Tesla Powerwall2: Frequently asked questions

Tesla Powerwall2: Frequently Asked Questions (FAQ) – ovvero tutte le domande che mi fanno più frequentemente.

Sono passati 6 mesi dal lancio del Powerwall2 e l’attenzione dei fans di Tesla e di chi cerca un sistema di accumulo adatto al proprio impianto fotovoltaico è sempre elevata. Nel post di oggi ho deciso di raccogliere tutte le domande tecniche o meno che mi vengono fatte in fase di consulenza. Tutte le ulteriori domande che perverranno saranno aggiunte di volta in volta. Quindi, buona lettura ed approfondimento!

1)Quanti modelli di Powerwall2 saranno disponibili? Uno solo (ad oggi 28 marzo 2017), è previsto un unico modello denominato AC

2)Ma ci saranno capacità di batterie diverse a seconda delle esigenze dei clienti? No, la politica di Tesla è chiara. Un unico prodotto con molta capacità in più rispetto agli attuali competitor di mercato. La capienza è di 13,2 kWh.

3)Ed il powerwall1 ? Quelli che si stanno vendendo ora sono gli ultimi disponibili. Il powerwall1 è ufficialmente fuori produzione

4)Quali sono le differenze tra il powerwall1 ed il powerwall2? Non c’è una differenza specifica tra le batterie, sono due tecnologie sostanzialmente diverse ed una l’evoluzione dell’altra. Tesla parla di “performance fino ad ora inimmaginabili”. E sono 13,2 kWh scaricabili al 100% …

4)E se mi serve più potenza? Si possono mettere in serie fino a 9 powerwall2 per una capacità totale di 121,5 kWh

5)Con un impianto da 3 kw riesco a ricaricare la batteria? Dipende in che parte del mondo sei. Qui trovi delle indicazioni di massima con un caso studio su un impianto da 6 kWp. 

6)Ma che vantaggio ho a mettere la batteria? Non mi conviene usare lo scambio sul posto? Il vantaggio dipende direttamente da A)quanto produce il tuo impianto B)quanto autoconsumi C)quanto e quando comperi dalla rete. In base a questi parametri ci si può rendere conto se è un intervento economicamente ragionevole.

info7)E l’energia in eccesso quando la batteria è carica? Se c’è ancora produzione di energia e la batteria è carica, la corrente viene immessa in rete e si usufruisce dello scambio sul posto o dell’eccedenza. Una soluzione alternativa è collegare un boiler in pompa di calore per l’acqua calda sanitaria ed avere così oltre ad un accumulo elettrico anche un accumulo termico. 

8)Se ho una pompa di calore per il riscaldamento posso farla funzionare a batteria? Certo. A seconda del tipo di pdc e dell’assorbimento potrà asservire in tutto o in parte il fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria e/o del riscaldamento prodotto con pdc. 

9)Qual è la potenza massima erogata dalla batteria? La batteria eroga 7 kWh di picco (breve lasso di tempo) e poi si stabilizza a massimo 5 kWh.

10)Quanto velocemente si ricarica la batteria? Dipende da che impianto fotovoltaico ho a disposizione. Il collo di bottiglia resta comunque quello dei 5 kWh. Pertanto con un impianto che produce 5 kWh costanti ci impiegherò 2,7 ore. Con un impianto che produce 10 kWh costanti impiegherà sempre 2,7 ore.

11)Quanta autonomia mi da la batteria? Dipende da qual è il carico istantaneo collegato. Se il carico notturno è di 1 kWh, la batteria durerà 13 ore e mezza. Nel caso in cui si utilizzi un forno da 2,5 kWh, la batteria erogherà potenze per 5,4 ore (di torte ne potete fare un sacco) ;). Qui puoi vedere il rendimento di un powerwall 2 in pieno inverno (con un impianto da 4,5 kwp) il tutto installato in Veneto

12)Se salta la corrente? La batteria prevede di proteggere casa tua in caso di blackout mantenendo accese le luci, il wifi ed il frigorifero (cioè parzializza le utenze che continua ad alimentare anche in caso di blackout). Al momento però questa funzionalità non è attivabile in Europa (a differenza di altri paesi come Inghilterra ed Australia ad esempio).

13)E’ vero che ha un sistema intelligente che collegato alla rete permette di anticipare le condizioni meteo per ottimizzare la produzione, l’autoconsumo e l’immagazzinamento? Sì, è vero, Tesla lo pubblicizza ma al momento (28 marzo 2017) non mi è ancora stato possibile provare questa modalità.

