Le parole chiave del fotovoltaico: produzione, rendimento, autoconsumo, scambio sul posto

Oggi voglio mostrarvi un esempio di come, quanto e quando produce un impianto fotovoltaico.  Poca filosofia e tanto succo. Prenderò come esempio i dati reali relativi all’impianto di un mio cliente che sto monitorando per lui al fine di dargli qualche ulteriore dritta per migliorare il proprio “bilancio energetico”.

Dati essenziali: Regione Veneto – Potenza installata 6 kw – tipologia pannelli policristallini 250w con unica stringa – orientamento sud – normale giornata infrasettimanale. Il suo impianto fotovoltaico fa parte di un’abbinata elettrica termica che ho progettato per lui attraverso un semplice sistema di ammortamento dei costi attraverso il sistema degli incentivi e dei risparmi. Se lo vuoi anche tu clicca qui e inizia a capire di cosa si tratta!

storico energia1
Storico energia prodotta nelle 24 ore. Clicca sull’immagine per ingrandire il grafico

Se a questo punto del discorso stai pensando: “sì va bene, una figata di impianto ma io non me lo posso permettere”, ti invito a leggere anche questo. Pochi dati reali per farti capire che stai solo perdendo tempo non prendendo la decisione giusta, ADESSO!
L’esempio riportato nei diversi grafici è quello del giorno 29 maggio 2015.
Dal grafico si evince che in questo periodo l’impianto comincia a produrre già di primissima mattina e già alle 8 del mattino ha un output di oltre di 1000 watt. Ovviamente poi la produzione è costantemente in aumento per tutta la prima parte della giornata con un picco di 4400 watt alle 14.30 per poi scendere gradualmente  e terminare la sua produzione alle 19 (alle 18 produceva ancora 1000 watt).

Quindi sono ben 12 ore di produzione.

storico potenza
Storico della potenza delle ultime 24 ore. Clicca sull’immagine per ingrandire il grafico
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Dati percentuali inerenti l’energia consumata nelle ultime 24 ore. Clicca sull’immagine per ingrandire il grafico

Vediamo come questo mio cliente si comporta con l’autoconsumo. Vediamo dei picchi sia di mattina che di pomeriggio che vengono tutti tranquillamente assorbiti dalla curva di produzione dell’impianto. Vi sono però alcuni carichi importanti che vengono registrati dopo le 21 e che arrivano anche a 2500 watt. Quindi qui si può migliorare. Ci deve essere ancora qualche abitudine da fascia bioraria. Quindi qualche lavatrice o qualche lavastoviglie che viene fatta partire dopo cena o durante la notte. Questi costi è vero che vengono ammortizzati tramite lo scambio sul posto, ma se possibile, per avere il massimo guadagno andrebbero spostati quando c’è luce e cioè quando tutta l’energia che sto producendo è gratuita!

energia prodotta
Grafico energia prodotta nelle ultime 24 ore. Dal dato si evince che c’è ancora ampio margine di miglioramento e che l’impianto può coprire tranquillamente ulteriori consumi durante l’arco della giornata (in questo caso specifico di impianto da 6 kw anche multipli). Clicca sull’immagine per ingrandire il grafico

Vediamo quindi nel grafico dell’energia consumata che l’energia prelevata dalla rete in fascia 1 (se non sai cosa sono e come funzionano le fasce clicca qui) è davvero pochissima per un misura del 2,31%. Molto interessante il dato sull’autoconsumo. Questa famiglia ne usufruisce per il 60,34% (si può comunque fare di meglio). L’acquisto di energia in fascia serale (e week end) è del 37,34%. Ed è su questo dato che mi concentrerò per capire assieme al mio cliente come migliorare ancora questa percentuale aumentando quella inerente l’autoconsumo attraverso anche l’ausilio di sistemi temporizzatori. Perché sappiatelo. Anche chi non vive mai la casa di giorno può ottenere dei buoni risultati di risparmio attraverso un sistema per il risparmio energetico.

Questo è il mio lavoro. E’ un piacere farlo, è un piacere vedere i visi soddisfatti delle persone che ho aiutato ad entrare nel mondo delle energie rinnovabili.

