dico. Se non lo sa, o chiedigli di informarsi in merito (visto che lo paghi) oppure digli di leggere qui o di mettersi in contatto con me. Perché il commercialista deve essere una via di mezzo tra uno psicologo, un prete, un amico. A pensarci bene, talvolta gli chiediamo di essere pure mago. Signori e Signori questa non è una magia, ma funziona !!! GARANTITO ! SCRITTO !!
Veniamo ai dettagli (con i dati della normativa puoi interpellare il tuo commercialista!!!) ed ad un esempio pratico di calcolo, in modo che tu possa capire la reale portata di questa opportunità per la tua azienda.
Il Super Ammortamento è un incentivo fiscale introdotto dal Governo con la Legge di Bilancio 2016 e riconfermato nell’ultima Finanziaria con una percentuale lievemente inferiore, pari al 130% (mentre per l’anno precedente era al 140% ) che ha l’obiettivo di spingere le aziende a investire in beni materiali strumentali.
La Circolare 4/E/2017 redatta congiuntamente da Agenzia delle Entrate e MiSE stabilisce che i contribuenti possono fruire del super ammortamento sulle componenti impiantistiche, tra cui rientrano anche i pannelli fotovoltaici, le centrali fotovoltaiche e quelle eoliche, purché i beni materiali strumentali abbiano coefficienti di ammortamento superiori al 6,5%. (vedasi bene mobile – per un approfondimento puoi leggere qui quest’articolo dell’anno scorso sempre sul super ammortamento).
Il super ammortamento permette una maggiorazione del 30% sul costo di acquisto del bene che ti permette di aumentare l’importo deducibile.
In questo modo risparmi quasi la metà di quello che hai investito, senza averlo realmente speso. L’incremento fiscale della quota di ammortamento rispetto all’effettivo valore del bene acquistato permette di pagare le imposte su una base imponibile inferiore, grazie alle deduzioni maggiorate.A tutti gli effetti l’ammontare del tuo investimento è lo stesso, ma fiscalmente risulta che hai speso di più.
Come puoi calcolare quale sia il vantaggio economico per la tua azienda? Facciamo un esempio (l’importo di 30.000 euro è solo un esempio perché l’impianto va valutato nello specifico per ogni azienda in base ai consumi, allo spazio ed ad altre specifiche tecniche)
Costo investimento per installazione impianto fotovoltaico: 30.000 € + IVA (si intende impianto completo di struttura e costi installativi)
Maggiorazione del 30%: 9.000 €
Costo maggiorato sul quale calcolare l’ammortamento: 39.000 €
Coefficiente di ammortamento: 9%
Da questi dati risulta che l’ammortamento deducibile per il 2018 sarà 39.000 x 9% =3510 €.
Se consideriamo che i tempi di ammortamento sono di circa 11 anni, la deducibilità complessiva per il calcolo delle imposte è di 3510 x 11 = 38610 €, ben 8610 € in più rispetto all’ammontare effettivo del tuo investimento.
A poter beneficiare dell’incentivo fiscale del super ammortamento sono i soggetti titolari di reddito d’impresa e i professionisti con reddito da lavoro autonomo, anche svolto in forma associativa, purché residenti e con un’organizzazione stabile in Italia.
Oltre ad avere un enorme potenziale di autoconsumo, aziende e imprese commerciali possono sfruttare il fotovoltaico per una strategia di efficientamento energetico complessivo. Elettrificando molti dei consumi, sfruttando ad esempio il fotovoltaico per riscaldare o raffrescare, è possibile abbassare i costi di gestione e migliorare le performance aziendali.
Quando si sceglie un impianto fotovoltaico spesso si impiegano molte risorse nella scelta del pannello andando poi a tralasciare altre componenti molto importanti dell’impianto come i sistemi di ancoraggio dei pannelli al tetto o come l’inverter.
Oggi ti parlo brevemente proprio dell’inverter e dell’importanza che lo stesso ha nell’economia di un impianto fotovoltaico.
Sì perché l’energia prodotta in corrente continua dai pannelli va poi convertita in corrente alternata per l’utilizzo domestico. Per farla breve l’inverter non è che un trasformatore di corrente. E pertanto è sottoposto ad un carico di lavoro notevole soprattutto per otto mesi all’anno, nei quali può lavorare ininterrottamente anche 12 ore al giorno.
In base alla “taglia” (cioè alla potenza)dell’impianto viene installato un inverter appositamente “dimensionato” che permetta di ottenere i massimi benefici in termini di efficienza e pertanto di trasformazione di corrente utile.
Bene, ora devi sapere che non tutti gli inverter hanno le stesse caratteristiche. Infatti ci sono
1)inverter più o meno performanti. La performance è data dalla percentuale di energia che viene persa nella trasformazione da continua ad alternata (e che se ne va in calore)
2)inverter con diverse garanzie (temporali). Si va da un minimo di 5 anni (standard) ad un massimo di 25 anni (con estensione della garanzia)
3)inverter che gestiscono più stringhe di pannelli (necessari nel caso ci siano orientamenti diversi e pertanto produzioni diverse nell’arco delle ore della giornata)
4)inverter che hanno un sistema di monitoraggio (che può essere semplice con una sostanziale ripetizione dei dati del monitor dell’inverter su una app o sul computer, fino a quelli più complessi che permettono anche di confrontare produzione dell’impianto con consumo della casa e quindi di ottimizzarne l’autoconsumo e pertanto il risparmio)
7)inverter di piccole e di medie dimensioni (ormai le dimensioni sono in genere piuttosto contenute)
8)inverter “ibridi” che sono in grado anche di gestire (dei particolari modelli di batteria). Questi inverter servono per impianti fotovoltaici nuovi nei quali si installa da subito un sistema di accumulo (solitamente inverter e batteria sono dello stesso produttore)
Ovviamente per scegliere un inverter è bene per prima cosa affidarsi al proprio consulente. E’ bene inoltre vedere quali optional sono compresi o meno e chiedere quali siano gli anni di garanzia del prodotto.