14)E’ un prodotto sicuro? Assolutamente sì. Non ha ventole di comunicazione con l’esterno e l’involucro ha un sistema di sicurezza a 4 pistoncini che in caso di tentativo di apertura o manomissione spegne tutto.

fai11)Installando questo impianto è possibile ottenere la detrazione fiscale del 50% in 10 anni? Sì esattamente come per il fotovoltaico, sia che si installi assieme al fotovoltaico sia che sia aggiunga ad un impianto fotovoltaico esistente (qui trovi l’articolo con le specifiche e le normative)

12)Quanto posso scaricare la batteria? I 13,5 kWh sono scaricabili al 100% (perchè in realtà la batteria è di 14,5).

13)Serve un locale specifico per l’installazione del powerwall? No, a differenze delle batterie al piombo non ha vincoli per quanto concerne il locale tecnico

14)Posso installarlo all’esterno? Sì, è certificato per stare anche sotto la pioggia (ovviamente lo sconsiglio). All’esterno non lo metterei semplicemente per paura che me lo freghino 😉

15)C’è un pannello di controllo della batteria? Come vedo quanta energia ho a disposizione? Sì, sull’apposita applicazione per  il monitoraggio che permette di verificare A)produzione impianto fotovoltaico B)consumo energetico di casa C)potenza immessa nella batteria

16)Quanti cicli di carica e scarica è garantita la batteria? E quanto durerà? Tesla dichiara che la batteria si può caricare infinite volte tramite impianto fotovoltaico per 10 anni. Inoltre al decimo anno la capacità deve essere ancora del 70%. Sulla durata oltre i 10 anni non vi sono dati storici e pertanto non è dato saperlo. Qui trovate la garanzia completa.

17)Devo cambiare inverter? No, la batteria ha un suo inverter interno utilizzabile su tutti gli impianti esistenti

18)Quindi posso fare oggi l’impianto e domani installare l’accumulo Tesla? Sì, certo, solo che a livello economico sarebbe meglio fare tutto in un’unica soluzione perché si evita di fare due volte la progettazione, le richieste autorizzative e l’installazione. Si possono fare entrambe le soluzioni

19)Si chiama powerwall perchè si appende al muro? Sì, ma visto l’elevato peso può anche essere appoggiato a terra con gli appositi piedini e poi staffato al muro.

20)Quanto pesa? 120 Kg

21)E le dimensioni? 115 di altezza x 75,5 di larghezza e soli 15,5  di profondità (tutto in cm).

22)Ci sono batterie che hanno problemi e malfunzionamento sotto la temperatura di +5 °C. E il powerwall2? Il funzionamento è garantito tra i -20 ed i 50°C.

23)E’ vero che le celle sono raffreddate a liquido? Sì, non sono solo raffreddate, sono termoregolate perché se fa freddo vengono riscaldate e se fa caldo vengono raffreddate.

24)Quando se la ordino oggi quando sarà disponibile? Chi l’ha già ordinata avrà le prime consegne per maggio. E’ lecito pensare che chi la ordina oggi (3 aprile 2017) possa averla per giugno. Aggiornamento di luglio 2017: più o meno bisogna mettere in conto 2/3 mesi per avere il powerwall2. Aggiornamento di febbraio 2018. E’ disponibile in pronta consegna. Prezzo bloccato (prima dell’aumento già annunciato previsto per il 1 marzo 2018)

25)Casa mia non ha una connessione internet. Posso avere ugualmente il powerwall 2 con garanzia estesa dai 4 ai 10 anni? Sì se vi è segnale gsm laddove viene installata. La batteria infatti ha al suo interno una schedina sim (consumo gratuito – cioè senza costo per il cliente) che dialoga con il sistema di controllo Tesla al fine di avere un completo monitoraggio delle batterie e delle relative prestazioni

26)Alcuni venditori che mi hanno presentato altri modelli di accumuli di altre marche dicendomi che il powerwall 2 non è conforme alla normativa CEI 0-21. Come è possibile? Non è possibile appunto ed è una “balla”. Il venditore che ti ha dato questa informazione, se è un rivenditore Tesla (il che dubito), allora non è aggiornato (e mi preoccuperei…). Se invece il venditore che ti ha detto questa “balla” non è un rivenditore autorizzato Tesla, allora te lo ha detto solo perché lui quella batteria non la può vendere. Semplice. 😉 . Il powerwall2 è certificato CEI 0-21 ovviamente.