E… ricordatevi che il “vero consulente” vi accompagna prima, durante e dopo la scelta del vostro impianto.

Per approfondimenti e consulenze specifiche: [email protected]

Come si utilizza un impianto fotovoltaico. Averlo non basta

Oggi ero da un cliente che era perplesso sul suo acquisto ti un impianto fotovoltaico comperato qualche anno fa (non da me).

Alla mia domanda del perché non fosse soddisfatto dell’acquisto effettuato mi ha detto che gli era stato promesso un grosso risparmio.

Analizzo il suo impianto che sta producendo bene e sul quale non ho nulla da eccepire. L’installazione è ok, (se vuoi sapere come non deve essere installato un impianto clicca qui), la produzione anche. Il problema deve essere un altro.

Mi mostra l’ultima bolletta che segna 250 euro di spesa trimestrale. Vado a vedere i consumi e gli faccio notare che su 1300 kw fatturati solo 197 sono consumati di giorno. (Se vuoi sapere come si legge una bolletta clicca qui)

Quindi gli dico che l’impianto sta funzionando molto bene e che i suoi consumi giornalieri sono quasi completamente coperti dall’impianto.

Gli chiedo ovviamente come mai vi siano alti consumi la sera invece.

consumo elettrodomestici per classe
quanto consumano gli elettrodomestici in base alla classe A-C  (clicca sull’immagine per ingrandire)
Consumo elettrodomestici – potenza – utilizzo medio giornaliero e consumo annuo (clicca sull’immagine per ingrandire)

Mi dice che avendo la tariffa bioraria lui lavatrice e lavastoviglie le fa la sera. Per un approfondimento in merito leggi qui.

Torno a spiegargli il funzionamento di un impianto fotovoltaico (che ovviamente produce di giorno) e quindi come può utilizzarlo al meglio cercando anche di fargli capire che però deve utilizzare gli elettrodomestici in modo scaglionato durante il giorno.

Concludo dicendogli che per 4 anni lo ha utilizzato male ma che può recuperare utilizzandolo al meglio per i prossimi 20 anni.

Consulenza? E’ anche tranquillizzare un tuo “non cliente” e spiegargli come gestire al meglio le proprie risorse.

(Se vuoi sapere che lavoro faccio e perché mi piace… clicca qui!)

Come non deve essere installato un impianto fotovoltaico. Ovvero come sia importante affidarsi a dei professionisti del settore

guantibianchiCome già detto, col mio lavoro mi capita di guardare spesso i tetti delle case.

Oggi ti voglio parlare, o meglio, ti voglio mostrare perché è importante affidarsi ad un consulente serio, che scelga per te i prodotti giusti e che si avvalga di aziende che lavorino in guanti bianchi.

Qualsiasi impianto per il risparmio energetico deve essere seguito e garantito in tutto il processo di lavorazione. Dalla progettazione, alla fabbricazione, dalla posa ed installazione fino al collaudo ed alla certificazione. Questo è importante perché non sto comperando un paio di scarpe che se mi fanno male e o non mi piacciono più posso lasciarle nell’armadio.
Qui stiamo parlando di un prodotto che costa, che deve durare nel tempo con la massima resa possibile e che deve sopportare stress sia nell’utilizzo che sotto il profilo ambientale (freddo, caldo, pioggia, grandine, neve, vento).

Ti ricordo che stiamo parlando del tetto di casa TUA! Vuoi risparmiare? Vuoi far fare l’impianto al tuo amico che si diletta a fare l’elettricista? Leggi qui alcuni consigli sulle reali garanzie!   Capirai subito cosa intendo! Ma hai un impianto sicuro? Certificato? 20150525_17395920150525_174120Guarda le foto che ho scattato oggi e se non vuoi che ti venga installato un impianto in questo modo … assicurati di lavorare con un consulente ed interlocutore serio che segua totalmente il tuo interesse e che sia reperibile prima durante e dopo i lavori.

A me piace lavorare così e vedo che i clienti
apprezzano.