27)La novità di febbraio 2018 è che il powerwall 2 si può installare anche su impianti trifase. E’ Vero? Sì, è vero, è possibile installare il powerwall 2 anche su impianti trifase con una maggiorazione di costo di 700/800 euro (dovuta a componentistica extra ed ad extra costi di installazione).

28)Bene, la voglio, come posso averla? Ti basta scrivermi per una verifica circa la possibilità di installarla ed un preventivo. 

Hybrid system Rotex Daikin: quanto rende e quanto costa?

rotex daikin hpu hybrid

Hybrid system Rotex Daikin: quanto rende e quanto costa?

Se stai leggendo ti anticipo che hai trovato la soluzione anche per risolvere il problema del costo del riscaldamento (gas) in casa tua! Anche se non è in classe A, anche se non è in classe B, anche se non è in classe C, anche se non è in classe D, anche se non è in classe E … Insomma, lo hai capito, va bene anche per casa tua. Si chiama Hybrid System ed è un prodotto che nasce dalla partnership Rotex Daikin (ora solo Daikin).

In un precedente mio articolo ho scritto come la soluzione del futuro sia l’elettrico. Tutte le case nuove tendono ad escludere il gas e, grazie ai molteplici accorgimenti per l’isolamento termico dell’immobile, nonché attraverso lo studio preliminare di adeguati sistemi di riscaldamento (pavimento/soffitto/parete ad esempio), riescono ad ottenere ottimi risultati comfort/costo di gestione.

Ma poiché oltre l’80% delle persone che mi chiedono una consulenza non devono costruire una casa nuova ma devono migliorare energeticamente un immobile già esistente e spesso anche datato, ecco che allora alcune soluzioni (eliminare il gas ad esempio) non sono percorribili se non attraverso degli interventi strutturali davvero invasivi. Ma allora se hai una casa esistente che disperde calore e che costa un patrimonio d’inverno per riscaldarla e d’estate per raffreddarla non puoi fare nulla? Ho la soluzione per te. E non si tratta di magia. Ti parlo del sistema ibrido di Daikin. Attraverso una geniale abbinata (pompa di calore e caldaia a condensazione) permette di portare l’acqua del riscaldamento (bassa/media/alta temperatura) fino ad 80 gradi! Quindi anche i tuoi termosifoni in ghisa degli anni sessanta possono godere i benefici di questo portentoso prodotto. E’ infatti il prodotto ideale per

sostituire le vecchie caldaie (sia murali che a basamento) mantenendo gli attuali termosifoni (attenzione ovviamente funziona anche con riscaldamento a pavimento o media temperatura). E’ infatti il 35% più efficiente per il riscaldamento, rispetto ad una caldaia a condensazione ed anche il 20% più efficiente per quanto concerne la produzione di acqua calda sanitaria.

daikin hybid systemCos’è e come funziona. In funzione della temperatura esterna (rilevata attraverso sonde), dei costi dell’energia (elettrica e gas che vengono inseriti in fase di installazione nella centralina del sistema), e della richiesta di calore (tanto, medio, poco), HPU Hybrid attiva la pompa di calore, la caldaia o entrambe attraverso un funzionamento ibrido. Il tutto in modo automatico ovviamente, al fine di utilizzare sempre la fonte disponibile più conveniente per funzionare nella modalità più economica possibile. Questo funzionamento intelligente permette a questo sistema di essere il 35% più efficiente di una caldaia a condensazione nuova (e la tua caldaia … lo sai … è tutt’altro che nuova !!!) Inoltre, grazie all’innovativo scambiatore termico in alluminio anche per la produzione di acqua calda sanitaria permette di essere il 20% più efficiente rispetto ad una caldaia a condensazione normale. Un altro bel risparmio! (Guarda questo cliente cosa pensa dell’intervento che abbiamo realizzato su casa sua e delle bollette che riceve… )

Da tutto quello che ti ho detto avrai perfettamente capito che questo sistema permette un ulteriore risparmio se abbinato ad un impianto fotovoltaico, migliorando i risultati di autoconsumo. E’ pertanto l’ideale sia per chi ha già un impianto fotovoltaico e desidera consumare la propria energia senza doverla cedere in rete, sia per chi vuole installare un’abbinata fenomenale (fotovoltaico e hybrid system) ma anche per chi vive in un condominio con riscaldamento autonomo e magari non ha lo spazio sul tetto necessario all’installazione di un impianto fotovoltaico.

hybrid system rotex daikinNon hai più scuse. Puoi risparmiare e migliorare casa tua.

Dulcis in fundo, questo sistema gode dell’incentivo statale di detrazione fiscale del 65%.

Ah, a proposito, ma il 65% di cosa? Quanto costa questo prodotto? Come sempre le installazioni differiscono, in quanto si deve vedere la tipologia di canna fumaria esistente ed eventuali lavori specifici necessari (solo nel 10% dei casi fin ora incontrati), ma giusto per darti un’idea si va da circa 7000 euro chiavi in mano per il modello da 5 kw a salire fino a 8500 per il modello da 8 kw (per metrature oltre 200 mq). Nel prezzo sono comprese tutte le pratiche compresa quella per l’ottenimento della detrazione fiscale, l’installazione standard e l’iva (si detrae anche l’iva!).

Quindi puoi migliorare casa tua con un intervento poco invasivo e che lo stato ti rimborsa al 65%. Puoi aumentare di 1 o 2 classi (se installi anche il fotovoltaico) la classificazione energetica di casa tua. Puoi aumentare il valore commerciale del tuo immobile del 5%. Non ci credi? E’ tutto proprio così. E sul mio blog, in maniera trasparente trovi i costi, le garanzie, i grafici di rendimento e presto anche ulteriori testimonianze di clienti che già hanno installato questo tipo di impianto. Nel frattempo puoi leggere questo articolo dove ti dimostro conteggi alla mano che l’intervento che ti propongo so ripaga da solo e che tu stai continuando a bruciare soldi per scaldare casa tua. Fatti due conti seguendo l’esempio e se arrivi alla mia stessa conclusione…

Qui mi puoi chiedere una consulenza specifica se vuoi davvero migliorare casa tua! 

Vuoi sentire e vedere cosa ne pensano i miei clienti della consulenza realizzata e quanto spendono adesso grazie all’intervento di risparmio energetico? Guarda tutte le video interviste dei miei clienti su questa pagina! 

Materiali video:

1)video esplicativo installazione 

2)video interviste cliente che ha già installato questo prodotto

3)video interviste cliente che ha già installato questo prodotto

La pompa di calore per produrre acqua calda sanitaria

pompa di calore
L’etichetta energetica di una pompa di calore per acqua calda sanitaria

Nell’articolo di oggi ti spiegherò nel modo più semplice possibile cos’è una pompa di calore per acqua calda sanitaria ed a cosa serve. Cercherò poi di farti capire con alcuni esempi se può essere la soluzione ideale per te e la tua famiglia e se l’investimento “s’ha da fare o meno”.

Partiamo subito dalla prima informazione che tutti i clienti si affrettano a dirmi “io la pompa di calore già la ho” e solitamente mi indicano lo split del condizionatore. Ecco, quello è un condizionatore ad aria che funziona in pompa di calore e che produce aria calda. Qui ti parlo di un altro prodotto. Di pompe di calore quindi ne esistono di diversi tipi. Non starò qui a spiegarti tutti i tipi e le differenze nello specifico perché se sei un esperto ti stai già spulciando le schede tecniche di venti diversi modelli per capire quale COP sia migliore a -8,4 gradi centigradi (non so a cosa ti possa servire… però 😉 ).

Quindi, ti parlo di un sistema che utilizza il differenziale termico dell’aria per produrre calore da trasferire ad un liquido che ti serve come acqua calda sanitaria (ACS). Detto terra terra è l’evoluzione del vecchio boiler elettrico. La differenza sostanziale direi è che il vecchio boiler consumava 1 kwh per dare 1 kwh di calore (o anche meno), mentre questi nuovi ritrovati della tecnica arrivano ad avere un COP pari a 5 (pertanto con un kwh assorbito producono fino a 5 kwh di calore). Non male no?

Perché dovresti installarlo? Quando dovresti installarlo? Come lo puoi installare?