Se vuoi risparmiare fino al 70% sulle bollette di luce e gas (garantito) puoi contattarmi via mail a [email protected]

Lo scambio sul posto. Te lo spiego in modo semplice. Una volta per tutte

Mi chiedete di spiegarvi lo scambio sul posto. Dai messaggi che ricevo e dalle domande che mi vengono poste c’è un po’ di confusione in merito. scambiosulposto

Cercherò di spiegarvelo nel modo più semplice possibile ed in poche pochissime righe (rispetto alla guida ufficiale che contiene tutte le formule matematiche per il calcolo…) utilizzando in parte il prezioso materiale del sito qualenergiapuntoit al quale vanno i miei complimenti per i molteplici contenuti e gli approfondimenti.

Lo scambio sul posto (che ricordo è un’opzione utilizzabile assieme alla detrazione fiscale del 50% !!!) permette di compensare mediante rimborso il valore economico dell’energia prelevata nei limiti del valore economico di tutta l’energia immessa in rete. E’ importante sottolineare che lo scambio avviene sulla base del valore economico dell’energia immessa e non della semplice lettura del contatore M1 (contatore di scambio).
Per mezzo dello scambio sul posto è possibile quindi farsi rimborsare parte della quota pagata nella bolletta elettrica al proprio fornitore per i prelievi effettuati dalla rete. Il rimborso avviene però nei limiti dell’energia immessa o, per essere più precisi, nei limiti del valore economico dell’energia immessa in rete nel corso dell’anno. Si tratta quindi di una compensazione economica tra prelievi e immissioni di elettricità.fotovoltaicoautoconsumo
Il contributo in conto scambio è composto da una quota energia e da una quota servizi di rete, quest’ultima per le sole componenti A e UC. Sono inoltre escluse le tasse, composte dalle accise e dall’IVA (purtroppo).
Nel caso in cui il valore economico dell’energia immessa superi il valore economico dell’energia prelevata si verifica un’eccedenza. Per le eccedenze sono possibili due possibili trattamenti: o la loro liquidazione monetaria, o la messa a credito del loro valore per l’anno successivo (strada che io consiglio ai miei clienti). Qualora si opti per la liquidazione monetaria delle eccedenze, queste ultime comprendono però unicamente la quota energia relativa all’utenza considerata, mentre invece le rimanenti voci della bolletta non vengono remunerate.
In definitiva, per quanto riguarda lo scambio, il cliente produttore, a fronte di una bolletta mensile o bimestrale relativa all’energia conteggiata in prelievo dal contatore M1, si vede rimborsare a conguaglio una cifra che, per ogni kWh scambiato, mediamente si aggira intorno al 60-70% del medesimo kWh acquistato.
Nel caso si vogliano recuperare le eccedenze facendosele rimborsare, il valore del kWh immesso scende ulteriormente e normalmente non supera il 50% di quello acquistato.
Queste differenze di prezzo giustificano un totale ripensamento dei sistemi di produzione e consumo, che devono sempre più tendere a interagire fra loro per incrementare quanto più possibile la quota dell’energia autoconsumata sul totale dell’energia prodotta. (Ecco spiegato perché ai miei clienti propongo un sistema su misura).

Se non sai se su casa tua si può montare un impianto fotovoltaico, leggi qui.

Se casa tua ha un tetto piccolo, male orientato o con camini ed antenne o altri ombreggiamenti clicca sia qui che qui.lampadine

Quindi non hai scuse!

Buon risparmio a tutti !

Per info, consulenze ed interventi specifici [email protected]

Stare in affitto o comperare casa? Investire nelle energie rinnovabili e negli impianti per il risparmio energetico: un ragionamento analogo

Quante volte ti sei trovato di fronte a questo bivio. Resto in affitto o mi compero casa facendomi un mutuo? Di sicuro ci hai pensato.  dubbiomutuoaffitto
C’è poi chi fa il passo (in Italia la grande maggioranza) e chi decide di non farlo. Non mi dilungo su analisi sociologiche del tipo “in Italia abbiamo la cultura della casa rispetto ad altre nazioni dove l’affitto è una costante” o ad analisi economiche del tipo “il mattone in Italia è fermo, non è più un investimento sicuro come un tempo…” o ad altre analisi di tipo socio/lavorativo come “bisogna essere flessibili, pronti a cambiare casaruotelavoro, città, nazione, bisogna essere leggeri e senza vincoli, pronti al cambiamento”.

Non mi dilungherò in nessuna di queste analisi più o meno condivisibili e allo stesso tempo opinabili.

Parto da un presupposto. Se hai deciso di fare un mutuo per comperarti casa, se lo hai già finito di pagare o se ancora lo stai pagando, allora di sicuro hai fatto un ragionamento ampio optando per un investimento di lungo periodo.

Il più immediato è: perché devo pagare un affitto quando con gli stessi soldi (o meno) posso avere un bene mio tra X anni? Un bene, che non so se manterrà il suo valore, se aumenterà, se diminuirà, ma un bene che potrò lasciare ai miei figli perché ne facciano ciò che vogliono. Un tetto di sicuro così lo avranno. (E coi tempi che corrono non è poco!).

Bene. Il consiglio che do a chi si avvicina al mondo delle energie rinnovabili e del risparmio energetico è il medesimo.

Dalle società che mi forniscono energia (gas, luce, gasolio, legna da ardere pellet etc…) ricevo o una materia prima o una materia prima con un servizio. Converrete con me che sono servizi fondamentali ed indispensabili.

Ma qui sta il punto. Potrebbero esserlo meno. Un domani potrebbero anche non esserlo più.

Tutti paghiamo le bollette. Anche perché se non le paghi per due mesi ti tagliano l’erogazione. A tutti piace stare al caldo l’inverno e freschi l’estate, a tutti piace avere un frigo che ci conserva i cibi ed una lavatrice che ci permette di avere abiti puliti da indossare. Nessuno ci rinuncerebbe al giorno d’oggi nella nostra società!bilanciaCOSTOZERO

Quindi, visto che sto parlando di casa mia, quella casa tanto sudata e tanto amata che vorrò lasciare ai miei figli e visto che queste bollette le devo pagare, perché non utilizzare gli stessi soldi che pagherei in servizi per pagarmi un impianto che mi permette di essere più autonomo?

costozeroCome per il mutuo della casa, quando arriverà per te l’ora di decidere di smetterla di pagare “l’affitto energetico” e di decidersi a non “buttare quei soldi” in qualcosa che potrei produrmi da solo in casa, bene, allora contattami.

E ricordati che ogni giorno perso è un giorno di bollette in più!

La soluzione a costo zero esiste, e non approfittarne è davvero stupido!

info: [email protected]

Perché avere un impianto fotovoltaico a casa è come avere un maggiordomo

La figura del maggiordomo è ormai passata. Forse ancora qualcuno ha la colf. Forse ci sono molte più badanti oggi.

maggiordomo2

Chiamate i collaboratori come vi pare, ma collaboratori sono. Fanno qualcosa che voi non potete (o volete) fare. Solitamente perché siete fuori casa a fare altro. Che siate a lavorare duramente in miniera o a sollazzarvi sulle spiagge caraibiche loro lavorano per voi.

Ed è così che io amo pensare all’impianto fotovoltaico. Lavora per me, anche quando non ci sono. Non mi chiede niente. Forse è solo un po’ metereopatico,  perché è più felice nelle belle giornate. tettopioggia

Sfruttiamo l’energia del sole, sfruttiamo quel tetto che a differenza di come molti pensano non serve solo a ripararti dalla pioggia… !

 

Impianto fotovoltaico con microinverter enphase energy: Perché può essere la scelta giusta

In un mio precedente articolo ho già affrontato questo tema andando a spiegare che anche chi ha un tetto piccolo ed ombreggiato o esposto in modo non ottimale può avere degli ottimi risultati attraverso questa nuova tecnologia.  microinverter

Vediamo oggi tutti i pregi di un sistema fotovoltaico a microinverter e le differenze sostanziali con un impianto tradizionale a stringa.