Io consiglio questa soluzione per ottimizzare il funzionamento di un impianto fotovoltaico andando a migliorare l’autoconsumo ed andando a ridurre i costi del gas (o del combustibile che uso per scaldare l’acqua) sia in estate che in inverno. Sì perché questo sistema funziona tutto l’anno. Se c’è produzione del fotovoltaico funziona con quello, altrimenti funziona prelevando dalla rete elettrica (in casi estremi).

prodotto consigliatoQuella della pompa di calore è una soluzione che consiglio a chi

1)Ha un impianto fotovoltaico e non è soddisfatto di quanto autoconsuma (e pertanto crea un accumulo termico gratuito di acqua sempre disponibile all’utilizzo)

2) ha un discreto dispendio di acqua calda sanitaria, (tipo famiglie numerose)

3)utilizza il gas (metano o gpl) quasi esclusivamente per l’acqua calda

4)Utilizza la legna o il pellet anche per fare acqua calda sanitaria (perché in primavera estate è uno spreco inutile e anti economico oltre che inquinante utilizzare queste tipologie di combustibile)

5)vuole rendersi un po’ più autosufficiente dalle fonti fossili

Cosa costa una pompa di calore? Quale devo scegliere? Da quanti litri? Quale modello? Beh, qui è molto importante affidarsi ad un consulente competente sia per quanto riguarda la scelta del modello sia per quanto concerne l’installazione.

Diciamo che giusto per darti un’idea una pompa di calore da 90/100 litri è sufficiente al fabbisogno di 2 persone. Il costo installazione ed iva compresa per un buon prodotto garantito si aggira sui 2700 euro. Per una 200 litri che ovviamente permette di avere più acqua a disposizione il prezzo si aggira sui 2900 euro, per una pompa di calore da 300 litri siamo attorno ai 3300 euro. Ovviamente ogni modello ha le sue specifiche ed i suoi punti di forza. E’ per questo che ti consiglio di affidarti a qualcuno che ti possa consigliare bene e che ti possa supportare in caso di bisogno.

Se pensi che questo possa essere il prodotto che fa per te puoi chiedermi una consulenza specifica, mandandomi una mail a questi contatti. 

PS: Per tutto il 2017 questi prodotti godono inoltre della detrazione fiscale del 50%.

Ottimizzatori per fotovoltaico cosa sono ed a cosa servono

ottimizzatori solaredge
Ottimizzatore che viene installato sotto ad ogni pannello fotovoltaico

Cosa sono gli ottimizzatori per il fotovoltaico? Ed a cosa servono? Come possono aiutarci ad aumentare il rendimento del nostro impianto? Vale la pena spendere per questo optional? Sempre? Qualche volta? E quanto costa in più un impianto ottimizzato rispetto ad uno standard?

Brevemente (perché chi vuole approfondire tecnicamente si studierà le schede tecniche dei prodotti – o del prodotto – essendo uno l’ottimizzatore per eccellenza), vediamo a cosa servono gli ottimizzatori e come funzionano.

Come dice il nome stesso, l’ottimizzatore è un apparecchio che si installa sotto ad ogni pannello e che permette di ottimizzare la produzione e  la gestione singola nonchè il controllo degli stessi nonostante un unico inverter.

Pertanto con gli ottimizzatori avrò una maggiore produzione in caso di perfetta esposizione dei pannelli che, in caso di ombreggiamenti  può essere superiore anche del 25% rispetto ad un impianto non ottimizzato. Attenzione, spesso non si tiene erroneamente conto di piccoli ombreggiamenti dati da camini, antenne paraboliche fili elettrici, tiranti, rami, alberi, altre abitazioni che mettendo anche solo uno spicchio di pannello in ombra fanno “cadere” la produzione dell’impianto.

vantaggi ottimizzatori
I problemi che gli ottimizzatori permettono di risolvere

Personalmente credo che sia molto interessante tenere sotto controllo con molta precisione il rendimento dell’impianto perché la buona riuscita dell’investimento dipende da quanto l’impianto sarà in grado di produrre per i propri consumi, (il cosiddetto autoconsumo), per riempire al meglio l’accumulo (se presente) e per l’immissione di energia in rete (attraverso l’utilizzo del cosiddetto scambio sul posto).

Maggiore sarà la produzione e di conseguenza maggiore saranno l’autoconsumo (immediato o procrastinato attraverso l’accumulo), e la cessione di energia alla rete. Maggior produzione quindi significa in soldoni rientro più veloce dell’investimento. Infatti, una volta realizzato l’impianto, ogni chilowattora non prodotto è un chilowattora perso in termini di “risparmio in bolletta”.