  1. resa: in caso di perfetta esposizione il sistema a microinverter garantisce un 15% di produzione in più.
  2. resa: in caso di ombreggiamenti: oltre il 50% in più di un impianto tradizionale. (clicca qui per vedere un video dimostrativo)Enphase-Microinverter-shading-advantages
  3. meno spazio necessario: rendendo di più anche se lo spazio di installazione è limitato posso avere comunque un mio impianto per autoconsumo.albaetramonto
  4. installazione su più falde: l’impianto può essere installato su falde diverse e quindi si può avere una copertura ottimale di quelli che sono i fabbisogni energetici elettrici di una famiglia. Posso farlo cominciare a lavorare prima al mattino e posso farlo smettere di lavorare dopo la sera. Risultato? Almeno 1 ora di luce in più e pertanto un’ora di produzione e di autoconsumo in più.
  5. garanzia infinita: i microinverter “buoni” sono garantiti 20 anni (rispetto ai 5 o 10 anni dei classici inverter di stringa).
  6. nessun costo di manutenzione: a differenza dei normali impianti a stringa non serve mettere in previsione di cambiare 2/3 inverter nell’arco di vita dell’impianto.
  7. nuova generazione di prodotti e materiali. Testati per durare secoli. Non sto scherzando. Secondo un calcolo matematico, grazie ai materiali utilizzati e secondo la qualità delle operazioni di assemblaggio i microinverter hanno un’aspettativa di vita di oltre 300 anni. Testati con oltre 1 milione di ore di test!
  8. facilità d’installazione: permette di avere un lavoro pulito e di qualità garantita e certificata.
  9. monitoraggio in tempo reale 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: poiché l’azienda che li produce monitora costantemente la produzione dell’impianto. assistenzaL’utente viene contattato via sms e mail qualora anche solo uno dei pannelli producesse meno rispetto agli altri (tollerabilità che si può settare)
  10. non esiste il “fermo di produzione”. Anche qualora uno dei microinverter dovesse avere dei problemi, tutti gli altri pannelli continuerebbero a produrre senza perdite di produzione. (con un unico inverter se si guasta l’impianto non produce più
  11. ampliabilità del sistema: un domani necessito di maggiore potenza? Posso aggiungere altri moduli fotovoltaici (anche con potenza differente)
  12. sicurezza totale: anche in caso di problemi sul tetto (es incendio dell’immobile) è possibile intervenire con l’acqua poiché la corrente generata dai pannelli è alternata e non continua.
  13. Nessuna generazione di archi e campi elettromagnetici. A differenza degli impianti in corrente continua infatti il ridotto cablaggio prima della trasformazione non permette la formazione di campi elettromagnetici.
  14. predisposizione per le batterie di accumulo.

Ti chiederai quali sono i contro. L’unico che vedo è il prezzo che è superiore ad un impianto standard. Ecco, il prezzo, è superiore solo sulla carta. Perché se hai capito bene i 14 punti qui sopra, allora, a parità di resa, prestazioni, garanzia e fruibilità in realtà è una scelta economicamente migliore.

Come sempre per info e consulenze specifiche mi puoi scrivere a [email protected]

Il bosco dietro casa e lo spaccalegna ottantenne…

In tempi di crisi si torna all’antico. Non mi dilungherò sul fatto che questo sia un bene o un male. Poca filosofia e molta sostanza.

Nelle tante case viste l’ultimo anno, devo dire che in molti hanno optato per una stufa a pellet o per un camino o stufa a legna.   termocamino Pochi hanno pensato ad un termo camino. Perché? Sicuramente perché è un lavoro più complesso ed oneroso e perché comunque in pochi possono permettersi di avere un bosco dietro casa ed abbastanza legna da scaldare tutta la propria abitazione.

Quindi, un ritorno all’antico, come si faceva prima che “il metano ti da una mano”…

Ma vediamo i pro ed i contro. (Qui raggrupperò le 3 tipologie di impianti che sono sì differenti ma che per questa analisi sono assimilabili – stufa a pellet – camino –  stufa a legna). Partiamo dai pro:

  • riduzione dei costi di gestione rispetto al gas o al gasolio
  • alte temperature nella/e stanza/e a diretto contatto
  • bell’effetto focolare domestico (anche il romanticismo ha la sua importanza).

non me ne vengono in mente altri sai?