Ma allora per produrre di più perché devo mettere gli ottimizzatori? Non mi conviene mettere semplicemente più pannelli? No, non è detto che convenga installare ad esempio un 4 kWp al posto di uno da 3 kWp. E non è detto che un 4 kWp renda di più di un 3 kWp ottimizzato. Sì perché se una parte dell’impianto è in ombra con l’impianto tradizionale ho un netto calo di produzione mentre con gli ottimizzatori isolo solo il pannello che rende meno e con tutti gli altri capto ogni raggio di sole possibile. Per questo, per capire se e come fare l’investimento è importante affidarsi ad un consulente energetico che possa fare delle valutazioni e dei calcoli concreti e che vi possa poi anche garantire la resa reale di quanto progettato ed installato. Come sempre, le parole hanno un peso, i risultati un altro. Pertanto affidatevi a chi è in grado di garantire con la propria esperienza e con la propria competenza quello che vi propone.

Riassumendo i pregi:

1)maggiore produzione 2)controllo singolo dei pannelli 3)sistema di monitoraggio wireless 4)risoluzione di problemi quali ombreggiamento, sporcizia dei pannelli, pannello difettoso 5)possibilità di installazione su più falde senza limite di pannelli

ottimizzatole solaredge
Confronto tra il rendimento di un impianto tradizionale ed uno ottimizzato in caso di ombreggiamento

Ed ora veniamo ai costi:

Partiamo dalla considerazione che una volta costavano “un botto” e che pertanto la scelta comportava un cospicuo esborso economico. Oggi invece il prezzo di questi apparecchi è decisamente abbordabile. Sapete che sul mio blog i prezzi non sono segreti e che le informazioni che vi porto vogliono esservi d’aiuto e di sostegno per “ottimizzare” (gioco di parole) l’investimento sul risparmio energetico per la vostra abitazione. Bene, un prezzo congruo (marzo 2017) per un sistema di ottimizzazione di potenza è di 60/70 Euro (ivato) a pannello. (il prezzo tiene conto anche della fornitura dell’inverter solaredge – che ha un costo superiore – al posto di un inverter di altra marca). Pertanto un 3 kWp ottimizzato costerà dai 700 agli 800 (a seconda di quanti pannelli metto) euro in più rispetto ad un medesimo impianto non ottimizzato. Per lo stesso motivo un 6 kWp ottimizzato costerà circa 1400/1500 euro in più, rispetto ad un egual potenza non ottimizzato.

Che ti serva un impianto ottimizzato o che tu voglia valutarne uno senza ottimizzatori, qui ci sono i miei dati per chiedermi una consulenza specifica in ambito risparmio energetico!

 

 

Novità Powerwall2: arriverà solo la versione AC

tesla powerwall2 AC
Comunicazione ufficiale di Tesla che annuncia l’arrivo della nuova versione AC

Che nel settore tecnologico ci siano costanti novità è risaputo. Ma per quanto concerne Tesla, stanno proprio correndo. E’ una corsa talmente veloce che può sembrare quasi disorganizzata.  E’ uscito il powerwall 1 e dopo 6 mesi è stato presentato il powerwall2. E’ uscita la versione DC e in pochi mesi se non settimane è già stata sostituita dalla più comoda e duttile versione AC con inverter integrata ed applicazione di gestione/monitoraggio.

Slittano di qualche mese i tempi di consegna. Tesla assicura che chi ha già ordinato il powerwall 2 DC avrà allo stesso prezzo il nuovo powerwall versione AC (anche perchè il DC non verrà consegnato proprio…). Ovviamente gli ordini effettuati avranno la priorità sui nuovi con prime consegne da aprile. (Per i nuovi ordini invece le consegne avveranno da maggio).

Per ora vi allego la scheda tecnica della nuova versione DC e la lettera ufficiale ricevuta oggi. Nei prossimi giorni approfondirò l’argomento e vi terrò informati in merito. Pubblicherò sul blog tutte le nuove informazioni e gli approfondimenti tecnici nonché i vari dubbi relativi alle installazioni sia in relazione ai nuovi impianti fotovoltaici sia che per gli impianti già esistenti (c.d. retrofit).

tesla powerwall2 ACCome ultima cosa, un mio commento del tutto personale. Da una parte sono sbalordito, e tutte queste novità ovviamente non mi facilitano il lavoro di consulente. Al contempo però voglio fare un’altra riflessione. (tendo a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno di mio…). Ben vengano le continue innovazioni e ben venga la possibilità per i clienti di avere l’ultimo prodotto aggiornato disponibile anche se quello ordinato è un altro. (L’importante è ovviamente che le condizioni siano migliorative!!!)

Se vuoi rimanere aggiornato sull’argomento puoi tornare a trovarmi sul blog oppure puoi iscriverti alla newsletter inserendo email e nome nel format apposito in alto a destra.

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