Vediamo i contro:

  • approvvigionamento. (Chi ha il bosco dietro casa fatica anche un po’) Perché bisogna che qualcuno la legna o il pellet te lo porti a casapellet
  • sporco, polvere, obbligo di pulizia ogni 2/3 giorni (nel migliore dei casi settimanalmente)
  • aumento del costo dell’iva sul pellet dal 10% al 22%
  • non autonomia dell’impianto. Se non c’è nessuno a casa che carica e stai via qualche giorno, quando torni trovi i pinguini.
  • per tutto l’utilizzo di acqua calda sanitaria devi avere sempre un altra fonte (caldaia) e se sei fortunato e hai un termo camino accendi la stufa a legna anche l’estate? Idea geniale!

La settimana scorsa ero da un cliente ottantenne. taglialegna anzianoMi ha fatto delle domande molto pertinenti e, quando alla luce dei suoi consumi ho cercato di capire cosa lo spingesse davvero alla ricerca di un impianto termico ad integrazione al riscaldamento mi ha detto: “toso  ti te si giovane, ma mi me saria anca stancà de spacar legna a otanta ani! Se me malo per na setimana me mojere la resta al fredo” (traduzione: ragazzo, tu sei giovane, ma io mi sarei anche stancato di spaccar legna a ottanta anni. Se mi ammalo per una settimana mi moglie resta al freddo).

E non fa una piega!

Se anche tu sei alla ricerca di un sistema che ti faccia risparmiare sulle bollette di luce e gas mi puoi contattare via mail a: [email protected]

 

La pompa di calore. Un articolo che va tanto di moda. Ma è la soluzione giusta per farti risparmiare sulle spese del riscaldamento?

Oggi voglio parlarvi della pompa di calore. Perché? Perché molte persone che mi chiedono una consulenza ne hanno sentito parlare e pensano possa essere il rimedio per tutti i loro “mali energetici”.  pompadicalore2

Non andrò ovviamente a fare un’analisi con grafici di rendimento, flussi di rientro dell’investimento, rendimento e resa perché ogni situazione è a se stante ma voglio solo farvi ragionare su alcuni parametri da tenere in considerazione.

Parto da un presupposto. Ai miei clienti offro sempre e solo la migliore soluzione specifica per le proprie esigenze, arrivando anche al punto di dire “io quel prodotto non te lo vendo” quando nonostante le insistenze del cliente ritengo che non sia la soluzione adatta. bestsolutionPerché? Perché il lavoro di consulente significa anche saper “smontare” le credenze del cliente, significa dargli una “visione reale e complessiva” della propria situazione energetica e soprattutto significa consigliarlo sulla soluzione migliore attuabile.

Quindi vediamo, solo in linea di principio quando vale la pena pensare ad una pompa di calore. Non mi riferisco qui alle pompe di calore per acqua calda sanitaria ma a quelle che fanno sia ACS che riscaldamento. Vale la pena se:

  • sei in fase di progettazione di un immobile nuovo nel quale predisporrai riscaldamento a bassa temperatura con coibentazione totale dell’immobile, e se non hai predisposto o non vuoi allacciarti al gas.
  • prevedi di installare sul tuo tetto un fotovoltaico “importante” che vada a sopperire al consumo elettrico della pompa di calore.

Ma quanti di voi sono in questa situazione? Pochissimi. Perché lo so? Perché tutti i giorni vengo contattato da persone che hanno un immobile già da qualche anno e che hanno l’esigenza di risolvere il proprio problema energetico andando ad abbattere (notate bene non dico mai azzerare) quei “buchi neri” che sono le bollette energetiche (luce e gas).

livelloefficenzaQuindi, che senso ha ad esempio andare ad installare una pompa di calore su un immobile con riscaldamento ad alta temperatura non coibentato e che non ha un impianto fotovoltaico “importante”? Non ha senso perché è vero che andrei ad abbattere i consumi del gas, ma al contempo andrei a far aumentare i consumi elettrici. E lo scopo delle mie consulenze è quello di far diminuire i costi di gestione energetica e non semplicemente di spostarli da una voce ad un’altra.

Non vorrei ora che però passasse un messaggio sbagliato… I consumi con i sistemi per il risparmio energetico si possono abbassare sempre. Dico solo che “pompa di calore” è un gran bel nome di moda ma che spesso non è la soluzione giusta.

Negli altri miei articoli ad esempio qui, ti spiego perché puoi risparmiare sia sulle bollette di luce che su quelle del gas grazie al sole ed alla sua inarrestabile forza.abbatterecosti

Se poi vuoi sapere come per fare questo puoi usufruire di un contributo a fondo perduto che ti ripaga il 50% del tuo impianto in 2 anni… allora devi leggere questo!

Per suggerimenti o richieste specifiche puoi scrivere a [email protected]

La sostanziale differenza tra un prodotto garantito ed una reale garanzia

Quando faccio una consulenza ai miei clienti chiedo sempre se il prezzo è una discriminante fondamentale per la propria scelta e per la tipologia di impianto da installare sulla propria abitazione. garanzia1

Solitamente ci pensano un attimo e poi mi dicono: “per me è importante il rapporto qualità prezzo più che altro”. Bene. Ma vuol dire tutto e non vuol dire niente. Ma come è possibile valutare questo rapporto? Siamo in grado di distinguere le differenze che intercorrono tra due diversi prodotti? E soprattutto, quello che mi è stato proposto è la soluzione specifica al mio problema o è uno standard che non mi calza a pennello? Mi sono fatto ingolosire dall’offerta eccezionale o mi sono affidato ad un consulente esperto che mi segue in tutto e per tutto? Quindi non è semplice. Anzi, è complicato. Ma il consulente per il risparmio energetico c’è appositamente per quello.

Ed allora quali sono i parametri per capire quale azienda e quale prodotto scegliere?

Personalmente suggerisco sempre di fare delle valutazioni accurate perché stiamo parlando di investimenti più o meno importanti ma comunque sempre di investimenti e, come in un matrimonio si deve scegliere il partner giusto. Visto che questi impianti devono durare nel tempo e sono sottoposti a stress ambientali notevoli è importante capire quali siano le reali garanzie che vengono date sul prodotto. La prima garanzia è la solidità e l’esperienza dell’azienda.

Low angle view of four surgeons bending over the patient during operationE’ vero, nessuno è infallibile, ma di certo io do maggiore fiducia ad aziende che hanno nel settore delle energie rinnovabili e  in prodotti specifici il loro “core business” piuttosto che in aziende che si occupano di tutto un po’. In fondo, per farmi operare al cuore vado da un cardiochirurgo e non da un medico di base.

E’ meglio mettersi nelle mani di esperti, in ogni campo!

Quindi maggiore è l’esperienza dell’azienda a cui mi affido, maggiore è la solidità della stessa, maggiori sono i diversi casi in cui si è andati a lavorare e quindi molteplici sono le problematiche sono sono state affrontate e risolte, maggiori saranno le possibilità di avere un prodotto ed un servizio all’altezza delle aspettative.

E la garanzia reale, appunto la può dare una ditta che è solida e radicata nel tempo e che magari sia anche produttrice. garanzia2Perché ? E’ evidente. Perché non compera in stock e non fa semplicemente da broker tra diverse aziende ma propone i suoi prodotti che conosce dalla A alla Z.

Sempre in tema di solidità (sempre tenendo conto che nessuno è infallibile) nel senso letterale della parola è bene affidarsi ad aziende che possono garantire una tutela per il consumatore. Quindi meglio affidarsi ad SPA piuttosto che ad SRL che oggi ci sono… e domani chissà.

Perché? Perché una garanzia è tale solo se è reale, se è mantenuta nel tempo e solo se ho dei riferimenti solidi con i quali poter avere un confronto ed un supporto in ogni momento.

Un esempio classico che faccio spesso ai miei clienti è che non stanno comperando un paio di scarpe che se fanno male alla prima uscita vengono abbandonate nell’armadio, sto investendo sul tetto di casa mia con un impianto che deve durare nel tempo (almeno 25 anni) e che deve funzionare sostanzialmente senza che io nemmeno me ne accorga.

Per info e consulenze specifiche: [email protected]